Alla Madonna Nera

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Alla Madonna Nera, Madre di Capocolonna,
Va questo breve carme, è pur mia di Donna.
Alla Madonna Nera, ritrovata un tempo in mare,
Madre di tutti i crotonesi che la osano a pregare.

Alla Madonna Nera, Madre di Crotone,
Madre di tutti noi e Madre del Signore.
Alla Madonna Nera, recante in braccio il suo figliol,
Figlia dello stesso, uniti entrambi per via dell'Amor.

Alla Madonna Nera, figlia in un certo senso di Era,
Il promontorio dorico, la prende in una preghiera.
Anche la colonna l'abbraccia, insieme alla sua chiesa,
L'intera terra e città, ciascun da lei amata, ben difesa.

Alla Madonna Nera avvolta in uno sfondo di grano,
L'oro è il contrasto, amor sacro che vince il profano.
Questa tonalità come le rose porse a te giammai perirà,
La terza domenica di maggio sempre dedicata a te sarà.

*In foto la Madonna Nera nonchè madre e patrona di Capoloconna e Crotone, la città di me bambina. La sua ricorrenza cade annualmente della terza domenica di maggio e questi versi di già da adesso van a lei. Il quadro originale era stato ritrovato in mare andato a finire là durante le incursioni saracene, sappiamo un po' tutti noi la storia com'è o no? La storia del Sud, del Regno di Napoli nel periodo di passaggio dal Medioevo all'età moderna, e stato grosso modo un po' uguale per tutte le regioni attuali che lo costituivano. Figlia di Era perchè la Madonna essendo di stirpe ebraica ai tempi romani intorno all'anno zero ovviamente viene certamente dopo alla dea greca di Era vissuta dalla Grecia più arcaica e soprattutto nell'era classica del popolo balcanico. Anche qui era viene ovviamente prima, è come la divinità fondatrice della località. In realtà è Hera Lacinia, in pieno periodo greco VIII secolo a. C. Quando nasce Crotone e Capocolonna, un borgo naturalistico a pochi chilometri dalla città calabra e un tempo colonia greca col nome appunto di Kroton. Nonchè promontorio dorico come ho già detto prima perché colonizzato dalla seconda campagna espansionistica dorica come tutta la città. Ne hanno lasciate di impronte e quella più evidente è quella del simbolo di Crotone e Capocolonna che è cioè la Colonna ovviamente sempre di Capocolonna ed è perfettamente una colonna dorica, lo si vede e come dal suo stile massiccio e semplice a differenza di quello dorico e corinzio come chi ama almeno l'arte sa (io la amo eccome ecco perchè lo so e non solo perché ci ho vissuto per vent'anni in quel luogo lì). Ora, la colonna è sola prima del XVIII secolo d. C. però componeva insieme ad altre e altrettante 47 colonne sempre doriche, eranoben 48 in tutto, il grossissimo tempio dedicato appunto a Hera Lacinia nonché madre greca della zona prima di essere completamente ufficializzata o almeno in chiave più moderna appunto Maria. Sorgeva alle spalle della Chiesetta dedicata alla Madonna e al Museo Archeologico più antico che preserva i resti dei primi coloni del posto, l'altro è un poi più in là. Lì tutt'attorno è tutta area archeologica, la Capocolonna greca era immensa. Adesso solo resti e natura a contatto col mare, pochi caseggiati sparsi qua e e tutto intorno ancora silenzio. Fede altrettante le auto che sfrecciano tra la ghiaia. Una volta all'anno e nonchè la terza domenica di maggio è piena di pellegrini devoti alla Madonna provenienti I più dala città limitrofa. La notte tra il sabato e la domenica c'è la processione a piedi e son chilometri dal Duomo di Crotone a Piazza Pitagora (l'abbiamo vista tutti sicuramente quest'anno all'Anno che verrà), dal Corso alla Piazza del Comune al Lungomare fino al Cimitero e poi dritti verso Capocolonna. Dalla notte fonda si arriva che aleggiava, il ritorno e al tramonto (ogni 7 anni anche questo a piedi e il quadro è quello grande, altrimenti per mare). Inoltre, in quel giorno è vietato transitare con auto. In occasione della festa (in senso più pagano) allestiscono anche due grandissime fiere (una su Viale Regina Margherita e l'altra a ridosso dello Stadio adesso più ingrandito da quando la squadra Rossoblu è passata in serie A, adesso è retrocessa di nuovo in C) e il parco giostre, la cosa più attesissima dell'anno e specialmente dai più giovani (me lo ricordo perfettamente al Liceo, non facevamo che parlare di questo in quei giorni lì). Per finire ci sono anche le bancarelle dolciumi e palloncini e i tracks degli Street food qua e là per tutta la città. Quando il quadro arriva al porto (con la processione di ritorno) iniziano i fuochi d'artificio. Il tragitto che il quadro fa è praticamente proprio questa: la notte parte dal Duomo e all'alba arriva alla Chiesa di Capocolonna e poi al tramonto, sempre ovviamente dopo le messe, parte sempre dalla chiesetta per poi tornare al Duomo. La Madonna è nera ma lo sfondo ovviamente è aureo. Rose e offerte le vengono recate. Potete gustare il tutto con il pezzo che vi ho messo ovvero un'Ave Maria di Schubert e in un indimenticabile omaggio al nostrano Maestro Luciano Pavarotti.

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