É una storia, sai?
Vera più che mai!
È quello che mi diceva esattamente un detto,
parla del mondo antico e magari più perfetto.
Di un tempo ormai remoto come remota ne è la terra,
quando neppure esisteva, Belgio, Francia, Inghilterra.
Di quando neppure s'usava la pietra levigata,
l'uomo gattonava su una superficie innevata.
Erano le primissime forti glaciazioni,
seguivan le ultime grandi esplosioni.
Il tirannosauro era sparito,
e così l'uomo s'era inserito.
Abita in una caverna,
specie se egli sverna.
L'arte rupestre era puntualmente e un vero tutto fare,
un uomo nomade, sempre in un continuo camminare.
Piano piano va in pellicce,
si stanzia, poi si stabilisce.
Ed inizia con l'edificare,
i suoi cari vuol pregare.
Con tre pietre tutte in cerchio,
crea due aste ed un coperchio.
Arrivato via via verso il mare,
vuol una casa per villeggiare.
Tra pagliuzze e casse tutte belle dritte,
dà alla gran luce le sue prime palafitte.
Continua a spostarsi in continuazione,
lungo il fiume dà la prima coltivazione.
Tante popolazioni, piccole comunità,
addio preistoria, la storia dà la civiltà.
Da allevamento e pesca all'agricoltura,
via via sempre più lontano dalla natura.
Nascono i primi mercanti,
primi guerrieri e regnanti.
Essi si espandono a più non posso ed essi si espandono più che mai,
e imparano a scrivere con lucide penne di uccelli e con neri calamai.
Le tavolette e le pergamene e i papiri,
i geroglifici intarsiati dagli abili scribi.
Poi si danno al colonizzare,
in democrazia a governare.
Da monarchia a repubblica a impero,
e stiamo lì per lì e di già all'anno zero.
La religione è divenuta verità,
per i barbari ciao all'antichità.
Sorgono i primi castelli
ed i primi regni gemelli.
La corona adesso è più sofisticata,
ora v'è il fuoco accanto alla spada.
Le prime epidemie compaiono tra le genti,
le altre nuove tecnologie per i più abbienti.
Incontentabili si espandono ancora,
addio all'Asia, all'Africa e all'Europa.
Iniziano così a conquistare,
vastità di terre d'oltremare.
Ad alta richiesta ed a zero costo,
le lande più desolate del posto.
Fan ferro e fuoco tra immense foreste,
nuove piantagioni sul terreno agreste.
Deportano neri e in abbondanza,
fan della patria una vera potenza.
Però a loro volta son tanto sfruttati,
insorgon emanando i nuovi trattati.
Il lume razional fa venire così via,
quella vecchia rifalda monarchia.
Da quel che ne era adesso chissà che ne vien,
la Repubblica che schiaccia così la testa al Re.
Ma come tutte le belle cose è destinata a durare e poco,
ben presto il figlio di costui si riprenderà il proprio loco.
Ma per fortuna non ci starà così tanto col regnar,
i governi moderni son sempre bravi nel ritornar.
E sarà per sempre, anche per i nuovi che si son uniti,
grazie ai miglior condottieri e ai più grandi plebisciti.