12.

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"Si." lo vedo abbassare lo sguardo. "Addio ai tre anni che ci hanno tenuti divisi." continuo.
Mi guarda sorridendo e mi prende in braccio facendomi girare. Applaudono tutti. Maria decide di salutare e terminare la puntata, facendo ovviamente qualche riferimento alla finale della nostra edizione.
Terminato tutto, salutiamo Maria e gli altri e andiamo nel mio camerino.
Lui si siede sul divanetto ed io comincio a cambiarmi.
"Mi mancava." dice tutto d'un tratto.
"Che cosa?" chiedo mentre finisco di infilarmi la maglietta.
"Questo, stare qui ad aspettarti. Guardarti, studiarti. Mi mancava." dice alzandosi e avvicinandosi a me.
"Gio, è giusto dimenticare così in fretta?" chiedo appoggiando le mani sul suo petto.
"Per noi si, io e te siamo così Giù, soprattutto quando si tratta di noi insieme." risponde sorridendo.
"E Margherita?" chiedo.
"Margherita non è la mia ragazza." dice alzando le spalle. "Lei usa me per i follower ed io uso lei per il sesso. Tutto qua."
"Quella foto mi ha distrutta, lo sai?" chiedo riferendomi alla foto uscita poco dopo la nostra rottura.
"Lo so, non sai quanto io ci sia stato di merda e quanto io mi sia incazzato. Non volevo farti soffrire ballerina." dice accarezzandomi la guancia.
"E con Seba? Perché hai detto di aver rovinato tutto per colpa mia?" chiede.
Avvampo subito e lui se ne accorge.
"Mi mancava anche vederti imbarazzata." dice ridendo.
"Diciamo che dopo averti visto l'altra sera, non riuscivo a fare a meno di pensarti." comincio.
"Ah quindi gliel'ha detto e lui ti ha lasciata?" chiede un po' confuso.
"Magari." ammetto coprendomi il viso con le mani.
"Quindi, me lo spieghi?" chiede ancora.
"È che è imbarazzante." dico allontanandomi un po'.
"Chissà mai, non gli avrai mica urlato il mio nome in faccia mentre facevate sesso." dice con nonchalance.
Sbarro gli occhi. È il destino che mi prende per il culo quindi.
Nota la mia reazione e avvampa anche lui.
"Cioè tu hai urlato il mio nome davvero?" chiede.
"Non il tuo nome completo." rispondo.
"Non ci credo." dice, "Mi stai prendendo per il culo." continua.
"Magari." dico coprendo il viso con le mani.
Si avvicina a me e avvicinandosi al mio orecchio sussurra: "Facciamo che lo urli in faccia a me la prossima volta." e si allontana ridendo, probabilmente per la mia faccia che è un misto tra lo sconvolta e l'imbarazzata.
"Quindi avete chiuso per questo?" chiede tornando serio.
"No, è stata la cosa che ci ha fatto aprire gli occhi. Io e Seba ci siamo amati tanto, abbiamo tantissime cose in comune e insieme stiamo bene. Il problema di fondo è che nonostante tutto questo, io non riuscivo a non pensare a te e lui non riusciva a non pensare ad Elena." rispondo.
"Ad Elena?" chiede.
"Hanno avuto una storia prima che io e lui ci mettessimo insieme. Lei l'ha lasciato perché voleva dedicarsi completamente alla carriera, guarda caso mi ricorda qualcuno." dico alzando un po' il sopracciglio.
"Quindi avevate anche questo in comune." scherza lui.
"Si, amare due persone senza cuore." rispondo mettendo il muso.
Viene verso di me e mi prendi i fianchi, avvicina il suo viso al mio e con i denti morde il mio labbro inferiore.
"Ahia." dico facendolo ridere.
Molla il labbro e comincia a baciarmi.
"Ti amo Giulia." dice.
E tutto si ferma.
In una settimana siamo passati dall'evitarci a chiamarci amore. Chi mi assicura che lui non rifaccia ciò che ha già fatto? Magari tornato a Vicenza rivedrà Margherita e continuerà a fare quello che ormai fa da tre anni. Chi sono io per cambiare le
sue abitudini e il suo nuovo modo di essere?
"Smettila di pensare, se te l'ho detto è perché lo penso e perché voglio fare in modo che funzioni." dice guardandomi.
"Sono solo parole Gio." dico allontanandomi. "Come faccio a fidarmi?" chiedo.
"Fidati di me, per favore." mi supplica quasi.
"Non ci riesco, io davvero non ci riesco." rispondo.
"Farò in modo di dimostrarlo. Te lo prometto." mi dice convinto.
"Lo farai a cinquecento e passa chilometri di distanza?" chiedo retoricamente , mentre lo vedo smanettare con il cellulare.
"Non voglio altre prese per il culo Gio." dico abbassando lo sguardo.
"Non voglio farti soffrire ancora Giulia. In questi tre anni non sono mai stato veramente me stesso, insomma guardami! Vesto di nero e marrone come se fossero gli unici coloro che ho nell'armadio. La mia musica, sta diventando troppo commerciale, non è più mia, è del sistema. Tu Giù, eri tu a rendere tutto mio e tutto speciale, solo con te mi sentivo accettato davvero, mi sentivo imbattibile. Io ti amo davvero Giulia, ti ho sempre amata, anche in questi anni. Ti ho amata in silenzio, aspettando un qualcosa che grazie a Maria è capitato. Non ti permetterò di scappare." dice.
Con le lacrime agli occhi, raccolgo la borsa e mi avvicino a lui.
"Mi porti a casa?" chiedo.
Lui annuisce, vedo un po' di delusione. Non sono ancora pronta a ricambiare il suo "ti amo". Fino ad una settimana lo dicevo ad un'altra persona. Sicuramente non ha lo stesso valore, però non voglio parlare troppo presto con lui.
Lui che cambia idea ogni cinque minuti ed è testone come pochi.
Lui che, come ho detto a Maria prima, farebbe si tutto per farsi perdonare.
Spero con tutto il cuore che riesca dimostrarmi quello che vuole. Ho lasciato tutto nelle sue mani.
Il suo telefono squilla e lo vedo allontanarsi.
È così bello, nonostante quel colore che non gli si addicono. Lo spengono, annullano il colore dei suoi occhi ed il suo sorriso. Ma lui è comunque bellissimo.
Non lo ammetterò a lui ma mi era mancato averlo così vicino, poterlo guardare così.
Prima di lui non avevo idea di cosa volesse dire amare, essere amata.
Adesso invece, vorrei solo corrergli in braccio e potergli dimostrare tutto.
"Mi trasferisco qui." dice.
"Cosa?" chiedo.
"Mi trasferisco qui, Fabio ha affittato un appartamento. Voglio stare vicino a te ballerina." dice sorridendo.
"Ma scusa, lui ha trovato un appartamento a Roma, all'una di notte ed in tre secondi l'ha affittato?" chiedo confusa.
"Non avrai risposta a questa tua domanda." dice lui ridendo.
Aveva già organizzato tutto.
"Avremo il nostro lieto fine Giù. Te lo prometto."

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