14.

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Impacchettate le ultime cose e salutati i suoi genitori, Giovanni prese il taxi diretto alla stazione per tornare a Roma. Era da tempo che non si sentiva così contento e non c'era niente che potesse buttarlo giù. Aveva un'altra possibilità con lei e non voleva sprecarla.
Una cosa che fecero entrambi, fu quella di non calcolare minimamente i giornali e i paparazzi, cercando di vivere la loro storia fuori dal contesto mediatico. Avrebbero dato loro la notizia ai fan, al momento giusto. In fondo per Giulia era presto, per lei Giovanni aveva ancora tanto da dimostrare, non le bastavano più due paroline. Giulia aveva bisogno di fatti e sapeva che, con la persona che aveva di fronte, ne avrebbe ottenuti.
Durante il viaggio infatti, Giovanni organizzò, nei minimi dettagli, quella che sarebbe stata la prima uscita con Giulia e non vedeva l'ora di portarla fuori.
Aveva deciso già anche l'outfit per la giornata, molto semplice in realtà, pantaloni cargo neri e una maglia verde acceso con qualche scritta. Il suo modo di vestire era cambiato tanto durante gli anni, crescendo aveva perso quel suo lato "leggero" che lo rappresentava e sapeva bene, lui come tutti i suoi amici più stretti, che solo una persona era in grado di farlo tornare.
Arrivato a Roma prese un secondo taxi e si recò nel suo appartamento che, oltretutto, non distava molto da quello di Giulia.
Disfate le valigie e organizzate le ultime cose, decise di recarsi in un bar del centro per incontrare Evandro, non si vedevano da tanto eppure erano rimasti in buonissimi rapporti, fin dal programma.

"We Sangio" salutò il romano.
È da un pezzo che non ci vedevamo, anche se ci sentiamo spesso, non è la stessa cosa.
"Ev, brodi come stai?" chiedo abbracciandolo.
"T'apposto tu? Sono meglio i fan Svizzeri o quelli Olandesi?" chiede ridendo.
"Gli italiani non si battono amico. Tutto bene, tu invece? Novità?" chiedo.
"Eh, diciamo che potrebbe uscire presto qualcosa di nuovo." risponde ammiccante.
"Fantastico, mi farai sentire qualcosa in anteprima no?" dico scherzando.
"Lo hai già sentito frate." dice lui chiamando la cameriera per ordinarle una birra.
"Tu invece cosa prendi ricciolino?" chiede lei avvicinandosi un po' troppo.
"Lo stesso, grazie." dico sorridendole per cortesia.
Lei mi sorride ed ancheggiando torna dietro al bancone, per prepare le nostre birre.
"Quella ci stava provando." ride Ev.
"Già." rispondo tranquillamente. Non me ne importa più di tanto, nessuna sarà mai come Giulia. Mi ha veramente fottuto il cervello.
"10€ che torna qua e ti da il numero" scommette lui.
"Possibile." dico alzando le spalle e sorridendo.
"Amico così non è divertente." dice lui imbronciandosi.
Alzo le spalle ridendo.
"E tu con Giulia? Ho visto la puntata, hai avuto un bel coraggio." dice tornando serio.
"Lo so, ma per lei non c'è orgoglio o reputazione che tengano. Ho bisogno di Giulia nella mia vita, ci ho messo un po' per capirlo, è vero, ma ne sono convinto ormai." rispondo.
"Si bro, ti ci sono voluti tre anni e che lei si fidanzasse con un altro, però ce l'hai fatta." dice ridendo.
"Ho i miei tempi." scherzo anche io.
Vediamo la cameriera tornare e come ci aspettavamo, oltre alle birre lascia un foglietto con scritto sopra il suo numero.
"Ecco a voi ragazzi." dice appoggiando il tutto sul tavolo.
"Grazie." rispondiamo in coro, tirandoci un'occhiata sospetta.
"Figuratevi." risponde sorridendo ed allontanandosi in fretta, capendo di essere stata colta in fragrante.
"Cosa pensi di fare con quel numero?" chiede il romano cominciando a sorseggiare la sua birra.
"Semplice, lasciarlo esattamente dove lo ha appoggiato lei." rispondo.
"Ma hai visto quanto è gnocca?" chiede strabuzzando gli occhi.
"Ev, proverò a spiegartelo in breve. Potrebbe anche essere Belen Rodriguez che a me non interesserebbe. Io amo Giulia." dico scandendo bene l'ultima frase.
"Wow brodi, mia sorella ti ha proprio fulminato." dice ridendo.
"In realtà non fa questo effetto solo a me e di questo sono un po' preoccupato." scherzo.
"Eh si, mi ricordo bene con Seba, erano così affiatati, lui voleva anche sposarla." dice alzando le spalle.
Non so spiegarmi il nodo alla gola e il fuoco che sento nello stomaco, quel ballerino è stato gentile con me, eppure non riesco a farmelo andare a genio.
"Boh, lui non mi va molto a genio." rispondo.
"Grazie al cazzo Gio, stava con lei. Ha vissuto con lei i momenti più belli della sua carriera, ballato insieme a lei, fatto viaggi, uscite e scopate. Ci sta che tu sia geloso." dice lui.
Ed ecco che torna il fuoco.
"Hai finito?" chiedo retoricamente.
"Che c'è? Quando ammetterai di essere geloso tutto ti sembrerà più semplice." risponde lui.
"Ok, sono geloso. Contento?" chiedo esasperato.
"Molto." dice sorridendo allegramente.
"Anche Giulia ne sarà entusiasta quando glielo dirò." continua ridendo.
"Provaci." dico sfidandolo e stringendo gli occhi.
"Altrimenti?" continua lui.
Prendo il telefono e sistemandomi di fianco a lui comincio a registrare una storia.
"Com'è che fa Ev?" chiedo, senza togliere il dito dal tasto.
"Nananananana Roma centro." comincio a canticchiare. I suoi occhi si spalancano e mi arriva una manata sulla nuca.
"Coglione, cancellala subito." dice lui.
Cancello la storia e torno al mio posto.
"Patti chiari, amicizia lunga." dico sorridendo beffardo.
"Fottiti." risponde lui.
"Beh Ev, devo andare, ho da organizzare una super mega uscita con Giulia per domani e non ho ancora deciso dove portarla dopo cena." dico alzandomi per salutarlo.
"Perché non la porti alle giostre?" chiede lui.
"Alle giostre?" chiedo di rimando.
"Si, siamo sulle giostre salgo io poi sali pure tu." dice cominciando a cantare il ritornello di Malibu.
"Ricominciate da dove avete interrotto." mi dice.
Da dove abbiamo interrotto. Perché io voglio recuperare questi tre anni, voglio recuperare tutti i momenti belli e quelli brutti, le sue ferite, paure, ansie. Voglio poterle aggiustare anche a distanza di anni. Voglio darle un motivo per fidarsi di nuovo di me. E lo farò, gliel'ho promesso.
"Sei un genio Ev." dico abbracciandolo.
"Avevi dubbi? Ci si vede bro." dice lui salutandomi.

Tornando a casa, immagino la giornata con la mia ballerina e devo dire che ho alte aspettative. Voglio davvero dimostrarle che sono cambiato e che per me merita di avere il mondo.
Sono le sette e mezzo e dovrebbe ormai aver finito di provare, mi manca sentirla spesso, per ogni cagata come facevamo un tempo. Lei spesso è occupata, così come me ed il tempo e poco per entrambi.
Decido di far partire la chiamata e sullo sfondo vedo la foto di noi due che avevo impostato appena terminata la nostra edizione di Amici. È la stessa da anni, io e lei, con le nostre coppe. Ha un significato enorme per me, aver avuto lei al mio fianco durante il percorso e poi, avevamo già vinto entrambi, anche senza quella coppa. È Giulia la mia vittoria più grande e lo sarà sempre.

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