Ogni mattina era sempre la stessa storia, da quando era tornata a Torino. La sveglia suonava e Nina la spegneva per poi rimettersi a dormire e svegliarsi in ritardo per accompagnare Mia all'asilo. Dafne entrò in camera spalancando la porta della camera dell'amica e aprendo subito dopo le persiano. -Sveglia dormiglione, sono già le nove del mattino!- urlò la bionda che era entrata in camera vestita solo di una maglietta e un paio di slip e i capelli legati in una treccia non troppo lunga.
-Le nove?- chiese Nina alzandosi di scatto dal letto -Come sono le nove? Che stai dicendo?- continuò mentre correva in bagno il più velocemente possibile, si stava già lavando i denti quando buttò l'occhio sull'orologio appoggiato alla mensola del bagno dietro di lei e vide che in realtà erano solamente le sette e un quarto. -Dafne!- urlò con ancora il dentifricio che le usciva dagli angoli della bocca.
La bionda se la rideva stando appoggiata allo stipite della porta con Mia in braccio che si strofinava gli occhi, cercando di aprirli un po' di più, con una mano e con l'altra teneva il suo coniglietto bianco di peluche preferito, quello che Nina aveva preso a casa di Paulo quando stavano insieme. C'erano molte foto di lui da bambino con quel peluche, probabilmente glielo aveva regalato il padre e Nina aveva sempre pensato che Adolfo sarebbe stato felice di regalarlo ad una sua futura nipote.
-Io vado a preparare la colazione a questa principessa, che ne dici?- Dafne guardò Mia che annuiva sorridente con ancora il coniglietto bianco un po' usurato tra le braccia. -Voglio tanta nutella sul pane...- rispose la biondina allegando le braccia per mimare il "tanto". Dafne sorrise e le diede un bacio sulla guancia -Tutto quello che vuoi, principessa!- la bionda girò le spalle alla sua amica e se ne andò verso la cucina mentre Nina aveva ancora le mani appoggiate al lavandino dopo essersi lavata i denti.
La bionda uscì dal bagno dopo pochi secondi e se ne andò in camera trattenendo quasi il respiro. Dafne le aveva detto che quel giorno l'avrebbe presentata ufficialmente a Matthijs e avrebbe firmato il suo primo contratto come modella per l'amica, avrebbe posato per le sue foto e non sapeva ancora come si sentiva, emozionata? Agitata? Sicuramente fare la modella non era mai stato tra i suoi progetti, così come diventare madre così giovane.
Probabilmente era scritto per lei che progettare la sua vita non sarebbe stata la soluzione migliore, ma piuttosto vivere alla giornata sarebbe stata la cosa giusta per lei perché era sempre stata abituata a farlo da quando aveva scoperto di aspettare un bambino alla decisione di fuggire da Torino, dalla realtà della sua relazione con Paulo per paura di non essere all'altezza di portare avanti due cose così impegnative come la maternità e una relazione che, per forza di cose, sarebbe cambiata.
Aprì l'armadio dopo aver fermato il flusso di pensieri su Paulo e su quello che aveva vissuto e ne tirò fuori un paio di jeans neri e una camicetta bianca semplice che avrebbe tenuto slacciata ai primi due bottoni. Dopo essersi vestita si pettinò i capelli con la sua spazzola per poi prendere i gioielli che metteva più spesso; la collana con il fiocco di neve tempestato di brillantini che le avevano regalato alla nascita di Mia, un paio di orecchini con un brillantino e una moltitudine di anelli.
Percorse il corridoio fino ad arrivare alla cucina dove Mia stava già mangiando. -Vado a farmi una doccia e a vestirmi poi portiamo a scuola questa bellezza e andiamo a farci un giro, prima dell'appuntamento che abbiamo per pranzo.- le disse Dafne con un sorriso per poi lasciarla con un bacio sulla guancia e tornare verso la zona notte.
Nina si sedette a fianco alla figlia e la guardò mentre aveva le guance tutte sporche di cioccolato e sorrise nel vederla così tranquilla, non immaginava nemmeno quello che le sarebbe aspettato nei mesi successivi. Da quando andava a scuola, più di una volta aveva chiesto perché lei non avesse un papà e nonostante non ne sentisse così tanto il bisogno, un padre era pur sempre un padre e Mia aveva il suo più vicino di quanto pensasse.
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Baciami ancora.
Fanfiction"Un bellissimo spreco di tempo, un'impresa impossibile" Quale frase avrebbe saputo descrivere meglio la storia di Nina e Paulo? Forse tutte e forse nessuna. Già, perché quella è diventata la loro frase. Quella che ti fa battere il cuore e sentire i...