Imperial College, Londra
Giovedì 7 novembre 1968
Ore 10:15-Scusami ma perché non ci vai a parlare?- domandò Tim che, a causa della sua voce acuta, la domanda rimbombò nell'androne dell'università.
-Sssh... Ma sei impazzito!? Ringrazia al cielo che non ti ha sentito nessuno, se no che figura ci avrei fatto.- lo sgridò Brian, rigirandosi di nuovo verso il suo "obiettivo".
- Andiamo, Brian. Saranno, più o meno, due mesi che spì quella ragazza e, ancora, non le hai chiesto nemmeno come si chiama. - affermò Tim - Non potrai spiarla per sempre dietro a questi inutili pilastri.-
-Beh, si da il caso che io sia il timido e insicuro Brian Harold May e non lo sfacciato e superbo Henry Wood- puntualizzò Brian girandosi verso l'amico e compagno di band.Da quando quella misteriosa ragazza era arrivata all'Imperial College in quel umido mese di Settembre, Brian non ebbe soltanto occhi che per lei. Quei lunghi capelli ondulati e corvini, gli occhi scuri come la pece, le labbra e la pelle rosata e il corpo snello ma formoso nei punti giusti, la rendevano una Regina ai suoi occhi. E Brian non fu il solo a notare la bellezza della giovane. Infatti molti ragazzi, tra cui il già citato Henry Wood, uno dei ragazzi più popolari dell'Università, ci provarono con lei, ma la giovane lì rifiutò cortesemente. Questo fece perdere le speranze del ragazzo che, non solo doveva pensare come spiegare al padre che la musica era la sua strada, ma si era rassegnato al pensiero di non aver fortuna col genere femminile.
-Appunto, tu sei diverso da quell'idiota di Wood e di compagnia bella e poi se non ci vai a parlare adesso, non potrai mai sapere cosa penserà di te- gli spiegò affettuosamente Tim all'amico.
Brian non rispose e decise di rigirarsi verso la ragazza. Ella stava chiacchierando con due ragazze, forse due sue compagne di corso. Una aveva i capelli rossi , lunghi e cotonati e l'altra aveva i capelli a caschetto e castani, caratterizzati da una freccetta. Le tre ragazze indossavano delle gonne lunghe fino al ginocchio e delle camicette dai colori sul pastello.
- Ma se ci andassi a parlare e lei mi prendesse in giro? - domandò Brian girandosi di nuovo verso l'amico .
- A me non sembra la tipica ragazza da prese in giro - affermò Tim indicando verso la giovane.
- Smettila di indicarla. Forse a ragione Henry a dire che.... -Brian non poté completare la frase, a causa dell'improvvisa spinta di Tim. Infatti, stanco delle sue paranoie, lo spinse verso la ragazza. Purtroppo Brian, a causa anche della sua impacciatagine, cadde a terra.
Quella caduta provocò delle risate da parte degli studenti dell'università. Lì, Brian si sentì sia in imbarazzo che umiliato. Tutti quanti ridevano e sentì provenire delle risate dalla direzione in cui era stato spinto. Si sentì molto piccino, il ché era molto strano visto che era molto alto.-Adesso basta! - un urlo lo fece ritornare alla realtà.
Brian si giro nella direzione in cui provenì quel urlo. Era lei!- È soltanto caduto. Tutti fanno delle cadute nella vita, l'importante è riuscire a rialzarsi. Adesso tornate a fare i vostri doveri.-
Dopo la sgridata fatta dalla giovane, tutti tornarono a fare quello che stava facendo prima della caduta. Brian si sentì imbambolato. Non poteva credere che la ragazza che gli piaceva l'avesse difeso.
-Tutto bene? - domandò la ragazza tendendogli la mano.
-S...Si tutto bene - gli rispose imbarazzato rialzandosi da terra con il suo aiuto - Grazie mille per avermi difeso -
- Di niente, odio quando qualcuno viene ridicolizzato in questo modo e mi dispiace che le mie amiche Jenny e Valerie abbiano riso di te-
-Stai tranquilla non è successo nulla-Un silenzio imbarazzante divenne il terzo in comodo tra i due, finché non fu la ragazza a prendere parola:
- Io adesso dovrei andare, ho il corso di biologia tra 10 minuti-
- Certo, allora ci si rivede? -
- Ci si rivede - rispose la ragazza allontanandosi fino a scomparire tra la folla.Brian decise di ritornare dall'amico, che lo aspettava con uno sguardo misto tra il dispiacere e il perdono.
- Amico mio mi dispiace tanto per la figuraccia che hai fatto. Però guarda il lato positivo almeno ti ha difeso- si giustificò Tim.
- Almeno una cosa buona... Cavolo non le ho chiesto come si chiama.- esclamò Brian.-Sono un completo stupido.-
- Brian io te l'ho detto che sei un imbranato.-
-Grazie del conforto, sei un ottimo amico -
-Lo so non c'è bisogno che me lo dici ogni volta - ironizzò Tim- Adesso però vieni con me, voglio farti vedere i batteristi che si sono "candidati" a far parte della nostra band. Faranno le audizioni questo lunedì e sarà la volta buona Bri, me lo sento.-
-Speriamo Tim, speriamo-
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𝑾𝒉𝒊𝒕𝒆 𝑸𝒖𝒆𝒆𝒏 | 𝑩𝒓𝒊𝒂𝒏 𝑴𝒂𝒚 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏
FanficWhite Queen how my heart did ache And dry my lips no word would make So still I wait My Goddess hear my darkest fear I speak too late It's for evermore that I wait Dear friend goodbye No tears in my eyes So sad it ends As it began (White queen [as i...