Scriverò il tuo nome in maiuscolo
Per le vie della città
Poi alzerò gli occhi al cielo
Per vedere l'immagine tuaScriverò il tuo nome in maiuscolo
Sui granelli della sabbia in estate
Poi guarderò l'orizzonte
E fisserò le onde
Per sentire il tuo respiro sul mio cuor.Rit. Dappertutto scriverò
Il tuo nome in maiuscolo
Per non scordarti maiDappertutto scriverò
Il tuo nome in maiuscolo
Per non dirti più addioDisegnerò il tuo grande volto
Sul mio diario
E questo chissà perchè lo farò
Poi riscriverò il tuo nome in maiuscolo
Per sentirti sempre vicino a meRit.
Incollerò il tuo poster
Su una parete della camera mia
E poi la firmerò in maiuscolo
E ciò lo farò così mai sola sarò
E sempre accanto a te mi ritroverò2. V. Rit.
NdA:
Questa è stata la mia prima canzone scritta in italiano. Avevo solo 13 anni quando buttai giù queste mie prime parole in versi cantati nella nostra lingua. È la mia seconda canzone in assoluto, la prima s'intitolava "Beautiful Angel", già allora ero alle prese con il mio grande amore per le lingue e soprattutto per l'inglese. Ebbene sì, anche se era un inglese non del tutto classico e autentico, senza riferirmi alla mia pronuncia che cercava di essere quanto più perfetta possibile, come vedete l'ambizione non mi ha tradito mai. Il motivo era per lo più in quanto accento, in quanto questo era più soft, una cadenza strettamente statunitense. Ero fortemente innamorata per l'America, per New York, avendo tremendamente a cuore Jesse McCartney che era nato proprio lì e non è da escludere che pensavo proprio a lui mentre riversavo ciò che v'era di più etere in inchiostro. Correva l'anno 2006, tornando da scuola, all'epoca stavo completando i miei studi di seconda media. Belli quei tempi, vorrei tanto poterli rivivere e cento miliardi di volte. Faceva caldo, me lo ricordo ancora. Fui ispirata dalla squillante voce dell'emiliana Laura Pausini, era la mia cantante italiana preferita a quel tempo e ancora oggi. Non a caso, lei incise un brano dallo stesso titolo di cui ancora ne ricordo tutte le note e tutte le parole, infatti, devo dirlo, è stato proprio questo a folgorarmi. La trovo una delle artiste più intonate e semplici di ogni dove e ogni quando, una piccola grande artista notantra e internazionale al tempo stesso, vestita della sua grinta e originalità. Un successo mondiale che profuma ancora di casareccio, è arrivata all'apice senza dimenticarsi di un singolo dettaglio di quella che un tempo rappresentava più la sua umile vita padana. Un timbro canoro ceruleo, verde come i prati ravennati e circondari, azzurro come le acque adriatiche del nord che da lì a poco avrei ben conosciuto eppure non lo sapevo ancora. Una melodia unica che ascolto e che non smetto mai di farlo da ben 18 anni, quasi fosse sempre la prima volta.
