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-Zio, ma quando potrò tenerlo in braccio?- chiese Mia guardando la piccola creatura che dormiva beatamente nella sua culla con la manina vicina al naso. -Tesoro, quando si sveglierà più tardi ci metteremo sul divano e te lo lasceremo prendere, va bene?- le rispose Dario. Mia annuì e lo zio si avvicinò per darle un bacio sulla fronte per poi prenderla in braccio e permetterle di guardare meglio dentro la culla dove Alessandro dormiva beatamente.

-Comunque non è giusto, mi hai rubato il nome da maschio che avrei voluto dare ad un ipotetico prossimo figlio.- disse Nina a bassa voce vicino al fratello evitando di farsi sentire da Mia che non l'avrebbe sentita comunque in quanto si era messa davanti alla tv con i suoi cartoni animati preferiti. Dario scoppiò a ridere e mise un braccio sulle spalle della sorella. -C'è sempre Alejandro, in spagnolo.- rispose subito -Tanto il padre sarà argentino no? Come il padre di Mia...- sorrise di nuovo Dario, con quel suo solito sorriso bastardo che aveva sempre avuto quando c'era da prendere in giro la sorella, fin da quando erano bambini.

-No ti prego.- rispose Mia -Alejandro fa veramente schifo.- continuò la ragazza ridendo. Allungò il suo sguardo verso la figlia che se ne stava sul divano senza disturbare, senza parlare, era solo interessatissima ai cartoni animati che mandavano in tv a quell'ora sul canale a tema che lei guardava ogni giorno. -E poi non è neanche detto che avrò altri figli dopo di lei, lo sai bene.- sospirò ancora -Non so quanto resisteremo ancora io e Paulo prima di distruggerci di nuovo, perché quello è il nostro destino.- continuò ancora sospirando. Per quanto le cose tra di loro stessero andando più che bene Nina non poteva fare a meno di pensare a quella fine per loro due. Non aveva mai creduto all'amore prima di conoscere Paulo quattro anni prima e aveva lei stessa messo fine alla loro storia e quindi smesso di credere di nuovo all'amore.

-Se continui con questo pessimismo, sicuro farete quella fine.- rispose Dalia arrivando da loro che erano rimasti lungo il corridoio davanti al salotto dove Mia era seduta sul divano -Devi capire che non siete quelli di quattro anni fa, siete cresciuti, siete diversi ma il vostro amore è sempre lo stesso.- Nina sorrise dopo aver sentito quelle parole, dopo aver sentito quel dipinto che Dalia aveva fatto di loro. -Comunque la cena è pronta.- disse ancora. Anche Mia scese dal divano e corse verso la cucina, Dario spinse la carrozzina fin al confine con la cucina e si sedettero tutti attorno al tavolino. Iniziarono a mangiare i piatti di cucina cinese che Dalia aveva preparato con passione, lei adorava la cucina orientale e ne aveva fatto una passione, stava imparando a cucinare qualsiasi piatto le passava per la mente o che leggeva sui suoi blog di cucina preferiti.

-Mamma mia Dalia, sei bravissima con queste cose.- disse Nina poco dopo aver iniziato a mangiare. -è tutto buonissimo.- continuò subito dopo. -Davvero amore, è tutto meraviglioso.- esordì Dario per poi avvicinarsi alla ragazza a fianco a lui e schioccarle un bacio sulla guancia. -Ora scusatemi ma devo andare ad accendere la tv perché stasera gioca la Juve e non ce la perdiamo, vero tesoro?- chiese rivolgendosi alla bambina seduta a fianco a lui a capotavola. -Sì zio! Guardiamo la partita insieme!- sorrise la bambina urlando per poi seguire lo zio fino al salotto. Insieme accesero la tv e alzarono il volume quasi al massimo, per fortuna non abitavano in condominio e potevano alzare il volume senza ricevere lamentele da chi aveva la parete confinante con il loro salotto.

La famiglia allargata aveva appena finito di cenare, Dario e Mia si erano già posizionati sul divano per guardare la loro amata Juventus, mentre Nina dava una mano a Dalia in cucina. Alessandro si stava svegliando e non appena Nina se ne accorse, lo prese in braccio e lo tenne proprio come teneva Mia quando era neonata. All'epoca si incantava a guardarla dormire mentre la teneva in braccio, mentre la allattava. -Ciao amore di zia.- disse prendendolo e sistemandolo per bene tra le sue braccia. Ogni tanto pensava a Paulo, a come si sarebbe comportato lui con Mia quando era neonata e l'unico pensiero che aveva in mente era che se l'argentino si comportava in maniera così splendida con lei senza nemmeno sapere che è sua figlia, se lo avesse saputo e avessero affrontato tutto insieme sarebbe andata ancora meglio di così.

Baciami ancora.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora