CHAPTER FOURTEEN.

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Infastidiva da impazzire Drizella che sapeva esattamente Peter non si sarebbe fatto vedere in giro per i giorni successivi quella sottospecie di dichiarazione impulsiva.

Aveva inconsciamente mappato tutti i comportamenti del demone, ed ora ogni volta che riconosceva un qualche tipo di schema, non poteva che innervosirsi.

Ciò che però detestava più di qualsiasi altra cosa era che le mancasse la sua presenza intorno.

Non aveva fatto molto di diverso rispetto a quando lui passava a trovarla: si era esercitata col violino, aveva letto, guardato film, continuato lo show che stavano vedendo assieme, ed aveva finito dei bozzetti per la scuola di moda. 

Al quarto giorno, si era decisa non le importasse più di non vederlo. Tanto era arrivato velocemente nella sua vita, era certa che sarebbe sparito allo stesso modo. Così aveva deciso di indossare qualcosa che la facesse sentire sicura di sé per andare a lezione quella mattina.

Da fuori sembrava la solita Ivy, dal trucco perfetto e nemmeno un capello fuori posto, ma c'era un dettaglio che la tradiva, il rubino ancora al suo collo che fregava contro la sua pelle. Come ci fosse inciso, non poteva liberarsene nemmeno volendo, perciò lo teneva nascosto, per non ammettere le sue debolezze. 

Prima di andare a lezione, la fermata alla caffetteria di Granny era una tappa obbligatoria. Non sarebbe riuscita a seguire due ore intere di storia dei pois senza il suo cappuccino shakerato senza schiuma con latte di soia e sciroppo di caramello senza grassi (più semplice a farsi che a dirsi, fidatevi).

Al suo ingresso in caffetteria, notò immediatamente i pochi tavoli occupati, sempre i soliti: Jefferson e Mulan accanto alla finestra vicino al bancone per gli ordini, Archie Hopper immerso in un romanzo e una tazza di caffè con più crema che caffè, e un terzo tavolo a cui stava seduta una figura con un cappellino di lana decisamente poco adatto alla stagione. Non ci fece troppo caso nell'immediato, avvicinandosi al bancone direttamente.

"Buongiorno, il mio solito?" chiese con un tono cordiale a cui nessuno era ancora abituato. Tante cose erano cambiate dalla pace dei mondi magici, ognuno aveva ritrovato la sua storia, e si cercava di vivere in armonia, sia buoni che cattivi. Noioso per una strega come Drizella, ma questo ormai lo avevano capito tutti, grazie alle sue non totalmente trasparenti interazioni con Peter Pan.

"Arriva subito, Ruby ha trovato una nuova ricetta per dei dolcetti low-carb o qualcosa del genere e la sta provando, aggiungo anche quelli?" rispose immediatamente Granny, guadagnandosi l'attenzione della strega. "Non dovrebbe nemmeno essere una domanda, ovvio."

In attesa della sua colazione, si avvicinò al tavolo dei suoi amici, ma venne intercettata dalla figura alta seduta al tavolo a cui non aveva prestato tutta questa attenzione prima. 

"Posso aiutarla?" chiese infastidita, considerando questa non la lasciasse passare. Alzò la testa per squadrare il suo interlocutore così da farlo vergognare non solo di esserle venuta addosso ma di essere nato, però si ritrovò senza parole.

Non aveva mai visto il ragazzo davanti a lei, a primo sguardo. Era veramente alto in confronto a Drizella, che dovette fare un passo indietro per potere cogliere i dettagli del suo viso. Era bello, non c'era che dire, dal naso snello che si incurvava in una bocca sorridente, i capelli scuri si potevano intravedere dal cappuccio della felpa bordeaux che portava. Sarebbe potuto essere uno sconosciuto, se non fosse stato per gli occhi.

Avrebbe riconosciuto quegli stessi occhi ovunque. 

"Tu...?" lo squadrò confusa, ma prima che potessero iniziare un qualche tipo di conversazione, vennero chiaramente interrotti da Jefferson, seguito da Mulan. 

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