Aurora
Finalmente il mio piano stava prendendo forma. Dovevo distruggere mio fratellastro. Lo odiavo con tutta me stessa. Era riuscito a farsi una vita, a diventare ricco e mi aveva preso con sè come se avessi bisogno di un lavoro per campare.
Scesi dalla macchina con eleganza. Davanti all'entrata della villa che avevo comprato stava fermo il mio vero fratello.
"Bimba, finalmente sei arrivata."
Lo baciai e lui mi strinse a sè.
"I miei amici l'hanno appena portata dentro. Uno dei due è ridotto male, potevi benissimo avvisarmi che era una tipa cosí. Pagherai per questo, lo sai?"
Un brivido mi percorse lungo la schiena e l'eccitazione mi avvolse. Sentí il calore tipico della passione guidarmi verso un sentiero conosciuto e giá percorso svariate volte.
"Hai capito? "
"Sí.." una sua occhiata mi incenerí. Chinai la testa.
"Sí padrone."
Entrammo in casa e scendemmo le scale. Potevo guardare con i miei occhi cosa ci trovava Simone in una tipa come lei. Era appesa al soffitto dalle mani, nuda eccetto gli slip con le gambe divaricate. Aveva gli occhi bendati per non vederci ed era anche imbavagliata. Il mix faceva presagire che ci saremo divertiti un bel po' con lei. Sorrisi incosciamente a tutto il piacere che avrei provato da lí a poco e mi sarei divertita tantissimo a torturarla, a farle conoscere il godimento segreto e oscuro che io ormai provavo da anni. Uno schiaffo mi arrivò all'improvviso, cosí tanto forte da farmi cadere in ginocchio.
"Voglio sapere perchè avevi quel cazzo di sorriso in faccia."
"Padrone, stavo solo immaginando come sarebbe prenderla e farla mia."
Mio fratello si avvicinò a me e mi sussurró all'orecchio:
"Ti divertirai dopo, prima meriti una bella punizione. Ti punirò per bene e poi ti farò scopare molte volte dai miei amici, giusto per dar loro un contentino. Sarai la loro cagna di compagnia. Ora non so se lasciarti a loro per un'intera settimana e ti cruccerai tanto perchè saprai che io coccolerò questa bella puttanella qua appesa."
"No padrone, ti prego."
"Tu non puoi parlare finchè non te lo ordino. Ora spogliati e mettiti sopra il tavolo come ti ho insegnato."
Mi spogliai completamente e mi appoggiai sul bancone con le gambe completamente aperte. Il freddo glaciale del metallo mi faceva inturgidire i capezzoli.
"Brava bambina." Mi disse legandomi i polsi alle maniglie presenti negli angoli. Mi divaricò di piú le gambe e legò anche le caviglie. Ero impossibilitata nei movimenti.
"Voglio vedere questo bel culetto diventare rosso e voglio sentirti supplicare per farti venire."
Mugolai di piacere. Mi mise un cuscino sotto il ventre per farmi alzare in aria il sedere.
"Ecco! Cosí è perfetto." Esclamò dandomi una sonora pacca.
Boccheggiai per il piacere che provavo. Mi toccò languidamente in mezzo alle gambe, facendomi provare un'ondata di calore in tutto il corpo.
Altri due schiaffi, e poi mi mise un dito dentro e lo mosse piano, toccandomi ovunque. Non appena lo tolse sparse i miei liquidi tutt'intorno.
"Ti piace vero? Si vede bimba." Mi percosse ancora il sedere nuovamente.
"È tutta vostra ragazzi." Prese il mio mento tra le sue dita.
"Bimba, falli godere. E voi, scopatela cosí forte che voglio sentire le sue grida anche qui. Ma.." sorrise verso di me "non dovrá avere un orgasmo. È questa la tua punizione."Avevano appena finito di eiaculare su di me. Ero tesa e nervosa al massimo, mi avevano fatto bramare il piacere, desiderare l'orgasmo senza raggiugerlo. Riuscivo alcune volte a sentire l'ondata di calore montare dentro di me, ma loro si fermavano proprio poco prima.
"Bimba, alzati da lí e seguimi." Ancora sporca del loro seme, mi alzai in piedi e corsi verso il mio padrone, che aspettava impaziente.
"Bene bene bene, ora vediamo di iniziare a giocare."
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Red Secret
RandomCustodivo un segreto che mi sarei portato nella tomba. Ma non avevo fatto i conti con lei: la mia nuova luce , la mia speranza.