Him

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When the night was full of terrors
And your eyes were filled with tears
When you had not touched me yet
Oh, take me back to the night we met

The night we met- Lord Huron

Louis sa che non dovrebbe usare troppo burro quando cucina le frittelle, ma adora quel sapore oleoso che rilascia sulla loro superficie. In più va matto per le frittelle.

Spera di non macchiarsi la camicia, è già a rischio ritardo e non può permettersi di peggiorare la situazione.

Lascia colare un filo di sciroppo d'acero sulle suddette frittelle (non le ha bruciate, ne è fiero) prima di tagliarne un pezzo con la forchetta.

Mastica mentre si infila le scarpe e allaccia l'orologio al polso, si da uno sguardo veloce allo specchio e, prima di sistemarsi la frangia, lecca via una virgola di sciroppo all'angolo delle labbra.

"Merda." Si lamenta guardando l'orologio appeso alla parete, ed è sicuro che quella frittella resterà sul tavolo fino al suo rientro da lavoro. Non fa in tempo a finirla, deve ricordarsi di cominciare a preparare la colazione un po' prima la mattina se non vuole limitarsi a qualche cereale in una tazza di latte.

Addenta con disperazione un altro pezzo, poi si costringe ad uscire di casa mentre ancora infila un braccio nella manica della giacca.

C'è il sole a Brighton quel giorno, gli alberi lasciano andare il pungente odore dei fiori e delle foglie, e tutto è ancora un po' umido per via del temporale del giorno prima.

Louis è un artista. Lavora come curatore al museo di Brighton.

Adora il suo lavoro. Ha sempre sognato di poter vedere uno dei suoi ritratti appesi tra quelle mura strabordanti di storia, di arte, di magia.

Spesso immagina di condurre un gruppo di turisti per i corridoi del Brighton Museum & Art Gallery e poter dire "Questo quadro l'ho dipinto io durante la primavera dell'anno scorso" ma è ben consapevole di essere ancora lontano da questo traguardo.

Oppure, gli capita di immaginare una mostra. Una sua mostra, organizzata da lui e per lui e anche per il resto del mondo, magari.

Ha anche ideato il suo progetto, in realtà. Certo, ci sta ancora lavorando, ma potrebbe funzionare.

Studi di persone comuni di Brighton si chiama.
Disegni a matita, postini, bambini che corrono per le piazze, il panettiere del forno del paese. Cose del genere.

Spera un giorno di poterle esibire. E di poter avere l'onore di prendersi tutto il merito.

Riesce a vedere i suoi ritratti grigi e sbiaditi venir consumati da decine e decine di occhi curiosi, sente tutte le domande che il suo piccolo pubblico gli pone, "Come è nata l'idea del suo progetto, signor Tomlinson?" oppure "Quello è il barman del caffè della città, cosa l'ha ispirato a fargli un ritratto?" o ancora "Come possono le cose comuni racchiudere un concetto tanto complesso quale quello dell'arte?" E oh, Louis amerebbe rispondere a quelle voci curiose. (Che per il momento sono solo nella sua testa, è un uomo pieno di immaginazione e inventiva)

Per adesso, quei disegni sono appesi in giro sulle pareti di casa sua e nel suo confusionario ufficio al museo. Sulla parete dietro la scrivania, decine di fogli appesi con piccole puntine colorate.

Alcuni a penna, alcuni matita, alcuni con un pastello trovato tra i corridoi del museo probabilmente perso da qualche bambino venuto in visita. A Louis non importa, aggiungono un po' di colore al verde spento delle pareti del suo studio.

You've got stars, they're in your eyes |L.S|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora