CHAPTER SEVENTEEN.

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Per quanto Ivy non fosse la più grande ammiratrice di Regina o di tutto il team degli eroi che viveva al castello, doveva apprezzare il fatto che questo fosse ben organizzato e fornito di qualunque comfort i suoi abitanti potessero desiderare.

La strega amava il giardino.

C'era una parte di questo che assomigliava ad un labirinto vero e proprio. Drizella amava perdersi fra i suoi corridoi, poiché ognuno di questi terminava in un nuovo spazio ogni qualvolta ci si addentrava. 

Quel pomeriggio leggeva accucciata nella nicchia di un albero. Da quando aveva cominciato a conoscere Peter Pan, si sentiva più vicina a tutto quel verde, o forse credeva di doversi abituare al stare all'aperto in vista del suo trasferimento sull'Isola. 

C'era una sola differenza fra i giardini del castello e Neverland: la presenza di un fastidiosissimo Peter Pan costantemente attorno.

Perciò considerava i giardini del castello molto migliori di Neverland, sebbene non le donassero la stessa libertà di trovarsi a centinaia di migliaia di chilometri da casa. Per quello si sarebbe fatta bastare i libri finché il demone non avesse avuto la sua completa fiducia.

Qualcuno si schiarì la voce di fronte a lei, ma Ivy non alzò neanche lo sguardo. Sapeva che la sua calma stava per essere disturbata da proprio quella persona - demone?

A Peter non piaceva essere ignorato però. Si schiarì la voce ancora una volta, osservando il libro con disgusto, ed all'insistente rifiuto di Drizella, decise di averne avuto abbastanza ed afferrò il libro, gettandolo alle sue spalle. 

"Come osi ignorarmi!" si lamentò, il bambino in lui ora prominente. 

"Non rovinare il mio libro!" la strega si alzò in piedi per cercare di recuperare il suo romanzo, ma Peter la bloccò, sedendosi di fianco a lei. 

"Oh non essere drammatica, potrei darti un migliaio di altri libri."

Ivy inarcò un sopracciglio. "E se ne volessi duemila, invece?"

Peter non poté che ridere, ma il suo sguardo esitò sulla strega. Gli faceva sempre uno strano effetto esserle così vicino, come se potesse osservarla da una prospettiva sconosciuta a tutti tranne che a lui. Da lì poteva anche scorgere la collana col rubino che lui le aveva regalato, un contrasto elegante con la sua pelle chiarissima. 

Si costrinse a smettere di guardarla, sdraiandosi contro l'albero. "Sai bene che posso darti qualsiasi cosa tu desideri."

Drizella ci pensò per un istante, mentre recuperava il libro che le era stato preso e ne spolverava le pagine.  "Anche Neverland?"

Peter rise. Non capitava spesso ridesse di sincero gusto. "Non allargarti troppo. Sei già l'unica donna io abbia permesso sulla nuova Neverland, il che ti rende più potente di molti altri."

La strega fece spallucce. Non le interessava possedere Neverland in verità, ma era curiosa di sapere cosa avrebbe detto Peter se glielo avesse chiesto. 

Il demone si alzò come fulminato, girandosi improvvisamente verso Ivy. 

"A proposito di Neverland, ricordi che domani sarà il tuo compleanno ed io ho promesso che lo avrei reso speciale, no?"

Ivy esalò un lungo respiro, scuotendo la testa. Detestava quanto ricordasse qualsiasi cosa, ma non desiderava darlo a vedere per qualunque ragione al mondo. "Ti ho già detto che non voglio niente per il mio compleanno. Per me è il giorno peggiore dell'anno, e preferirei dimenticarmene."

Ma Peter, ormai era chiaro, non era certo il tipo da farsi intimidire, né da demordere. "Ti ho detto," cominciò lui, afferrandole i polsi e bloccandola contro l'albero a cui era appoggiata. "Che per il tuo compleanno ho organizzato qualcosa di speciale. Sarò anche un demone, ma questo non vuol dire io sia completamente incivile."

deal with a heart;; once upon a time.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora