Prologo

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Mi chiamo Thorn e sto cercando qualcosa che credo di non conoscere. 

 Ho ventisette anni e sono stato scelto per le mie doti, ad affiancare il principe ereditario in missione. La guerra sta rovinando il paese, sono anni che lottiamo ma da oggi vi è una nuova speranza: il più giovane dei figli del re prende in mano la situazione ed insieme cercheremo di porre fine a tutto questo. La razza del nord non avrà scampo al nostro passaggio, l'ho giurato sulla mia vita.

Mi sono allenato e ho lavorato molto per conquistare la fiducia di tutti, per meritarmi questo posto e sono determinato a non fallire.

"Pronto soldato?" chiedo con tono sicuro ad un ragazzo appena uscito dalla sua tenda

"Sissignore.. è tutto pronto" mi dice. Lo vedo tremare.

"Hai paura soldato?" chiedo. Non avrà più di sedici anni, alla fine è solo un ragazzo.

"No.. no signore" continua rigido

"Bene." Dico duro "Perché non sono ammesse femminucce dall'altro lato".

 Lo sorpasso dirigendomi dal principe che in lontananza vedo discutere con il re.

"Thorn, figliolo" mi dice il re invitandomi ad avvicinarmi con un segno del braccio.  Mi ha sempre trattato in maniera molto confidenziale nonostante io provenga da una famiglia povera. Famiglia? Non sò nemmeno se sia il termine giusto. Non ho idea di chi fosse mio padre e mia madre era solo una domestica a corte. E' così che ho conosciuto il principe. Abbiamo la stessa età e siamo sati compagni di giochi. Posso considerarlo un fratello e anche se non dovrei permettermi di pensare certe cose, il re è la figura più simile ad un padre che io abbia. Nonostante ciò mantengo serio il mio profilo e la disciplina è una caratteristica del mio carattere di cui vado fiero .  Non lo vedo per nulla triste nel mandare il proprio figlio in battaglia, anzi lo trovo felice.

"Mio signore" inchino il capo "Siamo pronti alla partenza" dico.

"Bene" sorride sotto i baffi "Molto bene. Stanate quel branco di maiali dall'altro lato, almeno voi." Dice pieno d'odio. 

Lo capisco. Quei bastardi hanno ucciso molte vite.

"Che fine ha fatto l'esercito partito prima di noi?" chiede George, il sottufficiale.

"Non sono mai tornati!" dice con tono duro il principe incrociando i miei occhi. Un fitta mi colpisce il cuore. In quella spedizione non vi erano solo soldati, ma anche donne, infermiere ... tra queste la mia dolce madre.

"Vendicate tutte le nostre morti!" dice il re lasciandoci soli. George si ritira per dare il comando ai soldati di prepararsi in sella ed il principe si avvicina a me.

"Stavolta non verranno donne" mi dice piano "Così nel caso in cui non dovessimo farcela.. " lo interrompo subito.

"Non esiste! Vostra altezza non intendo fallire" stringo la mascella

"Thorn non sappiamo cosa ci attende dall'altra parte, nessuno è mai tornato vivo e le poche lettere a noi pervenute raccontano di mostri sanguinari, streghe e stregoni. Potrebbe essere il nostro ultimo viaggio."

Sorrido

"Vostra altezza non vi facevo così." Provo a sorpassarlo per dirigermi in sella al mio cavallo ma la sua presa mi blocca il polso.

"Comunque vada, sappi che sei stato il mio migliore amico" sussurra. Calo lo sguardo sulle sue dita. Ammetto che da quando mia madre non c'è più, il principe è stata l'unica persona che si sia è  presa realmente cura di me. Ma non dico niente, sono troppo orgoglioso e non esprimo i miei sentimenti, al contrario rovino tutto sembrando freddo e insensibile.

"Vostra altezza vi ringrazio ma dovrete assumere un atteggiamento più autoritario quando ritorneremo." Dico serio ma il principe sorride mollando la presa.

"Seguirò il tuo consiglio" dice.

L'indomani siamo già al confine pronti ad imbarcarci. Abbiamo già caricato i cavalli, le provviste e tutto il necessario per l'attraversata del mare che ci separa dal regno del nord. 

UN NUOVO MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora