Parte 10 - La Vedova Nera

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''Non sono qui per infastidirti, ma avrei qualcosa da chiederti. Sei curiosa di più scoprire sulla tua famiglia e sulla creatura del lago?'' Disse David abbassando velocemente la testa per non farsi vedere.

''Ci sto! ma dopo questo basta, va bene?'' Rispose Dalìa

David questa volta la salutò, si alzò ed andò via, lasciando Dalìa curiosa.
L'indomani gli studenti si svegliarono più tardi, quasi verso le 10.00 la famiglia Binder comunicò che nel loro villaggio non amano svegliarsi molto presto, eccezione di qualcuno. Ma nessuno può fare casino o disturbare gli altri in quelle ore.
Gli studendi si alzarono, si prepararono e si diressero verso una piccola grotta, dove al suo interno vi si trovava un piccolo ristorante per gli ospiti del villaggio.

''Accomodatevi'' Dissero gli gnomi che come mestiere portavano cibo e bibite agli ospiti.

Le pareti della sala erano di colore giallo, un giallo un po' rovinato se così si può dire.
I tavoli di legno facevano contrasto con il pavimento bianco con righe verdi, il buon profumo del loro menù inondava la piccola stanza e tutti guardavano esterefatti ogni piatto che arrivasse.

''Questo lo mangiavo sempre quando ero piccola e venivo qui'' Disse la preside orgogliosa.

Parlava di un piatto con polpette ripiene di zucchine ed una strana cremina arancione. Vedendolo dava una strana sensazione, ma era davvero buonissimo.
Dalìa ne mangiò due piatti ed in fine il dolce era una ricetta segreta della famiglia Binder, che ad ogni boccone guardavano con attenzione le espressioni degli alunni.
Dopo aver pranzato, gli alunni salutarono la famiglia Binder ed i suoi abitanti e si diressero verso alcuni negozi non lotani da ''Fantasy Village''
Dalìa scelse un vestito da strega, proprio adatto a lei in tutto e per tutto. Con strisce viola sulle maniche e sul cappello, ed un gatto nero sul petto con una piccola stella sul muso.
Arya ne scelse uno da vampiro. Aveva intenzione di cambiare per la festa di Halloween e avrebbe preferito a tutti i costi nascere vampiro piuttosto che strega.
Il ritorno verso l'istituto fu un pò triste, gli alunni si erano divertiti un sacco e perfino Ginevra inizò a parlare con gli altri.
Una volta arrivati, mentre Dalìa proseguiva con Arya, Raya e Ginevra verso l'istituto, un ragazzo del gruppo Luna Nera diede velocemente un bigliettino a Dalìa, dove al suo inteno c'era scritto;

''Domani, dopo la mezzanotte dietro all'istituto. Non mancare :) ''

Era palesemente un messaggio di David e fortunatamente Dalìa riuscì a nasconderlo prima che Arya se ne accorgesse.
Dopo cena ognuno si diresse verso le proprie stanze, L'indomani sarebbero cominciate le lezioni, ma il giorno dopo ancora sarebbe finalmente arrivato il grande giorno, ovvero la notte delle streghe.
Le lezioni furono pesanti, il professor Rupert assegnò tanto e non si fece mancare mica un compito a sorpresa. La giornata passò in fretta per fortuna e Dalìa non vedeva l'ora di scoprire novità sulla sua famiglia,
ma incontrare David era sicuramente più importante.
A mezzanotte, silenziosa e a passo svelto, Dalìa uscì dalla stanza e si diresse dietro all'istituto.
"Non c'è nessuno" Pensò
Ma improvvisamente sentì qualcuno chiamarla da lontano.  Dalìa notò subito che trattasse di David e lo raggiunse.
"Ben ritrovata" Disse sorridendo
Si, perché nonostante continuasse ad avere il volto coperto, il suo sorriso era sempre così acceso e bello.
Dalìa e David continuarono a camminare verso il bosco e si fermarono solo quando, improvvisamente, Dalìa disse di aver risentito la voce.
"Guidami tu, andiamo!" Disse David a voce alta.
Dalìa gli disse di abbassare la voce e iniziò ad andare avanti.
Si ritrovarono di nuovo vicino al lago, ma questa volta le piante non erano morte, ma abbastanza vive ed alte da oscurare quasi la visuale del lago.
Dalìa fece per avanzare il passo;
"Ferma, ci vado prima io" Disse David toccandole la spalla ed incamminandosi verso il lago.
"La voce chiama me, David! Lasciami andare per prima" Rispose Dalìa bisbigliando
"No, non ti lascio andare avanti, è pericoloso" Disse David ed iniziò quasi a correre verso il lago

"NO FERMO! DAVID HO DETTO FERMATI!" Iniziò ad urlare Dalìa
Mentre una nube avvolse entrambi facendoli perdere di vista.
"Dalìa mi senti? Dove sei?" Urlò David
Ma Dalìa non rispose.
David continuo a lanciarsi nella nube per cercare Dalìa, ma solo dopo qualche minuto riuscì a risentirla di nuovo.
"Sono qui, sono qui" Urlò Dalìa
Ma qualcuno continuava a chiamarla e riuscì a sentirlo per fino David.
La strana creatura uscì dall'acqua. Era una creatura coperta d'acqua, non aveva volto, ma solo delle grandi braccia, entrambi pur non vedendosi iniziarono a scappare, ma la creatura riuscì a seguirli. I passi del mostro erano simili a rocce giganti cadute sul terreno, ma entrambi notarono che non possedeva gambe. Forse era un suono per farli destabilizzare sempre di più.
David continuava ad urlare chiedendo a Dalìa di correre, di correre sempre più forte e Dalìa gli disse di fare lo stesso.
Improvvisamente tutto tacque. La strana creatura sparì e poco prima che i ragazzi potessero dire qualcosa, una strana sagoma, in lontananza si avvicinò in grande velocità di fronte a Dalìa.
Si trattava della Vedova Nera. Una donna da un viso coperto da un trucco abbastanza eccessivo, con una fascia di pelle attorno al volto, dove sopra di essa apparivano delle corna d'argento lunghe fino alla schiena. Una veste nera le ricopriva l'intero corpo ed aveva le unghie lunghe ed appuntite.
Non esistò un secondo ad alzare le sue mani e posizionarle sulle tempie di Dalìa.
La pressione era così forte che Dalìa si sentì morire, la vedova nera bloccò David con una magia e le sue urla erano per sino più forti di Dalìa.
"Lasciala stare, lasciala stare!" Continuava ad urlare David.
La Vedova Nera continuava a fare pressione nelle tempie di Dalìa che riuscì addirittura ad alzarla da terra.
Dopo aver pronunciato delle strane parole, la Vedova Nera disse;
"Il tuo potere sarà mio, tu verrai con me, tu sei destinata a me"

Le urla di Dalìa erano disumane, il sangue continuava ad uscire dalle sue tempie ed i suoi occhi erano incrociati con quelli della Vedova, così scuri e vuoti.
David riuscì a togliersi il cappuccio facendo movimenti continui con la testa ed i suoi occhi iniziarono ad emanare una strana luce azzurra.
La Vedova iniziò a perdere forza e mentre si diresse verso David, Dalìa si accasciò per terra perdendo i sensi.
Ripensò a sua nonna, a sua mamma e a suo padre.
Nonostante lei non l'avesse mai conosciuto, lei lo vide nei suoi pensieri. Le disse di alzarsi e lottare, che il suo potere era forte e che tutti avrebbero avuto bisogno di lei.
Strappando l'erba che era sotto alle sue mani e il sangue che colava dalle sue tempie, Dalìa si alzò.
Vide la Vedova colpire David soltanto dicendo parole ripetitive. Sapevano entrambi si trattassi di magia nera.
Dalìa si alzò, la rabbia ed il dolore iniziarono ad inondare il suo corpo, quella strana sensazione di fuoco interiore lo sentiva ogni secondo sempre di più. Le sue mani si alzarono e puntandole verso la Vedova Nera riuscì a lanciarla verso uno degli alberi lì presenti.
Si guardò le mani, incredula.
"Scappa, scappa!" Disse a David
Ma la Vedova Nera sparì nel nulla.
Entrambi corsero abbracciandosi e solo in quel momento Dalìa si accorse che David non aveva più il volto coperto.
Aveva i capelli lisci e neri, gli occhi marroni chiaro che solo dopo poco Dalìa si accorse di quanto fosse ancora più bello illuminato da una scia di sole.
Ia lotta con la Vedova Nera durò ore, i loro sguardi incrociati pure. Ci fu l'alba.

Dalìa - Una strega nascosta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora