Parte 4 - Golden Witch

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"Voi iniziate ad andare" Disse Vinder rivolgendosi ai due ragazzi.
"Signorina Dalìa, voi seguitemi"
Si incamminarono verso una fitta vegetazione con tantissimi alberi e l'intenso cinguettio degli uccelli.
"Adesso vi presenterete alla preside" Disse Vinder.

Dalìa era così ansiosa che le mani le sudavano in continuazione, le gambe tremavano ed aveva la tachicardia a mille.
"Ecco, da questa parte! Sai, il portale per la stanza della preside è diverso da quello dell'istituto. Lei non ama essere disturbata e quando non ha voglia di vedere nessuno, cambia predisposizione del portale." Disse ridacchiando Vinder.
"Eccoci, entriamo!"

Ed entrarono in questo portale color ghiaccio, pieno di alcune scintille gialle luccicanti che sembravano essere proprio delle stelle.

Vinder bussò alla porta della preside ed un'altra assistente forse leggermente un po' più alta di Vinder aprì la porta.
"Accomodati" Disse.

"Buongiorno preside Dafne Sake" Disse Dalìa imbarazzata
"Buongiorno Dalìa. Benvenuta! Qualcuno ti ha già fatto fare il giro dell'istituto?"
"In realtà no, non l'ho neppure visto esternamente a dire il vero"
"Dopo qualcuno ti guiderà per l'istituto fino alla tua stanza"

"Immagino che Agata Earth, tua nonna.. ti abbia spiegato cosa sei e da cosa provieni, giusto?" Disse la preside avvicinandosi a Dalìa

La sua stanza era invasa di piante e di un buonissimo odore di vaniglia. Le maniglie della porta erano fatte di rami e foglie ed il pavimento sembrava quasi cambiare colore ad ogni passo.

"Mia nonna mi ha raccontato tutto ieri sera. Ho solo immaginato in questi anni, non sapevo nulla" Disse Dalìa con un tono un po' elevato.

"In questo istituto non si scherza. Ti verrà consegnata una divisa ed ogni studente verrà selezionato ad un gruppo. Ci sono quattro gruppi; Luna, sole e stella. Il quarto è nascosto, tu nemmeno ci farai caso a loro. Ma con il tempo ci arriverai, tu hai bisogno di quel gruppo."

"Perché nessuno può vederlo?" Disse Dalìa meravigliata.
"Col tempo te ne parlerò! Le lezioni iniziano alle 8:00 e finiscono alle 12:00 il pomeriggio si faranno delle attività riguardante le pozioni, la lettura, la magia e.. ben presto ti verrà consegnato un ciondolo. Adesso vai, qualcuno ti farà visitare l'istituto"

"Come un ciondolo?"
"Arrivederci signorina Dalìa" E nemmeno il tempo di salutare la preside, che Dalìa si ritrovò fuori al portale senza nemmeno aver fatto un passo.

"Ehi, ho sentito parlare che una certa Dalìa Earth aveva bisogno di vedere la scuola. Mi sono ricordata di te, spero non ti dia fastidio se ti accompagno io." Disse Arya con un sorriso tenero

"Io faccio parte del gruppo Luna, anche se alla fine stiamo sempre tutti insieme, ma ogni gruppo a fine anno si riunisce per mostrare al ministero della magia degli incantesimi super difficili"

Il tragitto durò all'incirca dieci minuti, fin quando dopo essere entrare in un cancello con dei disegni dei quattro gruppi, tra cui uno solo era coperto con una specie di pietra particolare sopra, entrarono fino a vedere l'istituto.
Sembrava un vero e proprio castello delle favole con tanto di alberi e fiori di ogni specie.
Per entrare nell'istituto c'era bisogno di attraversare un piccolo ponte e sotto di essa si mostrava un bellissimo lago pieno di creature particolari.

"Da questa parte, Dalìa" Disse Arya prendendola per là mano
"Lo so, bello vero? Anch'io quando sono venuta questa estate per l'iscrizione sono rimasta incantata eppure mio fratello non mi ha mai raccontato di quando fosse bello." Incredula disse Arya
"Tuo fratello è al secondo anno?"
"Sì! Però adesso non parliamo di David, ma bensì sei pronta ad entrare?

Dalìa non riusciva a capire il perché Arya evitasse di parlare del fratello, ma una volta entrata nell'istituto rimase a bocca aperta.

All'ingresso c'era un grandissimo salone con tanti divani soffici rossi ricamati in oro, sulla sinistra in fondo c'era la sala da pranzo e sulla destra iniziava una scalinata di marmo antico con il nome scritto in pietra dell'istituto. In fondo al salone c'era un portone enorme chiuso, dove Dalìa pensò che oltre quel portone, più avanti , si andassero a seguire le lezioni.
Una volta salita le scale c'erano varie scalinate sempre di marmo e ad ogni arco c'era o il sole, la luna o la stella.

"La tua stanza la vedrai dopo, adesso andiamo nella sala grande. C'è il benvenuto"
In fondo alle stanze, lungo il corridoio, una scalinata con tanti gradini, portò Dalìa nella sala grande, che incredula, pensò addirittura di essere quasi più grande del quartiere dove viveva.

"Silenzio ragazzi!" Urlò la preside che usando il termine adatto "magicamente" si ritrovò al suo tavolo.

Dalìa - Una strega nascosta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora