7.

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" Yeah, freedom is mine
And you know how I feel
It's a new dawn
It's a new day
It's a new life
For me
And I'm feeling good. "

[ Feeling Good - Muse ]

Fuori dall'auto ci aspettavano altri tre ragazzi: erano alti, grossi e vestiti di nero.
I loro visi erano coperti da passamontagna, e nessuno fece le presentazioni.

Capivo perché Niall fosse tanto arrabbiato: quella era evidentemente un'operazione per pochi scelti, e vedersi piombare davanti addirittura altri cinque ragazzi sconosciuti doveva essere una seccatura.

Niall doveva fidarsi davvero di Luke, per non averci ancora fatto del male...
Insomma, bastava guardarci in faccia per sospettare che non avessimo nessuna esperienza in fatto di rapine; per questo il fatto che, dopo l'iniziale scatto di rabbia del biondo, ci fosse permesso di partecipare tranquillamente, mi insospettiva parecchio.

« Indossate questi. » Niall ci gettò dei passamontagna neri: sentii Katrina sospirare alle mie spalle: sapevo che stava pensando a come sarebbero stati schiacciati i suoi capelli sotto il pesante tessuto.

Gettati i miei capelli ramati dietro alle spalle lo infilai, armeggiando un poco per far combaciare gli occhi, il naso e la bocca con i rispettivi buchi; prudeva un poco al contatto con la pelle, ma ignorai il disagio e mi limitai a sospirare mentalmente al pensiero di quanto probabilmente ero ridicola con quella specie di calzino gigante infilato in testa.

Guardai con invidia Calum e Luke, che si erano limitati rispettivamente a tirare su il cappuccio della felpa e a calarsi il cappello sul capo, rimpiangendo di non essermi attrezzata come loro.

Appena ci fummo tutti coperti il viso, Niall e i quattro scimmioni si misero in movimento, facendoci strada tra quei vicoli sporchi e deserti.

I classici rumori della città sembravano lontani, attorno a noi sembravano esserci solo vecchie case e negozi sbarrati: probabilmente l'ultima zona al mondo dove chiunque sarebbe andato a cercare una gioielleria.

Cominciai a chiedermi se quelle persone sapessero il vero significato della parola...
Magari per loro perfino il negozio di souvenir era un posto di lusso.

Trotterellai vicino a Calum, che stranamente non era appiccicato a Kat: immagino che volesse sembrare professionale agli occhi di quei ratti di strada.

« Ma non ci dicono neanche qual è il piano? » bisbigliai, attenta a non farmi sentire da nessun altro « Cioè, semplicemente andiamo lì, facciamo irruzione, prendiamo quello che riusciamo a prendere, e scappiamo? »

« Credono che siamo esperti, Angie, non pensano di doverci spiegare come fare una rapina. »

« Oh . E come faremo a mantenere questa nostra... copertura? »

Il moro si strinse nelle spalle. « Quanto può essere difficile? Fai quello che fanno loro, e cerca di non stargli tra i piedi. »

Roteai gli occhi, mordicchiandomi nervosamente il labbro: odiavo le incertezze.
Mi piaceva avere tutto programmato, volevo sempre essere in controllo di tutto, non mi piaceva dividere il potere: essere semplicemente una pedina in un gioco di cui non conoscevo nemmeno le regole, mi stava facendo impazzire.

Ci fermammo improvvisamente davanti a una porticina incassata nel muro: niente insegne, niente vetrine luccicanti, solo dei cassonetti poco più a destra.

Avevo già la bocca aperta per chiedere se fosse uno scherzo, quando Niall si voltò.
« Questa è la porta di servizio.
Conduce all'abitazione dei proprietari, che vivono nei locali più interni e in questo momento sono in vacanza.
Il negozio è dall'altra parte dell'edificio; per entrare qua dentro non ci saranno problemi, ma per oltrepassare la porta che separa la casa dalla gioielleria, dovremo far suonare l'allarme.
Una volta entrati, avremo al massimo due minuti per prendere il più possibile e scappare, prima dell'arrivo della polizia.
Queste sono le chiavi di tutte le vetrinette e i cassettoni che contengono la merce » ci mostrò un voluminoso mazzo di chiavi argentee. « Ve ne consegnerò una ciascuno, assieme ad una borsa e alle indicazioni per dove inserirla: sarà meglio che in un minuto svuotiate il vostro scomparto.
Altrimenti, concentratevi sui gioielli più grossi e preziosi: non voglio sentire una parola, e non azzardatevi a fare scherzi. »

Filthy Rich || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora