"Quindi hai capito come funziona?" mi chiede Liam.
"Si insomma non mi sembra così difficile".
"In ogni caso lo appendo al frigorifero in modo che lo vedano tutti senza scuse".
Liam per dieci minuti mi ha mostrato un elenco con scritto i turni delle pulizie, spesa e tutte le cose che dei coinquilini dovrebbero fare e avere. Mi piaceva avere dei turni e Liam era davvero molto organizzato. Era stato attento a valutare i turni di lavoro e gli impegni, infatti rifaceva l'elenco alla fine di ogni settimana. In questa ultima settimana avevo imparato a conoscere meglio tutti i ragazzi, mentre con Noah la situazione sembrava solo peggiorata, soprattutto da quando la settimana scorsa aveva provato a baciarmi ed io gli avevo tirato uno schiaffo in pieno viso. Eravamo soli e mi aveva ricoperto il viso di panna montata mentre stavamo cucinando qualcosa per gli altri e dopo due minuti mi sono ritrovata seduta sul bancone della cucina con il suo viso distante qualche centimetro dal mio. Ricordandomi di come avesse reso il mio arrivo qui un inferno non ci ho pensato due volte a tirargli uno schiaffo e ora non parliamo da quel giorno. Non ho raccontato niente ai ragazzi, non so se lui l'abbia fatto. Ma alla fine dei conti ho solo fatto quello che ho ritenuto giusto. Quando l'ho raccontato ad Alex è andato su tutte le furie e mi ha ripetuto mille volte che devo stargli lontana il più possibile, ma tanto non avevo un'idea diversa.
Noah scende le scale, fischietta come se fosse di buon umore, un evento raro nell'ultima settimana.
"Liam, Jack, Ed" fa un cenno con la testa.
"Torno tra un quarto d'ora circa, dovrei esserci per pranzo".
Non mi toccava il suo comportamento, se voleva fare il bambino poteva farlo senza nessun problema.
Oggi è domenica e siamo tutti a casa perchè nessuno lavora, non voglio sia lui a rovinare la giornata."Ma che è successo tra voi due? Mi avevi detto non ci fosse un bel rapporto, ma non ti ha nemmeno salutata" mi fa notare Ed.
Alzo le spalle. Non ho voglia di raccontare e anzi, tutto ciò mi ha fatto anche perdere la voglia di stare tutti insieme. Ma non me ne andrò.
"Quindi la domenica che fate?" chiedo.
"Dipende, ci sono domeniche in cui non si fa nulla, e penso che questa sia una di quelle, e domeniche dove usciamo e andiamo a fare un giro" mi rispondono.
Oggi c'era un tempaccio, le nuvole coprivano tutto il cielo e sarebbe sicuramente venuto a piovere a breve.
Mi piaceva la pioggia, amavo uscire quando pioveva, bagnarmi tutta sotto l'acqua, tornare a casa, fare la doccia e mettermi sotto le coperte. Quella sarebbe stata una giornata perfetta per farlo.
"Allora penso che oggi andrò a fare un giro io, arrivo fino al supermercato se vi serve qualcosa".
"Ah si ti prego, serve la pasta che è finita" mi dice Jack.
"Perfetto allora" concludo.
Appena Noah è tornato abbiamo pranzato e poi ognuno è andato nella propria camera. Dalla mia stanza lo sentivo camminare da una parte all'altra, sembrava non darsi pace. Ma non avrei dovuto dargli importanza. Meglio che mi metta a studiare, da qui a poco dovrò dare un esame non così facile. La scuola durante i primi anni di superiori non era mai stato il mio forte, non ho scelto una scuola che mi ha aiutato ad inseguire il sogno della scrittura. Per questo una volta finita, mi sono subito iscritta alla facoltà di Lettere e ho trovato un lavoro. L'università mi interessa molto di più, sia quello che studio sia la modalità, riesco a gestire tutto abbastanza bene e quando è un brutto periodo per la scrittura riesco anche a studiare di più. Ma tra i miei pensieri e i continui passi di Noah nell'altra stanza riuscivo a concentrarmi gran poco. Non avevo più molta voglia di stare lì. Odiavo essere triste o nervosa perchè non era da me e magari una passeggiata sotto la pioggia mi avrebbe fatto bene. Piove e la temperatura si è abbassata un bel po', però dovevo solo fare un giro e camminando mi sarebbe venuto sicuramente caldo quindi dei pantaloncini e una maglietta sarebbero andati bene. Scendo giù, ma prima mi fermo in cucina per bere qualcosa. Sento qualcuno scendere le scale.
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Hurricane.
RomanceEllie stava disperatamente cercando una casa in cui stare, una casa diversa dall'appartamento dove viveva adesso con Mya, la sua antipatica coinquilina e collega di lavoro. Il suo sogno era quello di pubblicare il suo romanzo e di essere finalmente...