La Sessione

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La sessione è un urto tra il disordine dell'essere spirituale (dimensione infinita) e l'impulso all'ordine dell'essere corporeo (dimensione finita). All'inizio un prerequisito fondamentale per entrambi è la lucidità. L'inizio è sempre lucido e volontario. La sessione non può avere inizio per esempio se la schiava dorme, è drogata, ubriaca o sobria ma in uno stato di depressione/delirio/euforia. Lo stesso vale per il padrone, la sessione non può iniziare se il padrone è preda di deliri acuti, manie, idee fisse, desideri maniacali e così via. Se queste 2 condizioni non sono soddisfatte allora quello che accadrà dopo sarà tutto tranne che una sessione BDSM. Potrà essere la realizzazione di qualche kink (scenario innocuo) o qualcosa di traumatico come violenza, stupro, abuso di altro genere. Ma non sarà BDSM. 

Una volta iniziata la sessione si va a perturbare l'insieme di quegli atteggiamenti della schiava che rientrano nella cosiddetta norma. Con il decorso della sessione questa perturbazione si potrà notare ovunque, continuamente, persino nei comportamenti più semplici (es. voce). Si ha quindi uno scarto volontario sempre maggiore dalla normalità. Volontario perché lungo l'asse volontario-involontario entrambi sono ancora ancorati alla propria volontà. Se da una parte l'attenzione del padrone verte sulle esigenze della schiava, la volontà della schiava si oppone agli impulsi di conservazione del normale. La somma di queste forze tira fuori quelle irregolarità, stranezze, disordini, eccentricità e dislivelli che gli impulsi della schiava normalmente la costringono a opprimere. Questa giunzione con il suo essere profondo e oppresso segna un processo importante. La schiava si disalienizza, torna ad accettare ed essere se stessa. Avviene dunque una sorta di esplosione, porta la sub nel cosiddetto 𝘴𝘶𝘣 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦. In questo stato il legame della schiava alla propria volontà si affievolisce e si affida alla volontà del padrone la cui volontà dovrebbe essere intatta e un'estensione della volontà della schiava. Se il padrone non dovesse riuscire a gestire adeguatamente questo gemellaggio di volontà allora la schiava esce dal sub state, lo fa pronunciando la safety word. 

Il sub state è uno stato quasi ipnotico dove si può perdere completamente coscienza di sé ma anche in quello più intenso la schiava rimane sempre ancorata alla propria volontà da un filo sempre più sottile quanto più profonda l'esperienza, quindi in un certo senso la schiava è sempre consenziente. Per questo è importante che la schiava sia lucida all'inizio altrimenti si compromette la sua capacità di reagire quando immersa in sub state, questo filo si spezza e lei si potrebbe far trascinare. 

Quanto è importante per la schiava rimanere ancorata alla propria volontà tanto è importante per il dom sradicare ogni forma di automatismo nel corso della sessione. Infatti con l'andare avanti della sessione, la propensità all'automatismo cresce. L'assenza di ogni forma di automatismo costituisce la nervatura essenziale dell'osservazione e della monitorazione della schiava, il marchingegno che permette alle volontà del padrone e della schiava di agganciarsi l'una all'altra.

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