Portrait

302 23 19
                                    

What a feeling to be right here beside you now
Holding you in my arms
When the air ran out and we both started running wild
The sky fell down
But you've got stars, they're in your eyes
And I've got something missing tonight
What a feeling to be a king beside you, somehow
I wish I could be there

What a feeling- One Direction

Louis spinge il pulsante sul citofono per aprire il cancello di sotto.

Prende un respiro forte. Si asciuga le mani sui pantaloni, poi esce sul pianerottolo.

Harry non ha ancora raggiunto la cima delle scale, sente i suoi passi pesanti su ogni gradino.

Intravede la sua testa dal ciglio della porta, si stampa un sorriso rilassato sul volto (finto solo un po') ed è pronto ad accoglierlo.

Non ha la divisa addosso, tiene su un maglione color sabbia con un paio di pantaloni scuri. I capelli sempre morbidi, Louis vuole annusarli. Emana un odore forte di camomilla.

"Ce l'ho fatta. Non trovavo il civico." Gli sorride.

Dio, deve smetterla. O Louis non sarà in grado di controllarsi. E gli si getterà addosso.

"Be- Oh."

"Sera, Louis." La porta di fronte a loro si spalanca. "Ho sentito dei rumori, non sapevo avessi ospiti." L'uomo guarda Harry con sguardo trovo mentre sporge dal suo appartamento solo con la testa.

"Rudy! Lui è Harry, mio cugino."

Rudy sorride allora, e si presenta.

Harry ricambia abbassando il capo.

Quando quello spocchioso del suo vicino di casa chiude la porta, Louis invita Harry ad entrare.

"Cugino?" Chiede una volta dentro. Non sembra offeso, non lo è. Ha un sorriso divertito, e si trascina la grossa sacca che ha sulle spalle.

"Insomma, meglio non si sappia che un agente di polizia è in casa mia." Ironizza Louis mentre lo conduce in soggiorno.

"Non ho nessun mandato di perquisizione se può interessarti."

"Oh, buon per me."

Harry si guarda intorno, studia con attenzione ogni parete della stanza. Passa due dita leggere sul tessuto ruvido della poltrona, poi passa lo sguardo su Louis.

"Bel posto." Si complimenta.

"Grazie."

C'è una pausa di un paio di secondi nella quale Harry resta semplicemente immobile a guardarlo.

"Ho portato la mia uniforme nel caso volessi ritrarmi con quella addosso."

Louis continua a fissarlo, spera di non risultare inquietante mentre si infila le mani nelle tasche annuisce. È solo affascinato da lui. "Si, sarebbe perfetto. Puoi andare a cambiarti in camera mia, ti aspetto qui."

Gli indica la stanza, e dopo aver chiuso la porta torna in soggiorno per preparare tutto l'essenziale. Mentre posiziona uno sgabello al centro della sala, proprio sotto la luce da soggiorno, non riesci a fare a meno di pensare che il suo poliziotto si sta spogliando in camera sua. La sua pelle è nuda è solo a pochi metri metri da lui.

L'unico rumore che rompe il silenzio è quello della punta della matita che lentamente si consuma sul foglio ruvido su cui Louis sta disegnando.

You've got stars, they're in your eyes |L.S|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora