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Nina stava ascoltando la sua musica preferita mentre faceva ginnastica in salotto con i suoi leggins e il reggiseno sportivo. Nemmeno si era accorta di Dafne che si era appoggiata allo stipite della porta, pronta per partire per lo stadio, quella sera ci sarebbe stata la partita contro il Milan e lei non se la sarebbe persa, mentre l'amica avrebbe fatto finta di non sapere che ci fosse una partita così importante. Lei e Paulo non avevano ancora chiarito, lui continuava a scriverle qualche messaggio ogni tanto, ma lei continuava ad ignorarlo, convinta di poter tenere sotto controllo i suoi sentimenti.

Dafne sbuffò, aveva parlato abbastanza e Nina l'aveva ignorata abbastanza. La bionda si spostò dallo stipite della porta e si piazzò davanti alla ragazza, in quel momento impegnata con degli squat. -Smettila di ignorarmi.- disse Dafne, Nina si tocco una delle due auricolari e stoppò la musica che stava ascoltando. -Che c'è.- rispose alzando gli occhi al cielo. -Lo sai.- rispose solamente Dafne. -Non verrò allo stadio, è inutile che cerchi di convincermi ogni volta.-

-Dio, cosa devo fare per portarti una volta con noi, anche Mia vorrebbe che tu venissi.- le disse Dafne cercando di bucare la sua corazza, cosa che non le riuscì proprio per niente. -Mia sa che non mi piace andare allo stadio, quando sarà più grande capirà.- le rispose Nina per poi prendere l'asciugamano che aveva appoggiato allo schienale della sedia. -Paulo vuole chiarire con te.- le disse ancora Dafne. Nina si fermò per un attimo e l'amica fu consapevole di averla "colpita" in qualche modo. -Sta chiamando anche me da giorni.- si azzardò a dire.

-Vedremo, questa sera sono a cena da Dario mentre voi siete allo stadio.- rispose Nina mettendo a posto le auricolari -Magari prima o poi chiarirò con lui.- continuò. -Devi smetterla di fare così, vi amate, qual è il tuo cazzo di problema?- chiese ancora Dafne. Nina si girò verso l'amica e la guardò, i suoi occhi erano abbastanza arrabbiati da farle paura. -Non voglio amarlo, è chiaro?- quasi urlò -Questa cotta passerà prima o poi.- continuò.

Dafne non rispose, alzò solamente gli occhi al cielo. Odiava la sua amica quando faceva così, lei cercava solo di fare il suo bene e lei alzava tutti i muri possibili e immaginabili che aveva alzato in questi ultimi anni. -Senti, fai come ti pare.- le disse andando verso il corridoio -Ti lascio questo pass che avevo chiesto a Matt per te, se cambi idea, sai dove trovarci.- appoggiò il piccolo cartoncino sopra il mobile del salotto e chiamò Mia che era rimasta in camera a giocare.

Mia corse in salotto e Nina le infilò il giubbetto per poi salutarla. -Ci vediamo stasera tesoro.- le lasciò un bacio sulla fronte e le salutò entrambe per poi andare velocemente a farsi la doccia. Dario la sarebbe passata a prendere nel giro di un'ora e lui odiava aspettare che la sorella si preparasse.

Un volta uscita dalla doccia, si asciugò i capelli senza nemmeno piastrarli, li asciugò alla bell'e meglio e si truccò a malapena. Andò in camera e si infilò un paio di jeans e il suo maglione nero preferito per poi infilare gli anfibi e preparare la sua borsa. Andò in cucina e si sedette sul tavolo ad aspettare mentre scorreva le foto su Instagram. I suoi occhi si appoggiarono sulle foto dell'account della Juventus, i calciatori stavano arrivando allo stadio e nel giro di una mezz'ora sarebbero usciti in campo a riscaldarsi, ovviamente i suoi occhi si fermarono su Paulo. Sguardo determinato ed espressione seria, forse non era sereno come voleva far sembrare. Nina fece un po' di zoom nella foto e si fissò per un attimo sui suoi occhi azzurri, le sembrava assurdo come ogni volta che li incrociasse, ci vedesse il mare e le sembrava banale pensarlo, una di quelle solite frasi fatte, ma non riusciva a toglierseli dalla testa.

Sospirò rumorosamente e in quel momento Dario le scrisse che era arrivato e che doveva scendere. Andò per l'ultima volta in bagno e si spruzzò un po' di profumo sul collo per poi uscire di casa chiudendo la porta a chiave. Iniziò a scendere le scale per poi fermarsi un attimo e tornare indietro, rientrò in fretta e furia in casa e prese il pass che Dafne le aveva lasciato sopra il mobile dell'ingresso. Nemmeno lei sapeva per quale motivo era tornata indietro a prenderlo, lo guardò per un attimo e lo infilò in borsa per poi richiudersi la porta alle spalle e scendere velocemente le scale. Dario la aspettava in macchina proprio di fronte al portone dall'altra parte della strada, lei gli sorrise e guardò velocemente a destra e a sinistra prima di attraversare di corsa e salire sul sedile del passeggero.

Baciami ancora.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora