-Smettila di seguirmi come un invasato.- Nina girava a caso dentro quella che aveva chiamato casa fino a pochi mesi prima. Jack la seguiva ad ogni passo, tentando di chiederle ogni volta di rinunciare al divorzio, di tornare a Edimburgo con lui insieme a Mia. -Quando ti metterai in testa che non tornerò a Edimburgo, tantomeno con te.- continuò. Jack si fermò in mezzo al corridoio mentre Nina era in camera, era tornata solo per finire di prendere le sue cose e rispedirle a Torino, prima di tornarci anche lei, forse definitivamente.
Jack si appoggiò allo stipite della porta e la guardò, non riusciva a smettere di guardarla, per lui era sempre stata una calamita e all'inizio la cosa era ricambiata, ma poi le cose si erano complicate, si erano maledettamente complicate. Mia cresceva ogni giorno di più e Nina sentiva il bisogno di tornare a Torino, ci aveva messo un anno per decidere e alla fine la decisione l'aveva presa, con le sue conseguenze più dure, tra cui Paulo. -Siamo stati sposati due anni e ancora non capisci come sono fatta.- rispose Nina chiudendo il borsone -Eppure pensavo mi conoscessi piuttosto bene.- continuò subito dopo.
Jack sospirò. -Non c'è modo di convincerti, vero?- chiese ancora lui e Nina negò in silenzio, quasi come a deporre l'ascia di guerra. Il ragazzo sembrò arrendersi all'improvviso, le diede in mano una busta da lettera con il logo dello studio legale con cui avevano formalizzato il divorzio. Nina prese in mano la lettera e lo guardò negli occhi. -Ti ho amato alla follia Jack, ti ho amato ogni momento in cui siamo stati insieme e ti ho dato tutto quello che potevo darti, senza limiti.- sospirò la ragazza e lasciò in sospeso la frase. -Ma non hai mai dimenticato il padre di Mia, lo so.- rispose lui al suo posto. -Sì.- si lasciò sfuggire lei senza accorgersene.
Jack si avvicinò e le lasciò un bacio sulla fronte. -Non ho mai smesso di amarti, lo sai.- lei annuì di nuovo e prese il borsone appoggiato al letto per poi dirigersi verso la porta dell'appartamento in mansarda che avevano condiviso. -Addio Jack.- gli appoggiò il palmo della mano alla guancia e sussurrò lei prima di chiudersi la porta alle spalle e quell'azione fu come rivivere un deja-vù a quando chiuse la porta dell'appartamento di Paulo, a quando gli disse addio pur sapendo di averlo detto al nulla dato che l'appartamento dell'argentino all'epoca era vuoto. Quando si chiuse alle spalle la porta di casa di Jack, però, sentiva una nuova forza scorrere dentro di sé, quella della consapevolezza di aver chiuso un capitolo per sempre, sapendo di andare a vivere a Torino una nuova vita, con nuovi e vecchi amici, sapendo di star diventando zia, di dover riconquistare suo fratello e di riuscire a superare le sue paure più grandi.
Atterrò a Torino esattamente tredici ore dopo quell'incontro, era tarda serata e ad attenderla a Caselle c'era Miralem che l'aveva accompagnata anche all'andata. Lo abbracciò subito, in quel momento aveva solo bisogno dell'abbraccio di un amico e Miralem aveva fatto breccia nel suo cuore, era riuscito a farsi adorare, era per lei un fratello in più che la capiva sotto punti di vista diversi da quelli che aveva in comune con Dario. Salirono in macchina in silenzio e lei sospirò dopo cinque minuti buoni di viaggio silenzioso, c'era solo la musica a fare atmosfera.
-Come è andata?- si azzardò a chiedere lui e lei sorrise. -Bene.- rispose lei -Alla fine è andata come volevo, mi ha dato la lettera scritta del divorzio, quindi è finalmente ufficiale, e mi ha lasciata andare.- rispose lei omettendo completamente la piccola confessione che aveva fatto a Jack, ovvero di amare ancora il padre di Mia. -Quindi non hai più scuse.- rispose Miralem sorridendo, con quel suo solito sorriso di chi la sapeva lunga. -Scuse per cosa?- chiese ancora lei. -Per ammettere di essere innamorata di Paulo.- rispose di nuovo il bosniaco.
Nina scosse la testa e decise di dirglielo, in fin dei conti lo sapeva perfettamente anche lui. -In realtà l'ho già fatto.- Miralem inchiodò in mezzo alla strada e fortunatamente non aveva nessun altro dietro di lui o avrebbe causato già un tamponamento a catena. -E quando scusa?- chiese subito dopo lui facendola scoppiare a ridere. -Ieri. Ho detto a Jack che l'ho sempre amato, nonostante tutto ma ho avuto dei tentennamenti e lui ha detto...- lasciò la frase in sospeso e schiarì la voce -Ma non hai mai dimenticato il padre di Mia.- disse Nina imitando la voce di Jack. Nina fece una pausa mentre Miralem non era ancora ripartito da in mezzo alla strada. -E io ho detto di sì.- continuò lei.
STAI LEGGENDO
Baciami ancora.
Fanfiction"Un bellissimo spreco di tempo, un'impresa impossibile" Quale frase avrebbe saputo descrivere meglio la storia di Nina e Paulo? Forse tutte e forse nessuna. Già, perché quella è diventata la loro frase. Quella che ti fa battere il cuore e sentire i...