Capitolo 18

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Ho la testa pesante, sbatto gli occhi per poi aprirli e mi trovo in una stanza che non è la mia
"ma dove sono?" dico tra me e me.

Provo ad alzai, e ci riesco con fatica per le gambe intorpidite, ma devo andare in bagno.
Appena alzata mi guardo in torno e vedo una porta al lato del letto matrimoniale la apro e mi trovo davanti un bagno immenso e spettacolare farebbe invidia a tutti, ma non mi concentro sui dettagli, ma cerco il mio obbiettivo.

Una volta finito in bagno, ritorno in camera per analizarla meglio e confermo di non riconoscere il posto dove mi trovo, noto dei vestiti maschili sulla sedia e nella cabina armadio
Ma non posso fare a meno di pensare che sia davvero enorme.

"spero che ti piaccia" mi giro di scatto e mi trovo danti alla porta Stefan.

"cosa? E camera tua?"

"si"

" e.. E cosa ci faccio qui Stafan? "

Lui si avvicina e io per istinto indietreggio

"ieri sera mi sei svenuta tra le braccia, e ho pensato di portarti qui per farti riprendere"

Ad un tratto mi viene tutto in mente la discussione con lui al falò, le ombre, il vampiro blu e Vicki che mi difendevano... il dirupo e Stefan che mi salva.

Inizio a respirare a farcita, mi manca l'aria e tremo, mi sta venendo un attacco di panico

"oddio...

Stafan mi mette le mani sulle spalle

"guardami kessy, guardami e respira con me"

Piano piano riesco a sincronizzare il mio respiro con il suo

"grazie..."

"soffri spesso di attacchi di panico piccola Kessy"

"Non sono piccola" rispondo acida cambiando discorso per non rispondere alla sua domanda

Un sorrisetto compare sulle sue labbra, e io sento un forte calore che si insidia dentro di me.

"Sai dovresti essere più gentile con chi ha condiviso il suo letto con te!"

Vado in fiamme

"Abbiamo dormito insieme ?" chiedo quasi nel panico.

"E stata una sorpresa per me ,come lo e per te!" Puntualizza lui serio.

"Perché?" Chiedo

"Non potevi tornare a casa in quello stato, così viki a chiamato i tuoi nonni."

"Si ma perché?"

"Non ti avrei fatta dormire in un altro letto che non fosse stato il mio" dice capendo il senso della mia domanda.

E mi confonde terribilmente.
Non capisco il perché di tutto ciò...

Lui mi passa una mano sulla guancia e mi guarda serio.

"Dobbiamo parlare...
E voglio che tu sia sincera con me"

Mi beo per un attimo del suo tocco, e sento freddo nel punto dove a poggiato la sua mano quando si allontana.
E si allontana anche lui sedendosi su una sedia posta in un angolo.

"Siediti mi impone"
E io ubbidisco sedendomi nell' unico posto possibile il suo letto.

Lui mi guarda mi sovrasta anche se e lontano da me anche se non mi tocca, ha la capacità di imporre su di me la sua presenza.
Io invece insicura di me stessa non ho il coraggio di guardarlo quindi, ho gli occhi fissi sulle mie mani.

Ma non posso evitarlo per molto soprattutto quando mi chiede cosa sono....

"Cosa sei?" E l'unica domanda a cui cerco una risposta.

Ho passato tutta la notte a guardarla dormire...

Domandandomi come fosse...
E possibile che un umana possa vedere le ombre.

E quando quel vampiro la reclamata come sua, ho capito che non avrei mai permesso che me la portassero via.

Ma come facevano ha sapere che la rossa che mi guarda con quegli incredibili occhi verdi fosse la mia compagna? Non ne ero sicuro neanche io...
Io non lo reclamata come tale e non ho intenzione di farlo, non ne ho mai cercata una.
E quindi averla trovata così mi ha sconvolto.
Ma la domanda che mi assilla e "cosa sei?" Oltre ad essere colei che non voglio

Ma questo non vuol dire che un altro possa averla.

"Non so di cosa tu stia parlando"

"E questo è un grosso problema kessy, perché io devo assolutamente capire come faccia tu a vedere le ombre, cosa vogliono i vampiri da te! E soprattutto perché sei nei miei sogni..."

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