7 𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈

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*dopo la sigla*

La scuola stava per finire e i professori avevano già stabilito verifiche e interrogazioni.

Oggi, per esempio avevamo il compito di storia. Ero sotto un'albero e stavo leggendo i miei appunti notando che alcuni di essi mancavano. Quelli sulla scoperta dell'America.

E sapevo anche chi li aveva presi...Miya.

Quindi mi alzai e mi diressi davanti all'entrata della scuola cercando con lo sguardo un ragazzo con lo skate. Ed dopo pochi minuti arrivò.

Io:- Mi devi dare i miei appunti- lo informai mettendomi davanti a lui e mostrandogli la casella vuota del raccoglitore -E poi, devi chiedere il permesso per prenderli-

Miya:- Si, si. Eccoli qua i tuoi appunti- disse cercando distrattamente nella sua cartella e porgendomi dei foglietti.

Io:- I principi della chimica- recitai ad alta voce il titolo degli appunti -Io, intendo quelli di storia. Mi manca tutto il paragrafo della scoperta sull'America. Aspetta...- dissi riguardando gli appunti che mi aveva dato e riconoscendo la mia scrittura -...ma questi sono pure miei! Miya!-

Miya:- Devo averli dimenticati- rispose -Ma per consolarti, ora hai pure quelli di chimica-

Io:- Io ti picchio! Oggi ho il compito di storia! Quello di chimica è tra quattro giorni! Ma oggi ho storia e non ho il paragrafo su Cristoforo Colombo! Sbaglierò sicuramente questa verifica!- dissi sconsolata

Miya:- Sei troppo esagerata. Manco morirebbe qualcuno se la sbagli-

Io:- Non capisci. Se non prendo il massimo dei voti a tutte le verifiche, mi annulleranno la borsa di studio. E se mi annullano la borsa di studio, dovrò abbandonare questa scuola- risposi a testa bassa. Molti alunni in questa scuola pensavano che fossi raccomandata per il mio quoziente intellettivo, ma ero riuscita ad entrare attraverso una borsa di studio. E se non prendevo il massimo dei voti, mi veniva annullata. Non avevo abbastanza soldi per frequentare una scuola privata come questa. Avevo un piccolo conto in banca, che stavo tenendo da parte per l'università. Se non avrei ottenuto la borsa di studio per iscrivermi all'università, avrei potuto utilizzare questi soldi.

Miya:- Okay....- rispose prendendo il libro -...vediamo cosa sai su questo capitolo- consultò il libro in questione e mi domandò:- In che anno è stata scoperta l'America?-

Io:- Nel 1492, no?-

Miya:- Si. E chi l'ha scoperta?-

Io:- Cristoforo Colombo-

Miya:- Sembra che tu le cose le sappia. Quante erano le navi?-

Io:- Mi sembra ovvio che le sò. Tre, le navi erano tre- gli risposi

Miya:- E allora cosa ti servono gli appunti?- chiese spazientito

Io:- Per ripetere meglio- sbottai -Tu hai chimica oggi?-

Miya:- Si. Domani storia-

Io:- Io domani ho giapponese e poi dopodomani ho inglese-

Miya:- Stasera vieni alla S? cambiò discorso dai compiti alla gara

Io:- Si, forse riesco a venire. Giapponese non è così difficile.- risposi

Miya:- Appena hai finito, mi presti i tuoi appunti?-

io:- Ormai sei diventato tu il proprietario di questi fogli- risposi passandogli il mio raccoglitore, alludendo al fatto che aveva più appunti lui che io, eppure erano miei.

Dopo ognuno andò in classe sua e alla terza ora riuscì a svolgere un buon compito, almeno spero. Diedi le mappe a Miya e tornai alla casafamiglia. Madama Dillen aveva conosciuto Miya, e come ragazzo, gli era piaciuto. Non era nè troppo infantile e nè troppo maturo.

Coconut, miya chinenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora