2.

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Mi svegliai incazzato.
Come tutti i primi venerdí del mese del resto.
Quel giorno, come di routine, Marco andava con suo padre a pesca (spazio me- A PESCA? SERIA EMMA?) e quindi non veniva a scuola.

So che è da bambini ma io con chi parlo se non c'è bro? Quegli altri della classe fanno tutti schifo, ci sono quelle troie femministe e pro agli abomini che rompono sempre con i discorsi sulla parità di sesso e visto che sono ragazze i prof gli danno ragione (anche perchè tutti i prof ce l'hanno con me, sembra che sia solo io a fare le cose). Poi ci sono gli altri maschi tarocchi che sono d'accordo con le femministe. Anche la sorella di Giulia, Camilla, è femminista, ma lei mi sta simpatica perchè ride alle mie battute, anche se le definisce "stronzate sessiste". Dice peró che non ci da peso perchè lei ha già capito tutto. Che cazzo abbia capito lo sa solo lei.

........

Entrai in classe sbattendo lo zaino sul banco, tirai uno scappellotto a uno sfigato che passava di lí e salutai Camilla.

La lezione era noiosissima quindi decisi di fare dei pallini e sputarli con la penna per la classe.

Avevamo diritto, mannaggia a me che ho scelto ragioneria. La prof era una palla, non ne potevo più. Avevo finito la saliva quindi misi il telefono nell'astuccio e iniziai a scorrere instagram.

«Nicoletti, che cosa stai facendo?» Sentendomi chiamato alzai lo sguardo e vidi la prof che mi fissava dalla cattedra.
«Dovrebbe saperlo che il cellulare non si usa, portamelo.»
«Dai ma proooffffff, becca sempre meeeee, è possibile che ce l'abbiano tutti con me? Guardi lo stanno usando tutti»
«MA TUTTI CHI NICOLETTI, P O R T A M E L O lo verrà a ritirare tua madre quando potrà, E TI METTO LA DISCIPLINARE!»
Stetti zitto anche se nella mia testa la stavo insultando in dieci lingue diverse.

Le altre ore passarono fin troppo lentamente, ma finalmente potei uscire da quella galera. 
Adesso dovevo vedere cosa avrebbe detto il duce.

.......

«MA SEI MATTO GIANLUCA, CHE SCONSIDERATO DI UN FIGLIO, ARTURO DIGLIELO PURE TU»
Mia mamma guardò papà in cerca di approvazione. Lui, che fino a quel momento stava leggendo, ci fissò, poi con poca voglia rilasciò un «Si, su Gianlù, impegnati di più a scuola».

Rido di nascosto, mio padre è il migliore, mi copriva sempre, come se già sapesse come sarebbero andate le cose, a volte penso che lui e Camilla siano parenti, hanno lo stesso modo di fare.

«Ah e tu, caro figliuolo sabato ti stai a casa.»
«Ma MAMMAAAAAA MARCO MI AVE-»
«FREGA UN CAZZO DI MARCO, TU STAI A CASA»
«Nadia, che ne dici se invitiamo Carlo a cena, c'è pure sua figlia che è in classe con lui, lei sembra una buona compagnia» intervenne mio padre.
Almeno Camilla è meglio di niente.
Mia madre accettò, per fortuna è molto amica con la moglie di "Carlo", un collega di mio padre e babbo delle due sorelle.

.........

La sera prima di dormire decisi di scrivere a Marco per darli la terribile notizia (immaginate la faccia da drama queen). Poi mi ricordai che non avevo il telefono.


......

Sabato.
La mattina da noi non si andava a scuola.
Quindi niente Marco, ancora.

Mia mamma entrò di botto spalancando le finestre.
«Giorno fiorellino, sono andata a ritirare il telefono, te lo do sta sera dopo cena se ti comporterai in modo decente, adesso vestiti che dobbiamo andare a fare la spesa e mi devi aiutare a cucinare.»

Se c'era una cosa che non credevo dovessero fare solo le donne in casa, quella era cucinare. In realtà forse mi piaceva essere d'aiuto, e le alcune donne sono davvero spettacolari in quanto successi... MA CHE CAZZO DICO, SONO ESSERI INFERIORI.

Nonostante i miei pensieri sui quali sarete di sicuro d'accordo, mi vestii in fretta e presa a braccetto mamma Nadia ci dirigemmo al mercato, io a prendere la frutta e la roba per il dolce (la mia  millefoglie è qualcosa di magico) e lei a prendere il pesce e il resto per la cena, non so come aveva imparato a fare il sushi quella lí.

........

«Bene Gianlù, adesso tu fai il tuo dolce poi mi dai una mano ad apparecchiare»
Annuii, mi sentivo particolarmente di buon umore, forse perchè poi avrei potuto riavere mio figlio, oppure perchè fare dolci mi metteva di buon umore, e per quanto non sopportassi il comandante che avevo accanto, cucinare con lei era sempre una cosa bella.

«Mà, assaggia qui»
«Buono, buono Gianlù, sei proprio bravo, l'alberghiero dovevi fare»
Sorrisi, effettivamente mi sarebbe piaciuto ma avevo scelto la scuola pure per la figa, anche se non avevo trovato chissà che.

........

Ore 19:30, perfettamente in orario, come loro solito, la famiglia di Camilla al completo si presentó a casa mia.

Cena ottima, come sempre, avevano detto, ed ero d'accordissimo. Anche il dolce era piaciuto.

«Io e le altre andiamo su a giocare alla play»
«Riformulo, lui e Giulia giocano alla play, io guardo»
Urlammo io e Camilla.

Dopo un po' che giocavamo Giulia se ne esce con un «Ma i tu e i tuoi amici siete davvero cosí convinti che io sia seria quando faccio la gatta morta?»
Risposi sinceramente.
«A me a dire la verità, senza offesa, non piaci, gli altri boh credo di sí perchè?»
«Perchè sono lesbica brutti coglioni, mi fate scassare quando credete che sia la prima zoccoletta di turno»
«Che schifo Giulia però madonna, pure tu un abominio, non ti faccio uscire solo perchè mi fa ridere come freghi quegli sfigati»

Lei e Camilla si guardarono ridendo.

A dire il vero non l'avevo fatta uscire perchè per quanto stesse fregando i miei boys faceva ridere come cosa. 1 a 0 per le lavatrici.

......

«Ciao cari, e Camilla, torna spesso che gli fa bene a Gianluca stare con te»

Ci salutammo e io potei riavere il mio telefono. Corsi in camera per scrivere a Marco.

Brooo

Brooo

Sn tornato fra

Grande fra ci vediamo
domabi in giro

Notte bro

Notte

Mi era mancato.

-Spazio autrice-

Secondo capitolo bitchees, vi avverto, le cose succederanno abbastanza velocemente visto che pensavo di farla lunga non più di 10/15 capitoli visto che è nata un po cosí a caso.
Domandina, se gli faccio fare cose un po mlmlmlml nei prossimi capitoli, continuate a leggere?

broDove le storie prendono vita. Scoprilo ora