IV.

550 57 53
                                    

La sera della attesissima cena, per lo meno da Bokuto, era giunta.
Si era tirato su i capelli in modo perfetto, non poteva permettere che si rovinassero.
Aveva parlato a Kuroo della sorpresa di cui aveva involontariamente parlato ad Akaashi.

"allora che ne dici?"

"Bo, spero tu stia scherzando."

"cosa?! Che c'è di male nel mio piano?"

"devi essere completamente pazzo nel credere che la tua dichiarazione possa essere una sorpresa, devi anche pensare alle conseguenze, potresti spaventarlo e se poi ti dicesse di no?"

-è vero, potrebbe dirmi di no...- il volto di Kotaro si fece cupo, la maggior parte delle probabilità portavano a un rifiuto da parte dell'altro e questo faceva male, tanto.

"...-kuto! Bokuto!!"

"eh?!"

"forse non dovevo dirti che forte potrebbe dirti di no... Volevo solo prepararti a questa possibilità."

"no, hai ragione, è totalmente improbabile che dica di sì, infondo lo hai detto anche tu che ci conosciamo da una settimana..."

"lo so, ma può anche accadere che ricambi, dopotutto non era lui che ti ha riempito il collo di segni dopo sole poche ore? E non è lui che voleva continuare ad abbracciarti per sentire il tuo odore?"

"era sotto effetto del calore, lascia perdere, forse è meglio che non glielo dica."

"Bo, non puoi scoraggiarti così facilmente! Cambierai anche umore ogni cinque minuti, ma rimane comunque il fatto che -arrendersi- e -Bokuto- non stiano bene nella stessa frase!"

"davvero?"

"davvero, amico!"

"e come potrei dirglielo?"

"ah questo spetta a te, tu lo conosci meglio e comunque lascia che le parole vengano da qui."

Disse il corvino, puntando il dito indice al centro del grande petto di Kotaro indicando il cuore, era importante ovviamente avere un'idea su cosa e come dirlo, ma preparare un discorso a memoria ripetendolo meccanicamente era totalmente inutile. Non mostrava a pieno tutti i sentimenti, invece parlare a cuore aperto era cento volte meglio.

"grazie Kuroo, ora però rimane il problema della sorpresa..."

"vero... Ah! TROVATO! Non mi avevi raccontato che gli avevi promesso di portargli delle bamboline fatte con i rametti?"

"sì, dove vuoi arrivare?"

"e se gliene facessi una che rappresentasse lui? È un gesto dolce, molto particolare come regalo."

"amico sei un genio! Ma da chi posso andare? Ci vuole tempo per farle e io non ho tutto il giorno."

"ho io chi potrebbe aiutarti!"

È così che Bokuto si trovò di fronte al loro albero, mentre teneva la bambolina da ricci capelli neri creatagli da una donna, una kemono di tipo lucertola. Stava aspettando il suo corvino e guardava i colori azzurrini del cielo trasformarsi in un blu molto scuro, nascondendo il sole per dare spazio alla lucente luna calante.

Era in anticipo? Era in ritardo? Non ne aveva idea, aveva completamente perso la cognizione del tempo, che avesse capito male il giorno? Piccole ansie continuavano a tormentarlo.

Non lo vedeva arrivare e questo lo innervosiva, forse Akaashi non voleva più cenare con lui... -NO! Impossibile, non avrebbe motivo per farlo.-

A distogliere l'attenzione di Kotaro dai suoi pensieri fu proprio la persona che stava attendendo: Keiji, probabilmente nella versione più bella che il kemono avesse mai potuto immaginare(dopo l'abito bianco del loro possibile matrimonio), indossava una camicia bianca leggermente aperta sul petto e dei pantaloni particolarmente stretti che mostravano le sue gambe lunghe.

Kemono Of Our HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora