2.

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"Sweat
Dripping down your chest
Thinking 'bout your tattooed knuckles
On my thigh boy
Cold
Shower... you got no
Power to control
How I make you my toy
My hips rocking
As we keep lip locking
Got the neighbors screaming
Even louder... "

[ Natalia Kills - Problem ]

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Dopo che Luke ebbe effettuato il veloce scambio con un ragazzo vestito di nero e con un cappello a visiera che gli copriva parzialmente il viso - che comunque tutti noi evitammo di fissare -, salimmo sulla limousine, diretti all'Upper West Side.

Il quartiere non era famoso - e costoso - come l'East Side, ma si stava velocemente affermando come il nuovo quartiere più glamour di New York.

Ci dirigemmo velocemente verso casa Hemmings, salendo all'attico al quinto piano e scambiando un saluto fin troppo entusiasta con il portiere notturno, che era ormai abituato alla visione di un gruppo di cinque o dieci ragazzi che irrompeva in casa agli orari più improponibili.

L'attico era decisamente la parte che mi piaceva di più della casa: arredato in stile un po' barocco, con pesanti tende rosso scuro e mobili in legno, aveva un atmosfera molto più poetica rispetto al resto della casa, più moderna.

Mi appropriai della mia poltrona preferita, e aspettai che tutti si accomodassero; Luke stappò una bottiglia di vino e la poggiò sul basso tavolo al centro della stanza, assieme a un paio di calici - non lasciava entrare nessuna domestica in quella stanza, se non per pulirla.

Tirò fuori dalla tasca interna della giacca un pacchetto, e la agitò in direzione dei fratelli Spencer, Logan e Kyle. « Fate voi? »

I due annuirono - erano i più bravi -, presero il pacchetto e si misero a lavorare in un angolino della stanza.

Io tirai fuori il portasigarette d'argento, e me ne infilai una tra le labbra: dall'altra parte del tavolo, Lucky, seduto sul divano con Katrina di fianco, agitò l'accendino che aveva in mano, così mi sporsi per farmela accendere.

Luke si versò due bicchieri di vino e me ne allungò uno, che accettai con un sorriso: appoggiai la testa sullo schienale della sedia, chiudendo gli occhi alla roca melodia di uno dei concerti di Bach - non sapevo quale, nonostante mi piacesse in determinate situazioni non ascoltavo abbastanza musica classica da saperla riconoscere - che stava uscendo dal gracchiante grammofono sulla mia sinistra.

Le chiacchiere e le risate dei miei amici si attenuarono quando un vassoio di metallo - probabilmente vero argento - venne poggiato sul tavolo da Logan.

Sette sottili strisce di polvere bianca, ben distanziate tra loro, facevano bella mostra di sé sulla superficie lucida come uno specchio.
« Cocaina? » domandai sbigottita.

Non era la prima volta che la assumevamo, ma era successo solo due volte, e in occasioni speciali.

Era costosa e pericolosa: di solito preferivamo allucinogeni a più basso rischio di assuefazione, come LSD, ecstasy, a volte semplice erba.

« Cosa si festeggia? »

La prima volta che io e quella polvere bianca ci eravamo incontrate, era stato per il diciottesimo compleanno di Logan e Kyle, la seconda quando Calum l'aveva portata per annunciare che lui e Katrina si erano messi assieme.

Non che non ce ne fossimo accorti.

Erano molto appassionati... E rumorosi.

Luke mi rivolse un sorrisetto malizioso. « Non posso semplicemente fare una sorpresa ai miei amici? »

Filthy Rich || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora