11.

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Quando qualcosa si rompe è difficile riaggiustarlo. Se si parla poi di un rapporto tra due persone, bisogna che entrambe lo vogliano, altrimenti nulla potrà essere aggiustato. Spesso due persone che si amano lo nascondono e lo dimostrano con piccoli gesti. Del resto, per amare non c'è bisogno di grandi dichiarazioni o grandi regali. Bastano delle piccolezze, perché il sentimento compensa tutto.
Giulia e Giovanni sono così, non si dicono nulla ma si dimostrano tutto. Quello che vorrebbero dire lo dimostrano in altri modi. Giulia ballando, Giovanni cantando.
E se oggi Giulia ha ballato "Siccome sei" per lui, Giovanni è tornato indietro di tre anni, per cantarle quella canzone che ha dato inizio a tutto.
Che possa essere anche la base per un nuovo inizio?

In studio cala il silenzio, forse stanno aspettando che io dica qualcosa, del resto mi ha appena dedicato una canzone in diretta nazionale, una cosa da niente. Non sono mai stata brava con le parole, forse sono più brava a gesti. Forse è per questo che ballare mi viene così bene, lì sfogo tutto. Rabbia, ansia, paure, felicità. Per lui però stasera ho già ballato.
Mi sembra di essere tornata alla finale, io e lui in centro allo studio, che aspettiamo.
Ma ora cosa stiamo aspettando?
Perché siamo entrambi così frenati?
Lo guardo, ha gli occhi un po' arrossati, tira su con il naso, nella mano destra tiene il microfono e la sinistra è tormentata dai tic.
Le lacrime hanno smesso di scendere già da un po', ormai quello che sento è solo il battito del mio cuore, che mi sta dicendo di correre da lui, baciarlo, trasmettergli tutto. La testa però mi dice di non farlo. Lui è fidanzato, io mi sono lasciata con Seba da una settimana. Le nostre reputazioni sono in pericolo.
Eppure lui sembra non aver dato peso a questa cosa, cantandomi Lady davanti a tutti.
Solo adesso mi rendo conto davvero di cosa sia la paura, ti fotte il cervello, ti blocca. Ti porta a fare il contrario di quello che vorresti fare davvero. Perché poi? Perché abbiamo paura? Capisco la paura per il buio, per il dolore. Ma perché dobbiamo avere paura di amare? Amare fa bene. Sentirsi amati fa bene. E ha ragione Maria, se c'è una cosa per cui vale la pena lottare è l'amore. E allora vaffanculo. Vaffanculo la paura, i giudizi degli altri. Vaffanculo alla mia testa. Questa volta ascolto il cuore, a mio rischio e pericolo.

Mi avvicino a Giovanni, afferro la sua mano, calmando i suoi tic. Mi guarda, vedo una scintilla di speranza nei suoi occhi. Le uniche pozze blu in cui sarei felice di annegare. Lo tiro piano piano verso di me, appoggio la sua fronte alla mia. Sospiriamo insieme. I nostri cuori si rincorrono, si riconoscono, battono insieme.
Intorno a noi non c'è nulla. Il caos di prima non è niente in confronto ai nostri battiti. Avvicino piano le nostre labbra, sento le sue mani stringermi la vita mentre le mie circondano il suo collo. Non ci stiamo baciando ancora, ci stiamo scrutando, osserviamo tutto. Forse per aspettarci di notare qualche cambiamento. Ed io non ne trovo in lui, lo vedo, è sempre il mio Sangius. Anche lui sembra non trovarne in me. Mi sorride, gli scappa una mezza risata e così anche a me.
"Perché ridi?" chiede.
"Tu ridi." rispondo continuando a fissare le sue labbra.
"Io rido." termina in fretta e finalmente, dopo attimi eterni, mi bacia.
Sento ancora più rumore di quello di prima. Urla intorno a noi, nascoste dal forte rumore dei nostri cuori che battono all'unisono.
In questo bacio c'è tutto. Delusione, affetto, amore, tristezza, gioia, mancanza, paura. Ci stiamo dicendo tutto. Trasmetto a lui le mie insicurezze, i miei sbagli, i miei dubbi e lui fa lo stesso.
Ci allontaniamo, aprendo gli occhi scopro che tutti intorno a noi stanno applaudendo, molti sono commossi.
Guardo Maria che mi sorride.
Guardo lui.

Tre anni che aspetto questo momento, tre anni che non ci sfioriamo, tre anni in cui potevamo crescere insieme, gioire insieme, viverci.
Tre anni di incertezze che sono passati in un batter d'occhio e curati in una sera.
Non sarà troppo presto per perdonargli tutto?
Forse sono stata troppo frettolosa, non ho pensato
bene a cosa fare e mi sono lanciata, forse non ho fatto la cosa giusta, forse per lui non significa nulla, forse per lui questo è un bacio d'addio.
Alla fine non ce lo siamo mai dati, forse lo abbiamo fatto adesso.
Milioni di domande senza risposta, milioni di dubbi, paure. Non posso tornare indietro ora.
Voglio delle risposte, delle certezze.
E Margherita poi? Ci starà guardando e starà soffrendo. Così come Seba. Stiamo facendo soffrire delle persone per colpa del nostro egoismo.
Amare rende egoisti. Perché non pensi solo al tuo bene ma anche a quello della persona che hai di fronte. Quindi cerchi in tutti i modi di fare il suo ed il tuo bene, in tutti i modi possibili, andando contro a qualsiasi avversità. Baciarci è stato l'apice di questo nostro egoismo. Ci siamo amati in silenzio per tre anni, cercati, spiati, senza mai parlarci o renderci partecipi delle nostre vite. Eppure, anche se inconsciamente, lui ha fatto parte di tutto, di tutti i miei spettacoli, di tutte le mie coreografie. E io ho fatto parte di ogni sua canzone.

Ci sono certi baci che precedono una fine, altri precedono un inizio, altri ancora sono semplici baci di passaggio. La differenza non sta nel bacio in sè ma in quello che trasmetti, nella forza con cui baci l'altra persona, nell'intensità, nelle conseguenze.
Giovanni mi guarda, è serio, sente i mille dubbi che mi scorrono come fiumi nel cervello, mi prende la mano e mi fa una domanda, come se mi avesse letto nella mente, alla quale metto un po' a rispondere, forse perché non so bene neanche io la risposta.
"Giù, non era un bacio di addio, vero?" chiede, torno a vedere i suoi occhi rossi.

Era un bacio di addio?

**Oggi doppio capitolo solo perché mi piace lasciarvi con la suspance💓

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