Capitolo Tre

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*Troye*

"Mamma dice che se non ti alzi entro cinque minuti non farai colazione. Ci sono i pancakes alla Nutella." Sage mi stava canticchiando saltando da una parte all'altra della stanza. Feci un verso tanto per farle capire che l'avevo sentita, per poi prendere un cuscino e tirarglielo addosso.

"Mamma! Troye mi lancia le cose!" urlò, correndo via per dire tutto alla mamma. Alzai gli occhi al cielo, sfregandoli mentre mi alzavo a sedere. Le coperte mi scivolarono in grembo e rabbrividii sentendo la fredda aria di settembre.

È troppo presto svegliarsi a quest'ora.

Quella era l'unica cosa sensata a cui riuscivo a pensare mentre mi alzavo e mi catapultavo in bagno. Quella era una di quelle mattine in cui ero felice che ognuno avesse il proprio bagno, perché non ero proprio nell' umore di interagire con nessuno, figurarsi combattere per chi deve andare in bagno per primo. Diedi un'occhiata allo specchio e inorridii. Sembrava che fossi sopravvissuto a uno scontro con un autocarro, ma non era proprio una novità che avessi quell'aspetto di mattina. Oltre ad essere uno scherzo della natura, avevo anche orribili incubi ogni notte. Lo so, sono proprio un ragazzo a posto.

Mi cacciai sotto la doccia, rilassandomi sotto il getto di acqua calda. Era esattamente ciò che mi serviva. Avevo comunque voglia di uccidere chiunque avessi incontrato, ma almeno mi sarei sentito bene mentre lo facevo. Presi lo shampoo, usando il flacone come fosse un microfono come sempre. Mi piaceva cantare più di ogni altra cosa, mi rilassava e metteva di buon umore. Detto questo, cantavo solamente nella doccia. Hai idea di quanto sia stressante sapere esattamente ciò che la gente pensa della tua voce? Ci tengo troppo perché qualcuno mi faccia commenti negativi. Non penso riuscirei a sopportarlo. Sono cauto anche con la mia famiglia. Certo, ad alta voce dicevano che ero bravo , ma è piuomeno sottinteso che la famiglia faccia così. Era la loro vera opinione? Non lo sapevo, ma ero troppo codardo per volerlo sapere.

"Troye! La colazione si sta raffreddando!" sentii Sage che mi gridava dal corridoio, battendo contro il muro con tutta la sua forza. Per quanto le piacesse passare per una ragazza fine, non le riusciva affatto. Sciacquai il resto di balsamo dai capelli, imprecando quando me ne andò un po' nell'occhio.

"Cazzo." Cercai di uscire dalla doccia senza inciampare e riuscii ad aggrapparmi al lavabo prima di cadere faccia a terra. Mi strofinai gli occhi finché non riuscii a riaprirli, fissandomi allo specchio.

"Troye!" Ora stava veramente strillando. Ma perché non mi lasciava stare? Ormai era ovvio che non sarei riuscito ad andare a scuola in orario! In effetti perdevo tempo apposta ogni giorno per perdere l'autobus. Mia madre lo sospettava, e mi faceva la predica ogni volta su quanto spendesse inutilmente per portarmi in macchina tutti i giorni. Il fatto è che era perfettamente utile. Sai quanta gente c'è su un autobus? Quante persone ti vengono addosso? Una cosa era entrare nella mente di una persona, ma sentire tutto quello che pensava un gruppo di gente tutto intorno a me era un altro discorso. Non si limitava ad essere un pensiero solo, diventavano tantissimi pensieri, tutti assieme, che sentivo nella mia testa. A qualcuno non piace la folla, e la evita, ma io non posso proprio gestirla, e quindi la evito.

Avevo trovato varie strategie per assicurarmi che non avessi niente a che fare con la folla. Arrivavo in classe presto per evitare il traffico in corridoi, andavo in quel piccolo minimarket per evitare clienti impazziti, e non uscivo mai di casa durante le feste. La gente non se ne stava mai a casa nelle festività, con tutta quella gioia natalizia nell'aria. Il periodo di Natale in generale era tutt'altro che gioioso per me. Mi ricordai quand'era stata l'ultima volta che avevo lasciato camera mia intorno al 25 dicembre. Wow, quest'anno sarebbero stati dieci anni. Dieci anni da quando avevo capito di non essere normale. Dieci anni che mi nascondevo dal mondo. Dieci anni da quando avevo perso l'unica persona amica che avessi mai avuto.

Freak (Troyler au) ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora