il risveglio ⏰

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Aprii gli occhi svegliandomi al 100%, mi toccai il viso, togliendo sulla guancia il filo di un palloncino sgonfio. Toccai il materasso ricoperto dalle coperte, notai quanto fosse morbido e nelle stanze degli ospiti non era così, o meglio dipende dall'importanza dell'ospite e di certo io non valevo quanto un re o un principe. Quest'ultimo pensiero mi fece venire un dubbio.
Guardai attentamente la stanza, le decorazioni e gli oggetti che c'erano al suo interno, rendevano tutto una stanza adatta per un principe.

Mi girai quando sentii qualcuno respirare profondamente, ancora abbracciato a Morfeo. Era girato di spalle e aveva il petto scoperto, le braccia sotto il cuscino. Riconobberlo fu semplice, capelli neri corti e le bende intorno al petto. Provai a ricordare qualcosa della serata precedente, ma avevo il vuoto dentro di me, come se non fosse successo nulla. Come ci ero finita nel suo letto?

Mi alzai e con il bastone lasciai la stanza, cercando di non farmi beccare, specialmente da Marcus, sai il casino che sarebbe nato se mi avesse visto uscire dalla stanza di Loki? Da una parte sono preoccupata, dall'altra penso che se io sia ancora vestita, vuol dire che non è successo nulla.
Trovai Marcus nell'arena, mi avvicinai a lui.

《buongiorno ti sei svegliata finalmente》sorrise prendendomi in giro.
《ti devo parlare...》dissi seria, per poi trascianarlo fuori di lì.
《che succede?》mi domandò capendo che non stessi giocando in quel momento.
《perché mi hai lasciato in camera sua?》lui mi guardò come se avessi detto qualcosa in cinese. Gli rifeci la domanda e lui mi raccontò quello che avevo combinato.

Avevo bevuto un bicchiere con dentro un alcolico forte, tipico di questo posto, destinato a Thor. Dopo aver mandato giù tutto il bicchiere, ero sparita dalla sala recandomi chissà dove e chissà a cosa fare.

《ragazzi in arena.》si avvicinò Thor, mi sembrava arrabbiato e non vedeva l'ora di sbollire la rabbia.
《arriviamo!》rispose Marcus, ma io lo fermai.
《dobbiamo fare il progetto di scienze, altrimenti non passeremo l'anno. Per tutte le persone che vivono sulla Terra, specialmente nella città dove viviamo noi, pensano che siamo semplici adolescenti che svolgono il loro lavoro da studenti e non supereroi magici che si allenano con delle divinità. Dobbiamo tenere per noi questo segreto e se vogliamo farlo dobbiamo portare a termine tutti i compiti segnati sul diario.》
《vedi io sono il campione e devo allenarmi, so che devo continuare a vivere la vita come prima, ma tutti hanno bisogno di me, quindi potresti fare uno sforzo e farlo per entrambi?》mi chiese e io accettai.

Tornai a casa grazie ad Heimdall. Arrivata salutai mamma, le raccontai del progetto di scienze e lei mi prestò il suo computer, la ringraziai per poi chiudermi in camera mia, ma prima mi presi qualcosa da mangiare.
Aprii l'armadio e presi un vecchio pantalone di tuta grigia, felpa blu con lo stemma rovinato di una squadra che piaceva a papà e mi sciolsi i capelli, togliendomi le scarpe.
Presi tanti fogli bianchi, l'astuccio, colla e il libro. Sottolineai i concetti più importanti, per poi cercare le foto giuste e ricopiarle perfettamente sul foglio.

Dopo quattro ore, guardai il foglio, non avevo fatto neanche una metà di quello che dovevo fare, se ci fosse Marcus avremmo finito prima, ma lui era troppo occupato ad essere un supereroe in questo momento.
Mi spostai per prendere il pennarello rosso, quando urtai involontariamente il bicchiere con dentro l'acqua, bagnando il foglio e mandando all'aria tutto quello che avevo fatto. Dalla rabbia e stress scoppiai a piangere, mi ero impegnata per niente.

Diedi un pugno alla scrivania, facendomi male e spaccando un po' il tavolo. Sbuffai, dovevo calmarmi. Mi girai quando notai un'ombra dietro di me, presi la torcia avvicinandomi alla finestra e dal riflesso notai due occhi verdi e sorriso furbo. Guardò il progetto di scienze che mandai in fumo, per una cavolata.

《oh la piccolina piange!》mi prese in giro e io con la fiamma gli diedi un pizzicotto sulla spalla, facendogli un po' male.
《senti io a differenza tua, devo vivere due vite!》

Mi sedetti e iniziai a ricopiare tutto, mi girai quando lo sentii mettersi vicino a me e copiare le foto, io scrivevo e lui faceva i disegni. Dopo due ore e mezza circa avevamo finito tutto, scesi giù cercando di non attirare l'attenzione di mamma, per fortuna era uscita per un appuntamento, dal freezer presi il gelato.

《lo vuoi?》gli domandai e lui annuì un po' contrariato, non aveva mai assaggiato il gelato. Ci sedemmo e accesi la tv, mettendo un film d'azione. Con la coda dell'occhio guardai la sua coppetta, in pochissimo tempo l'aveva quasi finita.
《meno male che non ti piaceva eh.》lo presi in giro, dandogli una leggera gomitata, lui mi guardò male.
《comunque non abbiamo fatto niente.》disse.
《cosa?》
《ieri sera ti sei ubriacata e sei finita nella mia camera pensando fosse la tua, ho provato a dirtelo, ma ti sei addormentata non appena hai toccato il cuscino.》
《perché eri senza maglia?》
《uno in camera mia posso fare ciò che voglio e due faceva caldo》
《ok, beh meglio così no?》lui annuì e io tornai a guardare la tv.

Buongiorno💞
Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

𝑀𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑔𝑟𝑒𝑐𝑎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora