deal with a heart;; once upon a time.

CHAPTER TEN.

nota autore: il punto di vista di Peter inserito in questo capitolo potrebbe essere un trigger per persone sensibili, perciò se pensate di potere essere suscettibili a scene di violenza, saltate la parte racchiusa fra trattini per tornare al punto di vista di Drizella. Buona lettura :)

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In tutta sincerità, Ivy non si sentiva per niente pronta ad affrontare Peter in quel momento. Voleva solo dormire, riposare un po', era stata una lunga mattinata e aveva solo bisogno di un attimo di tranquillità, che era cosa sconosciuta al demone. "Spostati dal mio letto, Peter."

Ma per sua sfortuna, Peter raramente ascoltava quel che gli veniva chiesto. "Ti ho fatto una domanda." asserì lui, fronteggiandola con uno sguardo severo. C'era una luce sinistra in questo, che lei non aveva ancora visto dal vivo. Drizella deglutì a vuoto. 

"Non ho bisogno che tu combatta le mie battaglie." fu la sua risposta, che non fece che imbestialire di più il Signore delle Ombre. Non riuscì nemmeno a realizzare il momento in cui la aveva scaraventata contro l'armadio, che aveva tremato sotto la forza inaspettata di lui. 

"Oh no, tu ora me lo dici invece o giuro che farò a pezzi ogni singola persona che conosci." la sua bocca sorrideva, ma dava le dava comunque i brividi, e se aveva pensato che alla festa Peter fosse stato al suo peggio, ora il ricordo le pareva perfino tenero. Quello era stato un attimo di gelosia, questo era un nuovo livello che avrebbe preferito non conoscere. Peter stava praticamente sputando fuoco. 

In quel momento, Drizella vide perché la gente era terrorizzata da lui. Vide, nei suoi occhi, il Peter Pan capace di uccidere e torturare senza battere ciglio. 

"Non puoi uccidere nessuno, sai bene che non ti darò il mio cuore se lo farai." fu la sua risposta, la voce vagamente tremante. Aveva seriamente paura che Peter avrebbe ucciso e fatto a pezzi Priscilla. E sebbene non andasse a genio ad Ivy, non era un buon motivo per ucciderla.

Il petto del demone si alzava ed abbassava freneticamente. Ma tutto quel che fece fu emettere un gemito di frustrazione, prima di prendere un lungo respiro per calmarsi un po'. "Non ucciderò nessuno, hai la mia parola." Prese poi nuovamente il quotidiano. "Chi ha fatto questo?"

Drizella non riusciva a mantenere il contatto visivo con Peter. Sapeva che se non glielo avesse detto avrebbe scatenato il panico in tutta la città finché qualcuno non gli avesse indicato il colpevole. Perciò era meglio farla finita da subito. "Priscilla Hanks, la compagna di Jefferson Hatter."

Prima che Ivy riuscisse a rialzare lo sguardo, Peter era andato via, lasciando dietro di sé solo il gelido fantasma della sua presenza. Non appena si ritrovò da sola, scivolò lentamente fino a toccare il pavimento. E come se fosse stato progettato, in quel momento la porta della sua stanza si spalancò, rivelando Regina e Anastasia.

"Drizella, ma che-" di certo questo non era ciò che si erano aspettate di trovare, un colpevole di un crimine come quello non prova rimorso, o almeno di solito. E una come Ivy non si abbatteva a meno che non fosse davvero una pessima situazione. "Che è successo?" chiese ancora, raggiungendo la sorella sul pavimento. Ma prima di raggiungerla scorse la copia del giornale, segno che effettivamente ora la sorella sapeva perché le due si trovassero nella sua stanza.

"Tutto quello su cui avevo lavorato, la nuova vita che ci eravamo ripromesse, l'ha rovinata." fu tutto ciò che disse. E forse avrebbe dovuto essere più specifica, perché Regina immediatamente scattò sulle difensive. "Peter Pan... Ilosovich, vai a-"

"Ilosovich non va da nessuna parte. Non è stato Peter, perché Peter era qui questa notte. Siamo rimasti svegli a vedere un poliziesco e ci siamo addormentati all'alba, quando tutto questo era già accaduto. E ho sentito che c'è chi incolpa i bambini sperduti, ma loro nemmeno possono lasciare l'Isola, quindi dovete lasciarli in pace." usò un tono talmente serio che nessuno osò contraddirla.