''Me ne sto andando'' mormora per la millesima volta Anne, terrorizzata, mentre la Bestia la tira per un braccio. Vede Barbara rincorrerla per il corridoio buio, le armature che voltano lentamente le teste per seguire la scena, e che a un'occhiata dell'uomo tornano al loro posto, obbedienti e quasi spaventate.
''Io non credo.'' fa lui, voce gelida, e Anne lo riconosce come giovane. Anche la mano che le sta stritolando il braccio sembra priva di rughe, ma con un mostro del genere, si ritrova a pensare, non si può mai dire.
''Cosa ti è successo?'' mormora, ricevendo un'occhiataccia e uno strattone in risposta. Al suo urlo soffocato, Barbara quasi urla, per poi dire:
''Non vedi che le stai facendo male? Ma che cazzo ti prende? Si sta persino preoccupando per te e tu vuoi farle passare la notte-''
''Vuoi che ti rompa, Barbara?'' domanda allora la Bestia, fermandosi per guardarla. Anne osserva i tratti della maschera bianca, asettici e senza forma, e il fatto che non abbia idea di come possa essere fatto il suo rapitore la fa rabbrividire. Solo le labbra sembrano distaccarsi alla ceramica, come per consentirgli di parlare.
Anne non ha capito la minaccia, ma la ragazza si mette una mano davanti alla bocca, incredula. Il moro stringe gli occhi mentre il fidanzato della ragazza fa due passi avanti: ''Non l'hai appena detto. Dimmi che non l'hai appena-''
E' il terzo ragazzo, quello castano, a bloccarlo per una spalla e dargli una stretta. Quando Anne e la Bestia riprendono a camminare, nessuno li segue. Solo Barbara le mormora qualcosa, muovendo semplicemente le labbra.
E mentre Anne viene sbattuta in una cella buia e fredda nella torre est del castello, destinata a una nottata di sonno febbricitante tormentato da maschere bianche, è proprio il biondino (può vedere l'intera scena dalla piccola finestra sbarrata, se si arrampica su una cassa di legno marcia per metà) a raggiungere i suoi cavalli nonostante la pioggia, e mandare Philippe oltre i cancelli, dopo avergli ripetuto più volte chissà cosa. Poi, lo vede iniziare ad occuparsi di Auguste.
A quella vista sospira di sollievo e si permette di scoppiare a piangere, acquattandosi contro la parete e stringendosi il viso tra le mani. Non sa quanto rimane con la fronte bollente contro le ginocchia, a singhiozzare e spostarsi i capelli ancora umidi, soffocata dalla stanchezza e dal mal di testa. Per quanta compassione possa avere, ha paura a dormire con una Bestia in quel castello.
Ha quasi ceduto alla forza delle sue palpebre, però, quando il ragazzo moro si avvicina alle sbarre esterne, smuovendo la polvere con le scarpe eleganti. Come tutti quelli della servitù, è vestito di camicia bianca e lana nera unita in un maglione, con pantaloni di stoffa pesante. La sua espressione pacata è alterata dalla preoccupazione e, anche, un po' di rabbia, ma non crede nei suoi confronti.
''Siamo tutti immensamente dispiaciuti.'' inizia, voce bassa. Ha una zuppiera monoporzione coperta da un piatto nella mano e una pesante coperta di lana sotto il braccio. Anne probabilmente ha la febbre altissima, perché le allucinazioni le fanno credere che la candela appesa al muro si rifletta sulla guancia liscissima del ragazzo, quando in realtà è impossibile.
''Abbiamo mandato il suo cavallo, quello sano, fuori, sperando riesca a tornare a casa'' continua, cercando i suoi occhi con gentilezza ''Magari qualcuno verrà a riprenderla, non crede?''
''Ho solo mio figlio'' spiega, dopo più di un minuto di silenzio in cui il ragazzo aspetta, pazientemente. ''E non voglio assolutamente che venga qui.''
''Capisco.'' fa il giovane, osservando attentamente la sua espressione. ''Come capisco che niente possa farle cambiare la sua opinione su di... lui, immagino.''
''E' per caso...'' mormora, mentre si avvicina, sempre rimanendo a terra. Il ragazzo capisce le sue intenzioni e poggia la zuppiera a terra, aprendo la coperta e gettandogliela sulle spalle come può, le braccia infilate tra due aperture. La chiude bene sotto il mento.
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The Beauty and The Beast ||L.S.||
FanfictionIl giorno del suo ventunesimo compleanno, Louis volta le spalle a tre streghe, dopo averle già voltate alla vita, e si ritrova con tre rose tra i palmi sanguinanti e una maschera sul viso. E' appena diventato una Bestia, una vecchia leggenda britann...