9.

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"Stai bene?" chiede titubante avvicinandosi, chiudendo la porta dietro di sè.
"Cosa ci fai qua?" chiedo alzandomi, correndo di fronte allo specchio per sistemarmi meglio.
"Io devo parlarti Giù." mi dice, raggiungendomi davanti allo specchio e posizionandosi dietro di me.
"Hai una bella faccia tosta, dopo tre anni ti presenti qui e pretendi anche che io sia disposta ad ascoltarti?" chiedo al riccio. E' così sfacciato. Eppure sono così contenta che sia qua. Avevo bisogno di sentirlo così vicino, nonostante tutto.
"Ti prego Giulia, lo sai che non sarei qui se non ci tenessi davvero." dice abbassando lo sguardo.
"Io non so più niente di te Giovanni. Non ti riconosco più." dico girandomi verso di lui.
Ha gli occhi lucidi, un po' arrossati.
"Lo so, è che" comincia, poi mi guarda titubante, indeciso se continuare o meno. "Io senza di te mi sento perso." conclude.
Scoppio a ridere. Non può tornare così e cercare di rimediare alle sue cazzate con delle frasi fatte.
"Giovanni, riprenditi. Ti senti perso? E te ne sei accorto ora? E Margherita dove la lasci? Non raccontarmi stronzate e non raccontarle nemmeno a te stesso. Mi hai lasciato Gio, mi hai lasciata da sola, in quella camera, tre anni fa. Da quel momento te ne sbattuto altamente di me e dei miei problemi." dico cominciando a sentire le lacrime scendere sul mio viso. "Eppure mi avevi giurato che ci saresti sempre stato" concludo scoppiando in un pianto liberatorio. "Non c'è stato giorno in cui io non abbia pensato a te e a noi due insieme, a cosa avrei potuto fare per non far finire la relazione in quel modo, per evitare di farti scappare, per non stare male. Più cercavo di evitarti, più ti vedevo. Ovunque. Ho rovinato persino la relazione con Sebastian per colpa tua. Ho rovinato tutto. Ho rovinato me stessa in questi tre anni. Non sono più in grado di ridere come prima perchè ogni cosa Giovanni, ogni cosa, mi fa pensare a te e inevitabilmente non riesco a ridere come prima. Non puoi tornare qui, dopo tre anni, tu, a dirmi che ti senti perso. Perchè se quello che si è perso sei tu, allora io sono già caduta nel burrone." dico le ultime frasi urlando. Non mi interessa essere sentita. E' qui di fronte a me e non potevo perdere l'occasione di dirgli tutto.
Sta piangendo anche lui. Non sa cosa dire, non sa come rispondere.
"Esci." gli dico, dopo aver aspettato una risposta. "Esci da questo camerino Giovanni." ripeto.
Lui mi guarda, fa per dire qualcosa e poi esce.
Scoppio a piangere di nuovo. Sono delusa, ferita, arrabbiata. Come può presentarsi qui così? E come può non avere una risposta a tutto ciò che gli ho detto?

Mi siedo sul divanetto con le mani in faccia, sfogando le lacrime. Sento bussare alla porta.
"Avanti." dico soffiandomi il naso, mentre i singhiozzi fanno alzare in modo repentino il mio petto.
"Ho sentito delle urla, stai bene?" chiede Maria avvicinandosi.
"Si Mary tranquilla, grazie," le dico calmandomi un po' e accennando un sorriso.
"Giulia, posso dirti una cosa?" chiede lei.
"Certo." le rispondo, questa donna mi mette ansia certe volte.
"Di cosa hai paura?" chiede sedendosi sulla sedia di fronte a me.
"Di tante cose in realtà. Del buio, dei serpenti, mannaggia quelli si che mi fanno schifo. Dei ragni. Di non andare bene in sala. Di far soffrire chi mi è vicino. Di stare male." dico, cominciando ad elencare alcune delle mie paure, guardando il pavimento.
"E pensi che le paure possano limitare le persone?" chiede lei ancora.
"Beh, si. Certo che si. Le paure sono un limite, è per questo che quando le superiamo ci sentiamo pù forti, maggiormente capaci di affrontare il mondo e di viverlo." le rispondo alzando lo sguardo.
"E tu perchè non vuoi superare la tua paura Giulia?" chiede guardandomi.
"Quale delle tante che ti ho detto prima?" chiedo piegando un po' la testa, lasciandomi scappare una mezza risata.
"La paura di innamorarti di nuovo di lui Giù." risponde.

Sorrido. Questa donna deve provenire da qualche altro pianeta perchè non si spiega.

"Non è che ho paura di innamorami Mary, è che sai anche tu com'è fatto. Cambia idea ogni cinque minuti, è testardo, si incazza spesso e prima che gli passi bisogna pregare tutti i santi, a volte si chiude nel suo mondo e non ti lascia più entrare. E' difficile." comincio, ma lei mi interrompe.
"Ma a te piace" dice lei.
"Già." rispondo. "Da morire. Mi piace perchè quando capisce di aver sbagliato, fa di tutto per farsi perdonare, anche con dei semplici gesti. Perchè provava sempre ad aprirsi con me, cercava il mio appoggio. Mi piace perchè è intelligente, maturo. Sa quello che vuole e fa di tutto per ottenerlo. Mi piacciono i suoi occhi, il suo sorriso, i suoi capelli. Mi piace tutto di lui." ammetto a Maria ed anche un po' a me stessa.
"E cosa è cambiato?" chiede ancora.
"Siamo cambiati noi Mary, io stavo con Seba, lui sta con Margherita. Noi siamo cresciuti, forse nemmeno si ricorda dei momenti vissuti insieme. Lo vedo diverso, forse più semplice, un po' più spento." le dico. "Sono sicura che lui stia bene con lei poi, in tutte le foto ridono e sembrano felici, quindi non capisco perchè sia venuto prima in camerino." concludo alzando le spalle.
"Io penso che tu l'abbia capito invece." dice lei cominciando ad alzarsi. "Non cercare scuse Giulia. Lui è tornato da te, non curandosi di Margherita, di Sebastian, del contesto. Ti ho vista ballare prima, ho visto lui dietro le quinte. Ho visto i vostri occhi Giù. Vi conosco, ho visto nascere il vostro amore e sono stata la prima a supportarlo. Per questo ti dico di smetterla di farti del male da sola. In amore si soffre Giulia, si soffre spesso. Ma non è un dolore inutile. L'amore, insieme a tutto ciò che comporta, ti fa crescere, capire, conoscere, riflettere. Non privarti di questo solo per paura. Se tutti ci fossimo fermati davanti alle paure chissà come sarebbe il mondo oggi. Osa Giulia, rischia. Sai che ne vale la pena, accettalo e basta." mi dice aprendo la porta, facendo per uscire.

Mi ha stesa. Come darle torto. Devo risolvere una volta per tutte e mettere un punto a questa storia. Voglio poter dire di aver superato la mia paura più grande, o almeno dire di averci provato.
"Tu sai lui dov'è?" chiedo convinta.
"Tocca a lui esibirsi, vuoi venire con me? Lo annunci tu." mi dice allungando la mano per invitarmi ad andare con lei.
Rimango titubante per qualche secondo, poi la afferro e insieme a lei mi dirigo verso lo studio.
Ci mettiamo al centro, Maria mi sorride per darmi forza.
"3,2,1. Siamo in onda." dice Ivano, uno dei produttori.
"Allora, sono qua con la nostra Giulietta perchè bisogna annunciare l'ospite della puntata." dice guardandomi mentre sorrido al pubblico e alle persone intorno a me.
"Sono pronta Mary." le dico.
Mi passa un cartoncino con su scritto ciò che devo leggere e senza anticiparmi nulla comincio.

"Secondo posto ad Amici20, pieno di dischi di platino e di sogni ancora da realizzare. Il suo carattere e i suoi vestiti lo rendono unico e speciale." leggo tutto questo continuando a sorridere. "Ecco a voi Sangiovanni con la sua" e qua mi blocco per qualche secondo. "Lady" dico con un tono più basso.
Mi giro verso Maria e non la trovo più accanto a me. Le luci si abbassano e sul led compaiono delle mie foto insieme a lui. La base parte, contemporaneamente ad un video, dove sono racchiusi tutti i nostri ricordi.
Sento la sua voce in sottofondo, ma continuo a guardare il video, persa in quelle immagini che mi sembrano tanto lontane.
Le lacrime scorrono sul mio viso e quando il video finisce, contemporaneamente alla canzone, lo studio scoppia. Urla, applausi, fischi di apporvazione. 
Mi giro di nuovo, lo vedo in piedi, di fronte a me. Stiamo piagendo entrambi, di nuovo.
"Sarai per sempre la mia Lady"

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