CAPITOLO I

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Mi svegliai nella mia camera alle 6:30, erano giorni che non dormivo, sentivo che quella non era la mia realtà e che fosse tutto sbagliato. Mio padre diceva che non era così, ma io sapevo che mentiva.
Scesi in cucina e salutai mio padre, mi toccò andare a scuola, quel giorno era la festa della mamma, motivo in più per saltare le lezioni. Qualcosa, però, mi diceva che non dovevo farlo perché quel giorno sarebbe stato importante.
Ah, dimenticavo, nella mia scuola nessuno sa che io sono orfana di madre...
"Ciao Nicole"
"Ehi Will!"
Io voglio un mondo di bene a Will, con i suoi occhi azzurri, i capelli biondi e spettinati, aveva anche delle lentiggini sul volto che lo facevano sembrare il perfetto ragazzo che tutti vogliono. Ma io sapevo che lui non era per nulla perfetto.
"Ehi ti vedo pensierosa oggi"
"No, pensavo solo alla lunga giornata che ci aspetta oggi"
"A tal proposito questa mattina abbiamo due ore di storia, ripassiamo i greci"
"Mmh...Will il tuo accento americano oggi è più pronunciato"
"AHAHAHAHAHAHAH... È perché ho passato la notte in chiamata con un mio fratello americano, lui l'Italiano non lo conosce..."
"Mi immagino già la faccia della professoressa quando ti sentirà parlare così."
Arrivati a scuola lui mi salutò perché il giorno dopo sarebbe andato dai suoiparenti in America, poi si ricordò che andiamo in classe insieme e ci avviamo verso l'aula.
Entrati salutammo una persona che ho successivamente realizzato essere un supplente. Mentre mi sedevo al banco lui scriveva alla lavagna MITOLOGIA GRECA a caratteri cubitali.
"Buongiorno ragazzi io sono il professor Apollo, per chi se lo chiedesse il mio nome è così perché i miei genitori sono sempre stati innamorati della mitologia greca, quindi in onore del mio nome faremo un bel ripasso generale"
Per l'aula si disposero brontolii sommessi.
"Suvvia ragazzi sarà divertente, iniziamo...Partiamo da te, ragazzo biondo. Allora chi è il dio sovrano e figlio più piccolo di Crono e Rea?"
"Zeus" rispose Will essendo l'unico ragazzo biondo della classe.
"Corretto, invece chi è ilsemidio più potente ?"
"Ercole o Eracle semidio figlio di Zeus"
Il professore fece una smorfia di disapprovazione come se sapesse che Ercole in realtà non era molto importante, solo molto conosciuto.
"Giusto ma sapevi che Dioniso era un semidio?"
Io annuii, ci fece altre domande del tipo o la sai o non la sai.
La giornata finì in fetta e Will mi accompagnò a casa mia dove mi attendeva una sorpresa.
"Papà ma perché ci sono delle valigie e i miei libri sono spariti?"
"Tesoro per il tuo compleanno che sarà tra una settimana potrai partire con Will per l'America questa sera"
Ero contentissima allora iniziai a prepararmi e una sensazione di caldo mi invase, non era un caldo furioso ma calmo e familiare mi sentivo protetta.
La mattina dopo alle 7:30 eravamo a Manhattan, all'aeroporto c'erano alcuni amici e parenti di Will.
"Will ma chi è la ragazza qui presente?"
"Una mia compagna di scuola italiana, credo sia una semidea"
Tutti mi guardarono curiosi di sapere, si fece avanti un ragazzo magrolino e pallido.
"Piacere sono Nico Di Angelo e a quanto dice Will tu sei italiana e parli poco l'americano"
Il mio migliore amico mi guardò e invece mi spiegò che saremmo stati in un campo estivo con lui e la sua gang.
Ero elettrizzata, forse l'ho già detto ma vabbè.
"Will ma tu conosci tutti al Campo?"
"In pratica si, sono una persona solare non l'avessi notato"
Nico grugnì si vede che il mio migliore amico aveva detto una cosa piuttosto evidente.
Arrivammo sulla baia di Long Island, tutti erano all'erta come se il pericolo potesse sbucare così a caso da un cespuglio, pffff, ridicolo. Nessuno può spuntare a caso da un mucchietto di foglie e...
"Nicole spostati!" urlò Will.
Mi scansai ma forse troppo tardi perché una mano grossa quanto me mi colpì, caddi e iniziai a vedere tutto strano.

ANGOLO AUTRICE
Questa è la mia prima storia su wattpad e chiedo scusa per gli errori grammaticali.

La figlia di EstiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora