La Punizione

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Il rapporto di appartenenza è una sintesi di tre rapporti, quello della schiava con sé stessa, della schiava con il padrone e del padrone con sé stesso. Questi tre rapporti sono soggiacenti all'atto di punire, ne costituiscono gli ingranaggi principali. La punizione è prima di tutto la rivincita della schiava, una ripresa della sua forza. La schiava si è elevata perché ha instaurato un rapporto armonico con se stessa. Non è più confusa, perturbata, contraddittoria com'era prima di accettare e sviluppare la sua dimensione da sub. La paura, il terrore inerente al castigo è il fulgore della vendetta della schiava contro tutte quelle inibizioni che l'avevano trattenuta dal diventare se stessa. Però la punizione viene attualizzata e riattualizzata solo grazie al mettersi in rapporto con il proprio padrone. Senza questo rapporto non ci sarebbe punizione. Per il padrone rapportarsi con la schiava significa studiarne la mente, le abitudini, le qualità corporali (soglia del dolore, sensibilità, zone erogene, svantaggi), età, sesso ecc. Il padrone deve portarsi per quant'è possibile all'interno della schiava al fine di penetrarle mente e anima. Sono questi i presupposti per poter portare la schiava in sub state. Il rapporto tra padrone e schiava non può essere falsato per esempio dall'impiego di droghe. Perché una schiava sia punibile essa non dev'essere drogata, ma lucida e razionale. Questi due rapporti (schiava-schiava, schiava-padrone) danno al padrone il potere di punire. Il potere di punire però non giustifica l'esercitazione dello stesso. Avere il potere di punire non significa essere giustificato a farlo. Per questo è importante il mettersi in rapporto del padrone con sé stesso perché permette di comprendere la razionalità di quello su cui va a ricadere la punizione nella schiava, di quello che va a smaltire. Mettendosi in rapporto con se stesso, elaborando le informazioni e reazioni ricevute dalla schiava il padrone deve determinare le forze corrosive che la punizione deve dissolvere, o almeno quella parte di queste forze che si può decifrare e con cui la schiava si sta torcendo. Questo consente al padrone di trovare la punizione adeguata. Se questo rapporto manca allora si ha l'effetto di ricettività incompiuta. Cioè il padrone chiede informazioni alla schiava, la schiava risponde ma la risposta non è intelleggibile al padrone una volta ottenuta. Questa incapacità di decifrare fa in modo infine che la punizione risulti squilibrata o eccessiva.

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