deal with a heart;; once upon a time.

CHAPTER EIGHT.

Bisognava ammettere che, in fin dei conti, Peter aveva mantenuto tutte le sue promesse, o quantomeno la sua metà del patto che aveva stipulato con Drizella.

Avevano cominciato a vedersi spesso, Peter cercava di passare inosservato a chiunque nel castello, e Ivy, da parte sua, cercava di organizzare pomeriggi che si potessero passare nella tranquillità della sua stanza.

Anastasia aveva cominciato a pressare sempre meno la sorella, fino ad arrivare al punto in cui non le importava più di quel che combinasse chiusa per ore in una camera con lui, e così come la fama della giovane strega era cominciata, era anche scemata, lasciandola sola in compagnia di quel che un tempo era stato un temibile avversario dei così detti 'buoni'.

Non che dalla sua parte Peter avesse fatto molto per mantenere la sua credibilità. Leggeva poesie per Ivy per ore, guardavano assieme film e show televisivi, aveva addirittura visto una decina di stagioni di qualche poliziesco solo perchè piaceva particolarmente a Drizella.

"Non capisco cosa davvero ci vedi in guardare tutti questi episodi riguardo criminali che vengono rincorsi in giro da una squadra dell'FBI male assortita," aveva detto un pomeriggio, proprio nel mezzo di una puntata, mentre se ne stavano seduti sul letto di lei.

"Per cominciare, pensavo lo avessi capito che la malvagità è interessante, ed in secondo luogo, hai visto il dottore? E' uno schianto!" aveva ribattuto Ivy, come se fosse stato ovvio. Il commento aveva fatto storcere il naso al demone, ma la discussione era scemata non appena avevano ripreso a seguire la storia. Non era poi tanto male, ma come ci si poteva aspettare, lui non le avrebbe dato la soddisfazione di sentirglielo dire.

Giunto il weekend, Ivy aveva deciso che si sarebbe dovuta sdebitare per l'appuntamento che aveva organizzato precedentemente Peter. Aveva perciò deciso di fare una visita al suo cottage nella foresta di Storybrooke, un regalo della Regina, che però non era ancora stato consumato.

Peter si presentò alla finestra della piccola casa di primo pomeriggio, e si sedette sullo stipite di questa, osservando la chioma scura di Drizella che invece non si era proprio accorta della sua presenza, o così pareva.

La ragazza stava sistemando il tavolo che aveva spolverato poco prima con degli ingredienti per cucinare, un libro spalancato davanti a lei che utilizzava per controllare stesse scegliendo gli alimenti giusti dalla borsa della spesa appoggiata ai suoi piedi.

Quando si girò, finalmente notò la figura di Peter. "Sei in ritardo," gli fece notare, cosa che fece ghignare il demone e scendere coi piedi per terra per raggiungerla al tavolo.

"Sono qui da un quarto d'ora ormai, davvero vuoi passare il sabato a cucinare per me?" Ivy, che si aspettava quelle stesse parole, rise a sua volta, scuotendo la testa. "Oh no, principe sul pisello, cucinerai con me."

Lo sguardo oltraggiato sul viso di Peter era una vista assolutamente impagabile, e questa volta lei non si trattenne dal ridergli in faccia. "Ti sembro una serva? Io non cucino proprio niente!" esclamò lui in un'ottava acuta di troppo per sembrare tranquillo. Drizella semplicemente gli si avvicinò, bloccandolo contro il tavolo di legno.

"Devi imparare un po' di umiltà, signor onnipotenza, quindi oggi metti le mani in pasta. Abbastanza chiaro o vuoi che te lo rispieghi?" inarcò un sopracciglio, per un attimo somigliando pericolosamente a Peter stesso. Lui si schiarì la voce, preso alla sprovvista da quello scambio di ruoli, e annuì.

Trovarsi fra Peter e Drizella era come volontariamente fare bunjee jumping senza corda dentro un vulcano. C'era un equilibrio sottile tra i due, due fuochi pronti ad assaltarsi l'un l'altro, ma finchè restavano a distanza, anche se minima, non erano nemmeno una coppia malassortita.