il cuore è uno strumento e suona musica in tuo onore- tedua

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Quando finalmente riuscii ad aprire gli occhi, trovai una chioma di capelli posata sul letto, la mia mano vicina alla sua bocca e bagnata, probabilmente dalle lacrime versate da lui. Avevo capito chi fosse, era Federico, che mi teneva la mano, così con un movimento posai la mia mano sulla sua faccia, iniziando a far andare su e giù il pollice, per fargli una carezza. A questo gesto, di scatto si svegliò e mi guardò
"Piccola mia, sei sveglia, per fortuna"
"Cosa mi è successo Fede, e perché sono in ospedale"
"La mia ex ti ha alzato le mani, sei caduta per terra e hai perso conoscenza, l'importante è che tu ora stia bene"
"Ho un assurdo mal di testa"
"È dovuto alla caduta, è 3 giorni che dormi"
"3 giorni? Cioè sei arrivato tu e sono uscita dal coma?"
"Pare di sì, comunque ora suono il campanello per chiamare i medici, dovranno visitarti sicuramente"
"Okay ma tu non andartene"
"No, non ti lascio più, giuro"
*1settimanadopo*
Sono passati esattamente 5 giorni dalla mia dimissione, Federico non mi aveva più scritto e io non l'avevo più visto da quel giorno. Ero rimasta a casa per riposare la testa ancora indolenzita.
Udii il campanello suonare, così con fatica mi alzai e andai alla porta per aprirla. Mi ritrovai lui, con un mazzo di rose bianche e rosate in mano, nell'altra mano una busta. I suoi occhi erano lucidi, aveva delle borse molto profonde sotto i suoi occhi nocciola, le sue mani tremavano e l'unica cosa che riuscì a fare fu posare tutto per terra e abbracciarmi, l'abbraccio più sincero di sempre.
"Scusa" uscì dalla sua bocca
Mi staccai, presi fiato e lo baciai. Non potevo fare altrimenti.
"Fede, non pensavo veramente quelle cose orribili che ti ho detto quel giorno, io ti amo e l'unica cosa che posso dirti adesso è di credermi"
Non parlò, ricambiò il bacio e mi riabbracciò. Era il momento più bello di quella settimana, non potevo credere alle mie parole e alle sue labbra così morbide.
"Chloe! Ciao piccolina mia, mi eri mancata tanto" enunciò quando il cane iniziò a graffiargli la gamba dalla felicità.
"Ti era mancata? E io? Nemmeno un po'?"
"Non scherzare nana, tu mi sei mancata tantissimo, non so come ho fatto questa settimana, ma ho preferito farti riposare e starti distante, così potevi chiarirti da sola tutti i dubbi, ma ti devo delle spiegazioni" così entrammo entrambi in casa
"Dicevo, partiamo col fatto che 2 giorni prima di quel messaggio, mi aveva già scritto che gli mancavo e che avrebbe preso il primo volo e sarebbe venuta da me, provai a fermarla ma non ne voleva sapere, lasciai perdere e non mi aspettavo nemmeno quel messaggio"
"Cavolo, ti ho trattato così male per una cosa ingiusta, non era nemmeno colpa tua, mi sento una stupida.."
"L'importante è che adesso sai la verità e che tu stai bene"
Mi baciò. I suoi baci erano leggeri ma pieni di passione, si vedeva che erano sinceri. Da quel momento non mi staccai un secondo da lui, rimanemmo entrambi sul divano abbracciati a farci coccole infinite, baci di qua e baci di la. Non mi aspettavo tutto ciò, però era successo davvero, e devo dire finalmente.
"Comunque so che sei stato convocato alle nazionali, sono davvero felice per te"
"Si, scusa se non ti ho detto niente ma è successo in quella settimana che non avevamo contatti"
"Mi ha avvisato Nicolò barella con un messaggio, rimasi di stucco ma preferii non dirti che lo sapevo"
"Ora che lo sai, volevo proporti di venire con noi, so che mancini è un carissimo amico di tuo padre e so anche che ti ha cresciuta, non credo che dirà di no alla proposta di venire con noi"
"Davvero? Ne sarei tanto felice"
"In questi giorni lo incontriamo, so che lui sta qui a Torino, mi basta avvisare il mio manager e organizzare una cena insieme"
"Ci sto"
"Perfetto, allora adesso gli mando un messaggio così ci prenota una cena. Sei bellissima, davvero"
"Così mi fai sciogliere però"
"Spiritosa, finalmente sei tra le mie braccia, ancora non ci credo"
"Beh devi, è il mondo reale questo, non è nella tua testa ne in un film di netflix, te lo dimostro così" lo baciai soavemente
"Aspetta non ho ancora realizzato, dammene un altro" gliene diedi un altro, ancora un altro e per finire l'ultimo
"Hai realizzato adesso?"
"Forse"
"Ne vuoi un altro?"
"Si, decisamente" così gli concessi ancora uno
"Sono dannatamente perfette le tue labbra"
Arrossii a questa affermazione. Non sono solita ad arrossire, perché la mia colorazione di pelle è scura, ma le sensazioni che lui mi fa faceva provare erano assurde e mai sentite prima.
"Quelle rose sono davvero belle e profumatissime, devo per forza farci una storia"

Ci sarò io, pronto a proteggerti| Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora