Mi sveglio tutta indolenzita a causa della posizione in cui ho dormito sicuramente. Sento un corpo caldo vicino al mio, un braccio sotto al mio collo e una mano bollente appena sotto la camicia che indosso. Sbarro gli occhi e mi alzo di scatto sedendomi sul letto. La testa mi fa malissimo e ho quasi paura di girarmi e di vedere chi è la persona che ho affianco a me. Lentamente giro la testa e noto un volto molto familiare, è Noah. Sembra così ingenuo e bello mentre dorme. Ma cosa è successo? Perchè ho addosso solo l'intimo e al sua camicia? Cos'è successo ieri sera e perchè mi ritrovo in una camera che non è la mia, con Noah?
"Noah?" lo chiamo smuovendolo un po',
Mugugna qualcosa ma non apre gli occhi.
"Ti prego dimmi cos'è successo ieri sera" continuo.
Apre leggermente gli occhi e mi guarda. Si sposta un po' continuando a guardarmi. Si gira e prende un bicchiere con una pastiglia che c'è sul mobile affianco al suo lato del letto.
"Prendi, così ti passa il mal di testa".
Ha la voce ancora impastata dal sonno, non penso stia capendo molto, ma d'altra parte anche per me è così.
Si stende di nuovo sul letto e non appena finisco di bere faccio lo stesso, ma spostandomi un po' da lui.
"Cos'è successo Noah?".
"Mmh è davvero così importante per te saperlo?" mi chiede.
Che razza di domanda era?
"Certo che lo è! Mi sono risvegliata mezza nuda in un letto con te senza ricordarmi nulla!".
"Non sei mezza nuda dai" dice alzando gli occhi al cielo. Prova a farmi ridere e per poco non ci riesce.
"Eri ubriaca El, davvero tanto. Stavi limonando uno che non conoscevi e allora ho chiesto a Luke di darmi una camera per farti stare qui. Quando ti ci ho portata eri arrabbiata con me e ti sei stesa sul letto senza dire nulla. Ti ho tolto il vestito e ti ho fatto mettere la mia camicia. Non pensavo saresti stata comoda a dormire con quello" dice indicandomi il vestito sul pavimento.
"Non volevo lasciarti qui da sola, le feste di Luke sono sempre imprevedibili. Mi sono steso sul letto e alla fine mi sono addormentato anche io. Tutto qui" conclude.
"Quindi tra di noi non è successo niente?" chiedo quasi tremando. Insomma avrei preferito essere perlomeno consapevole durante la mia prima volta.
Annuisce.
"Noah sei sicuro?" gli chiedo ancora.
"Ma certo che sono sicuro. Io ero sobrio e poi va bene che sono uno stronzo, ma eri ubriaca marcia El, non avrei mai potuto farlo".
Emetto un sospiro di sollievo. Era bello sentire che non era successo nulla e che con me in quelle condizioni non avrebbe voluto in ogni caso.
"Perchè così tanta ansia? Preferivi ricordatela una scopata con me? Perchè si può sempre rimediare" mi chiede avvicinandomi a sè.
Avrei preferito non succedesse e basta, è diverso. E come ora glielo dico?
"Sono vergine Noah" ecco l'ho detto.
Sbarra gli occhi e mi guarda confuso.
"Cioè tu non l'hai mai fatto per davvero? Non mi fraintendere, non che sia una cosa da fare per forza alle superiori. Ma non mi aspettavo che una ragazza come te non avesse ancora fatto nulla".
Che intendeva? Un ragazza come me? Cos'avevo io? Lo guardo confusa aspettando che vada avanti a parlare.
"Ah andiamo El, sei una bellissima ragazza. Pensavo avessi una fila dietro ed ora scopro che nessuno ti ha nemmeno mai toccata in quel modo".
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Hurricane.
Storie d'amoreEllie stava disperatamente cercando una casa in cui stare, una casa diversa dall'appartamento dove viveva adesso con Mya, la sua antipatica coinquilina e collega di lavoro. Il suo sogno era quello di pubblicare il suo romanzo e di essere finalmente...