Quartiere di Feltham, Londra
Venerdì 6 dicembre 1968
Ore 20:00- Ruth devo proprio complimentarmi con te, questo stufato vegetariano è davvero delizioso - si complimentò Coraline.
- Grazie mille, Coraline. Sei troppo buona-La cena a casa May proseguì tranquillamente. Tra una forchettata e l'altra, Coraline raccontò un po' della sua vita, facendo capire ai signori May che il figlio non aveva torto su di lei: era proprio una ragazza in gamba.
- Quindi ci stavi dicendo che provieni dalla Cornovaglia? - domandò la signora May.
- Si, posso dire che sono cresciuta circondata dal mare -
- Che cosa ti ha portato nella fredda e umida Londra? - domandò il signor May.
- Ecco... sin da piccola desideravo poter studiare a Londra e quando mi si è presentata l'opportunità, cioè quel concorso di cui vi ho parlato prima, ho colta in pieno l'occasione. - spiegò Coraline, intristendosi - Almeno un obiettivo l'avrò realizzato.-Brian, accorgendosi dell'improvvisa tristezza e cupimento dell'amica.
- Tutto bene? -
- Si, mi è soltanto passato un brutto pensiero in testa- rispose Coraline, ma egli capì che stava mentendo.- Sei davvero una ragazza molto in gamba, Coraline. I tuoi genitori devono essere molto fieri di te e di quello che stai facendo. - affermò il signor May.
- Si mi hanno sempre appoggiata in tutto quello che facevo e che faccio, anche se... - s'intuppe Coraline- Anche se quando gli io ho detto che avevo vinto la borsa di studio per l'Imperial College, erano un po' titubanti. -
- Come mai? -
- Beh... ecco... forse perché lasciare andare la propria figlia verso una città movimentata come Londra li preoccupava un po'. -Ancora una volta, Brian sentì il disagio che provava la ragazza e non fu il solo a percepirlo. La signora May, donna sensibile e dolce come il figlio, si accorse che quella ragazza nascondeva qualcosa che non voleva rivelare.
- Almeno non sei come qualcuno di mia conoscenza che dopo la laurea ha rifiutato l'invito di andare a lavorare con Sir. Benard Lovell per non lasciare la sua band, che hanno come obiettivo quello di spronare nel mondo della musica anche se non stanno concludendo nulla. - affermò il signor May, con uno tono di voce non tanto dolce. Ovviamente, la ragazza capì subito che quella frase era riferita all'amico. Per non far assistere Coraline a uno delle tante discussioni padre-figlio, la signora May cambiò subito discorso.
- Sai Coraline, quando Brian era piccolo, durante l'estate, partivamo spesso verso il mare-
- Davvero? -
- Si, anche se le mie preoccupazioni non mancavano mai. Brian è sempre stato un ragazzo di salute cagionevole, quindi una semplice influenza per lui poteva trasformarsi in qualcosa di grave. Ma quando andavamo al mare si divertiva come un matto - affermò nostalgica la signora May, tornando indietro nel tempo e ricordando il piccolo Brian che correva, a piedi nudi, sulla sabbia cocente, senza perdere il suo amato sorriso.
- In corridoio, ho visto una foto di voi tre al mare. Si vedeva la gioia che traspariva nei vostri occhi- affermò CoralineLa foto raffigurava due giovani coniugi May e un piccolo Brian che sorridevano all'obiettivo. Nello sfondo si intravedeva la spiaggia, piena di persone e di sdraio, e ad "abbellire" la foto c'erano un secchiello di topolino e, a pochi centimetri di distanza dalla famiglia, una palla.
- Si è proprio vero. Però non sai che ho dovuto spiegare al ragazzo che l'ha scattata come fare una foto perfetta. È un miracolo che non mi ha mandato a quel paese - ricordò il signor May, facendo ridere tutti i commensali.
La cena continuò tranquillamente, discutendo del più e del meno. Verso le 21:30, per Coraline fu il momento di andare via.
-Grazie per la splendida serata era da che due mesi che non sentivo l'affetto di una famiglia- lì ringraziò Coraline.
- Il piacere è stato nostro. - la ringraziò a sua volta il signor May.
- Vieni ti accompagno fino alla porta- la invitò Brian.Coraline salutò i padroni di casa e, insieme a al giovane May, si diresse verso l'entrata. La signora May andò in cucina per andare a lavare i piatti e, successivamente, fu seguita dal marito, che decise di andare a fumare una sigaretta.
- Potevi evitare di dire quelle parole davanti a lei- affermò la signora May, sfregando la spugna su uno dei piatti di porcellana.
- Quali? - domandò il signor May, facendo uscire una Malbora dal pacchetto.
- Non fare l'ingenuino con me, quello che hai detto sulla band-
- Ruth, io ho detto solo la verità. -
- Hai detto che tuo figlio è un fannullone-
- Per gli obiettivi che vorrebbe raggiungere, quella parola è perfetta - affermò il signor May, aspirando il tabacco della sua sigaretta - Fare il musicista di strada, invece di trovarsi un lavoro stabile?! Io non posso vedere mio figlio che cerca di rovinarsi la vita. -
- Ma così tu gliela stai rovinando! Tu e la tua ottusagine.- affermò Ruth, posando il piatto - Ti chiedo soltanto di essere più accondiscendente con lui.-
Il signor May non rispose, non sapeva se sarebbe riuscito a diventarlo.Nel frattempo Coraline e Brian si stavano per salutare:
- Scusa per quello che ha detto mio padre. -
- Stai tranquillo, lo so che ti vuole bene -
- Si, ma certe volte sembra odiarmi. - affermò triste Brian - Non capisco perché non vuole vedere il proprio figlio felice. -
- Brian, tu ricordati quello che ti ho detto - affermò Coraline - Adesso è meglio che vada, a quest'ora Londra non è molto sicura. Ci vediamo lunedì-Appena Coraline aprì la porta, a Brian venne un idea.
- Hai da fare domani sera? -
- Ehm... non credo. Perché? -
- Domani io e la mia band suoneremo in un locale del campus dell'Imperial College. Ti andrebbe di venire? -
- Il bar in questione è un luogo stretto? -
La domanda di Coraline, facendo stranire Brian.
- No, è molto grande e spazioso-
-D'accordo, posso portare una mia amica?-
- Ma certo, più siamo meglio è -
- Va bene allora. -
- Mi rendi molto contento. Alle 19:30 vi aspetto nei camerini, così potrete conoscere la mia band-I due si salutarono, appena uscì dall'abitazione, Brian andò in cucina, dove trovò soltanto la madre che aveva appena finito di lavare i piatti.
- Tuo padre è andato al piano di sopra - affermò la signora May- Mi dispiace per quello che ti ha detto stasera -
- Ormai ci sono abituato -
- Comunque l'ho notato soltanto io o la tua amica si è rattristata in certi momenti? -
- Non l'hai notato soltanto tu - affermò Brian - C'è qualcosa che la fa stare male, ma mi piacerebbe sapere cosa.-
- Un giorno, forse, te lo rivelerà -
- Speriamo sia così, mamma -Informazioni:
1)Brian, dopo la laurea, ha ricevuto veramente un invito da Sir. Bernard Lovell per lavorare al Jodrell Bank Observatory, ma rifiutò per restare a Londra e non abbondonare gli "Smile"
2) la foto al mare di cui si parla esiste anche quella ed è l'immagine del mio capitolo.
3) il rapporto tra Brian e suo padre si inclinò quando il nostro Bri cominciò ad intraprendere la strada musicale, non si parlarono per molto tempo e si ricongiunsero solo dopo il concerto al Madison Garden Square nel 1977.Dopo queste informazioni, vi abbandono e che dio vi benedica <3.
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𝑾𝒉𝒊𝒕𝒆 𝑸𝒖𝒆𝒆𝒏 | 𝑩𝒓𝒊𝒂𝒏 𝑴𝒂𝒚 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏
FanfictionWhite Queen how my heart did ache And dry my lips no word would make So still I wait My Goddess hear my darkest fear I speak too late It's for evermore that I wait Dear friend goodbye No tears in my eyes So sad it ends As it began (White queen [as i...