ti adoro str*nzo -massimo pericolo

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Nadia pov's
" Ragazzi ora fate un po' di stretching e poi iniziate facendo la partitella" gridó l'allenatore in campo
"Te non prendi appunti? Guardi e basta?" dissi girandomi verso il genovese
"Ho un quaderno gigante in testa, ricordo tutti i passaggi e movimenti e soprattutto i consigli che si dicono, non ho bisogno di prendere appunti modestamente" disse con un tono egocentrico
"Allora pratichi da molto questo sport per ricordarti tutto"
"Da quando sono piccolino mio padre mi ha sempre messo un pallone ai piedi, così ho imparato ad ascoltare e a non fare di testa mia perché se lo avessi fatto, adesso non ero un giocatore della Juventus"
"Capisco, io non ricordo quasi niente della mia infanzia dato che è stata molto turbolenta, ci siamo trasferiti un sacco di volte, l'unica cosa che ricordo sono le parole sagge di mio padre "La felicità viene prima di tutto" per questo ora sono qui se no sarei rimasta con il mio ex ragazzo a Bari" continuai io
"Ora ti sei lasciata?"
"In realtà si, è sempre stato un tipo menefreghista, superficiale e troppo stronzo per i miei gusti, dopo un po' non ci cagavamo più e ho deciso di lasciarlo, poi in città mi chiamavano tutti in modi diversi, mi giudicavano senza conoscermi e per questo ho deciso di venire ad abitare qui, ormai avevo perso tutti gli amici e mi era rimasto solo Giorgio, il mio amico dell'infanzia che ho dovuto abbandonare in quel paese di merda da solo. E poi il mio altro amico a 4 zampe è Zachi, il mio golden Retriever di 3 mesi che amo alla follia e Toshiba il mio barboncino toy di color nocciola. Li amo tantissimo e mi mancano troppo"
"Ti capisco anche a me mancano i miei cani, però finita la stagione farò una vacanza da solo con loro, amo fare vacanze da solo, sono più libero e senza pensieri, se non fosse che mi conosce tutta Italia però vabbè, diciamo che amo fare foto, autografi e video saluti"
"Devi avere un bel coraggio, anche a me piace questo mondo qui infatti non mi ha mai dato fastidio tutto ciò, anzi"
"Beh se lo dici tu allora okay ahahah" fummo interrotti dall'allenatore che gridò ai ragazzi di andare nello spogliatoio
"Allora fede? Hai fatto colpo o sbaglio?" intervenne Paulo
"Ma che colpo, stavamo parlando del più e del meno"
"Beh infatti, però sulla prima parte non ne sarei tanto sicura" dissi io per stuzzicarlo un po'
"Addirittura? Fede ma cosa hai combinato santo dio" disse scherzosamente Paulo
"Ragazzi ma state bene? Ci conosciamo da solo 2 ore"
Lì finì la conversazione con Federico e rimasi in campo ad aspettarli per andarmene a casa di mio padre, ero stanchissima e non vedevo l'ora di tornare a casa.
*1oradopo*
Allora ci siamo tutti? Possiamo andarcene finalmente, la vera domanda è chi mi accompagna a casa? Mio padre non si è ancora fatto vivo, prima gli ho fatto una telefonata ma mi dava segreteria quindi pensa che non abbia ancora finito la conferenza.
"Ragazzi, ma chi mi accompagna a casa di voi? Mio padre penso che sia stato chiaro"
"Ti accompagno io con la macchina tanto abitiamo vicini io e tuo padre" disse rivolgendosi il genovese
"Perfetto" così ci dirigemmo verso la macchina e imboccammo la strada per tornare
"Facciamo che ci fermiamo a bere qualcosa? Un vino bianco o una birretta quello che vuoi"
"Va bene, menomale che mi sono portata dietro i soldi se no avrei dovuto rifiutare la tua proposta"
"Non esiste, pago tutto io, sei arrivata da poco e questo è un piccolo calice di benvenuto"
"Non dico ovviamente di no, però il prossimo giro che faremo pago io" dissi scherzosamente, sapevo che non mi avrebbe fatto pagare niente
"Guarda ti porto in questo pub molto tranquillo e di fiducia, ci vengo ogni sera ha una vista spettacolare e ci riserva sempre un tavolo nell' angolino così non possono venire a romperci per le foto"
"E tu non eri quelli che amava far le foto?"
"Beh si ma quando ho una bella ragazza con me preferisco tenermela per me"
"Adesso con bella ragazza stiamo esagerando dai"
"Scherzi? Una come te QUI è difficile da trovare, credimi" ribattè lui marcando più volte la frase
"Anche giù è difficile che un ragazzo ti porti in posti magnifici a bere, di solito ci si prende una birra alle macchinette e si va a bere sul lungomare con il telefono in mano tutto il tempo"
"Solo qualità se sei con me, ricordalo"
Iniziai a sentire farfalle volare nel mio piccolo stomaco, ma penso che sia normale, avere una conversazione con un altro ragazzo.
Federico pov's
Avrei voluto portarla a casa per fargli conoscere i miei cagnolini e per tuffarci nella jacuzzi, ma mi sembrava troppo eccessivo. Questo posto è magico, la vista è colorata dalle luci della città, laghetti e alberi, persone che si baciano e bambini che si rincorrono a vicenda. Soprattuto stare qui con lei, è molto speciale e sembra che ci conosciamo da una vita quando sono passate meno di 5 ore.
"Allora che mi racconti, ti piace questo posto?"
"Molto, davvero la vista è magnifica, penso che verrò più spesso qui" disse lei, quando arrivò il cameriere che ci chiede cosa volessimo da bere
"Ti va bene un vino bianco o lo preferisci rosato?"
"Va più che bene il vino bianco"
"Perfetto allora il solito, lascia tutto sul mio conto se lei dovesse ordinare altro" così se ne andò il cameriere
"Il solito? Quante volte vieni qui?" chiese lei
"In questo periodo spesso, tra la mia rottura, il trasferimento e conferenze stampa è tutto un casino, un calice di vino mi allevia dai pensieri"
"Ti capisco, non sono solita a bere vino, preferisco la birra però.."
"Però che" mi lasciò con questo dubbio
"Però non posso lasciare che bevi da solo, insomma, se vogliam bere allora facciamolo per bene no?"
"Allora brindiamo a questo, alla nostra amicizia e al tuo trasferimento qui"
"Okay, all'amicizia" chiuse il discorso lei alzando il calice di vino e avvicinandolo alla bocca
*1oradopo*
Nadia pov's
Ecco questo vino mi ha fatto danni, mi ha scombussolato lo stomaco e sono un po' brilla, forse un po' troppo
"Te l'ho detto che non reggo molto il vino ahahaha"
"Beh si ma speravo in un qualcosa di più da te"
"Massi mi devo solo abituare a questa nuova vita"
"Che dici, ti accompagno a casa?"
"Avrei voluto dirti rimaniamo ancora un po' ma sto iniziando a sentire freddo e mi sta salendo tutto il vino quindi direi andiamo a casa si"
"Ci facciamo una passeggiata prima? Così smaltiamo e ci riprendiamo"
"Si dai perché no, anche se ho un po' freddo"
"Tieni la mia felpa, hai la pelle d'oca, sei sicura che non vuoi andare a casa?" disse lui mentre si toglieva la felpa
"No no tranquillo" così mi porse la felpa e me la misi
"Ti sta un po' grande diciamo ahahahaha" disse lui
"Ci credo, porterei almeno la L, io porto una XS"
"Minchia sei piccolina allora per avere 18 anni"
"Un po'"
"Allora da oggi ti chiamerò nana piccolina"
"Oddio nana mi piace un casino, piccolina un po' meno"
"Allora ti chiamerò solo nana"
Mentre parlavamo il mio telefono vibrò, così vidi l'orario e segnavano le 01:34. Era mio padre che preoccupato mi chiedeva dove fossi, giustamente.

Io: Ei papà tutto bene sono con Federico, stavamo facendo un giretto ma ora torniamo a casa
El papi: Va bene tesoro, baci😘

Ci sarò io, pronto a proteggerti| Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora