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Tornare a casa è sempre una bella sensazione. Soprattutto se questa è ciò che ti ha dato la possibilità di ottenere ciò che hai sempre desiderato. Ormai Amici è una costante. Non potrei mai negare la mia presenza nel programma, sarò per sempre debitore a Maria e sapere che, nonostante siano passati tre anni, lei crede acora nelle mie potenzialità, mi riempie il cuore di gioia. Mi ha chiamato per essere ospite alla prima puntata del serale, per presentare il mio prossimo singolo. Ho deciso di sfornare una chicca in inglese, ormai sono diventato "InternationalSangio" e se voglio spaccare ancora di più devo fare in modo che tutti mi comprendano. Sono arrivato a Roma stamattina, dovrò passare qualche giorno nella succursale della Sugar, per sistemare alcune cose in attesa dell'uscita del pezzo, e poi passare agli studi per fare le prove generali e salutare.

Inevitabilmente Roma mi ricorda lei, quella piccola ballerina che ormai tanto piccola non è più. Mi fa sorridere pensare che, nelle prime barre che le ho dedicato, l'avevo descritta come una farfalla e sapere che ormai, la mia farfalla, ha preso il volo, non fa che rendermi la persona più felice del pianeta. Io e Giulia non parliamo più da anni, ci facciamo gli auguri nelle occasioni formali, ma niente di più.  Devo ammettere però che, nonostante ciò, di lei so sempre tutto, sono rimasto in ottimi rapporti con Sam e con Evandro, che ogni tanto fanno la spia su ciò che fa e dice loro la ballerina. Non voglio darlo a vedere, come sempre il "criterio" e l'orgoglio hanno la meglio sul lato più dolce del mio carattere ma, dire che non penso a lei è da ipocriti, idem dire di amare Margherita. So che alle fan la bionda non piace e come dar loro torto? Vogliono solo il meglio per me e sicuramente lei non lo è. So anche io, qual è il mio meglio, ma ho smesso, ormai da anni, di lottare per averlo.

Giulia era, inconsciamente ai miei occhi, la mia felicità. Da quando ci siamo lasciati non riesco a vivere appieno la vita. Mi manca il suo modo di farmi vedere il mondo. Come se mi mancasse sempre qualcosa. Come quando fai un puzzle e perdi un pezzo. Non importa quanto esso sia grande, il disegno avrà sempre qualcosa in meno. Per me Giulia è questo, il pezzo mancante del mio puzzle, che ora non può essere recuperato, poichè è occupato a completarne un altro, di puzzle, anche se con un disegno diverso.

Mi manca tutto di noi, mi mancano le passeggiate mano nella mano, i video stupidi inviati a Sam e a Chiara e le sue paranoie, che riuscivo sempre a calmare. Mi mancano le nostre chiacchierate nella notte. Mi mancano le sue chiamate inaspettate solo per sentire la mia voce. Mi manca chiamarla con quel soprannome che usavo solo io. Mi mancano le sue carezze, le sue mani che fermano i miei tic. Mi manca toccarle i capelli e stringerle il viso. Mi manca vederla improvvisare sulle mie canzoni, mi manca la sua arte. Mi mancano i suoi baci. Mi manca girare Roma con lei. Mi manca sentirla felice. Mi manca lei, mi manca Giulia in tutte le sue forme e complessità. Mi mancherà sempre e con lei mi mancherò sempre anche io. Mi manca essere felice, avere sempre un motivo per sorridere. Ho tutto, è vero. Non voglio sembrare irriconoscente o inaccontentabile. La mia vita è meravigliosa, per alcuni perfetta. Solo che la mia idea di felicità non sta nella vita idealmente perfetta. Non ho mai desiderato qualcosa privo di difetti. Non potrei mai, tutto ciò che è perfetto, non è realistico. L'unica cosa che rendeva la mia vita un po' meno imperfetta era lei. Siamo sempre stati imperfetti, ci facevamo male e bene allo stesso tempo. Quando discutevamo, bastavano due secondi per fare pace e ritrovarci a ridere insieme e quando stavamo lontani ci ritrovavamo sempre. La verità è che io e Giulia presi singolarmente siamo pieni di difetti ma, insieme, eravamo talmente felici da non sentire più il peso delle imperfezioni. E' questa la vera felicità, non rendersi conto del resto, delle cose futili. Tutti potremmo essere felici se solo lo volessimo. A volte basta chiudere gli occhi.

"Uee Sangio, da quanto!" Marcello corre ad abbracciarmi. Ogni anno è sempre la stessa storia, ci incontriamo, passiamo la settimana insieme agli altri, tra pranzi, prove e aperitivi e poi ci salutiamo, aspettando l'anno successivo. Mi piacerebbe passare più tempo con loro, in fondo durante la mia relazione con Giulia, loro erano il nostro gruppo di amici, ma sono sempre in giro per gli album ed i singoli. Non ho un momento di pausa, e se da un lato questa cosa mi gasa, dall'altra mi atterra. Spesso penso a quante altre occasioni ho perso, per la musica, eppure non mi pento di nulla, è ciò che mi tiene vivo, sacrificherei tutto per lei. Anche se ormai, il mio tutto l'ho già sacrificato.
"Oi brodi, che si dice?" chiedo di rimando.
"Tutto bene, anzi, direi alla grande" risponde con un sorriso.
"Quanto manca?" domando.
"Poco, due settimane. Non vedo l'ora." dice, gli si illuminano gli occhi quando parla di lei, anzi di loro. Giulia, la Pauselli, è incinta di una bimba. Lo sognavano da tanto. Hanno deciso di chiamarla Sofia. Il perchè non me l'hanno detto, è una cosa loro, ma già di per sè quel nome ha un significato bellissimo. Hanno detto a tutti della notizia tramite un video su instagram, facendo sentire il battito della piccola. L'emozione è stata immensa. Chissà se un giorno riuscirò anche io ad avere la mia Giulia e la nostra Sofia.
"Sono contento per voi, davvero" dico appoggiandogli una mano sulla spalla. Ottenendo un sorriso ed un cenno come risposta.

Da una delle sale sento provenire una melodia che conosco bene, "Siccome sei", quella canzone che ormai da anni accompagna tutti i miei momenti no. Mi ci ritrovo particolarmente. Non so bene perchè, so solo che ogni volta che la ascolto, vorrei avere lei tra le braccia e dedicargliela. Quella canzone descrive perfettamente quello che sento per Giulia e non poterglielo dire mi fa sentire in gabbia.
"Che bella 'sta canzone" dico al ballerino che mi ha accolto. "Possiamo andare a vedere?" chiedo indicando la sala numero 3.
"Sangio, non so quanto sia raccomandabile" mi dice lui, guardandomi come se avesse paura della mia reazione.
"Vabbè dai, non dirò nulla lo giuro. No spoiler" dico mettendo le dita sulla bocca per formare una X.
"Non è per quello, è che..." viene interrotto dall'apertura della porta che poco prima avevo indicato.

Adesso capisco la sua risposta.

**Non odiatemi!!💗

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