La ballata della taranta

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Nella notte della taranta
la paura è davvero tanta.
Ti sale lungo la schiena
ed è notte di luna piena.

Nella notte della taranta
di quella che ti agguanta.
Fino a farti ammalare
e i neuroni farneticare.

Nella notte della taranta,
qua la paura è a novanta.
Balla insieme alla stilla,
dalla malattia par brilla.

Nella notte della taranta,
è demone non una santa.
Ed ella continua a ballare,
dai suoi guai vuole sanare.

Nella notte della taranta,
quel dì 23 ormai avanza.
Avanza nella sua folcloristica danza,
foulards, tamburelli, ventagli, canta.

Nella notte della taranta,
in lungo e in largo per il suo Salento.
Replica la sua nenia allo sfinimento.
a passi di pizzica si vanta.

Nella notte della taranta,
ormai ne è il suo mantra.
Lo ripete a più non posso
in un abito lungo e rosso.

Nella notte della taranta,
il suo pare proprio tantra.
E' bucolico e passionale,
assai simil al madrigale.

Nella notte della taranta,
Melpignan è in mattanza.
Per la tanta gente in arrivo da tutto il mondo
e persino San Domenico dà vita al finimondo.

Nella notte della taranta
e si balla finchè si campa.
Si balla per tutta la notte
per tener lontan la morte.

*Stasera sono sempre locale perchè la notte della taranta essì oggi un evento internazionale che ormai si verifica il 23 agosto di ogni anno a Melpignano di cui proprio San Domenico ne è il Patrono infatti non a caso potrete trovarvi davanti, se andate lì, al chiostro dei Domenicani. Siamo a pochi passi da Lecce. E' una serata originariamente di balli locali a suon di musica di tamburelli e ballate medievali, ma oggi c'è anche altra musica di cantanti e altro spettacolo a cui si può tranquillamente assistere, lo fa tutto il mondo e oggi anche in televisione, ci sono stata pure io per ben due anni di seguito e di servizio, sapevate già tutti che sono anch'io membro della Croce Rossa Italiana ma comunque sia è una vera canicola oltre che una vera bolgia. E' un ballo nostrano tramandato di generazione in generazione come cultura ed esecuzione, è tradizione antica e leggendaria. Il ballo è la pizzica da non confondere con la tarantella napoletana che è assai simile, i balli popolari dopotutto non differiscono molto ed entrambi lo sono soprattutto i meridionali dato che tutto il meridione dipendeva da Napoli ai tempi che erano poi. Si dice che una notte una donna tantissimi secoli fa sia stata punta da una taranta, un ragno, e si sia ammalata e anche di mente e cominciava a ballare per scongiurare la sua malasorte e da qui il ballo, veniva vista come una strega. Più o meno come avvenne in quel di Salem. Sia foto che poesia è pizzica che si lega benissimo col tema.

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