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Matt.

Mi chiamo Matt e dalla vita ho avuto solo delusioni. Ho perso tutto per colpa del regno del sud quando ero solo un bambino. La madre depositaria mi ha accolto in casa sua, per questo le devo tutto. Ho conosciuto così Klan, il mio migliore amico e Marienne, quella smorfiosetta cresciuta troppo in fretta e di cui ne sono follemente innamorato.

Quel giorno il cielo era scuro. Venni svegliato da Klan che preoccupato batteva alla mia porta.

"Matt!" aprì entrando senza permesso. Ancora nudo nel mio letto, feci fatica a stare dietro ai suoi discorsi ma quando li nominò scattai in piedi.

"Devo andare, vi do vantaggio per andarvene da qui." 

"Vengo con te!" dissi infilandomi i pantaloni

"No!" mi bloccò

"Non esiste che tu vada solo, ti ricordo che sei come un fratello per me e che quella gente mi ha tolto tutto!"

"Proprio perché sei come un fratello devi restare. Devi guidare il popolo al mio posto e soprattutto devi badare a Marianne al mosto mio." Quel nome mi calmò

"Resta tu e vado io allora" proposi

"No! Sono più grande, più allenato e il mio dono entra in sintonia con quello di mia nonna"

"Viene anche lei? Ma siete impazziti!"

"E' l'ultima possibilità, sfruttare i nostri doni per fermarli"

Non dissi più niente ma Klan si avvicino mettendo un braccio sulle mie spalle e poggiando la sua fronte sulla mia.

"Sei stato come un fratello" disse con gli occhi lucidi "Se non dovessi tornare di a Marianne che è unica, che le ho voluto bene più della mia vita e che non deve avere alcuna pena per me perché morirò per il regno di mezzo." Non potevo credere di udire quelle parole. Le lacrime iniziarono a scendere sole . "Promettimi che la renderai felice, sò cosa provi per  lei, vedo come la guardi, come la proteggi anche da me stesso" sorrise piangendo silenziosamente "Se anche lei è favorevole, avete la mia benedizione ."

"Klan.." sussurrai

"Adesso devo andare" disse lasciandomi solo e senza voltarsi.

Al villaggio solo in pochi sapevano del loro arrivo. Marienne era nelle sue stanze, al sicuro. Così decisi di fare in fretta, chiudere le porte dei muri del villaggio e radunare tutti per partire.

Non fu un gran piano, perché quando arrivai alle porte del villaggio, due forestieri avevano già dato l'allarme e al villaggio si scatenò il caos più totale. Chi erano quei forestieri? Da dove venivano? Non si capiva niente. Gente che urlava, persone che correvano senza sapere dove, poi una voce familiare mi fece voltare. Era Marianne, in lacrime urlava il nome di Klan. L'afferrai per la vita stringendola a me. L'abbracciai. Tremava.

 Da quasi dieci anni non si udiva delle flotte del sud e noi allora, troppo piccoli, non le avevamo nemmeno viste perché nascosti nel palazzo della madre depositaria nonchè la nonna di Marienne.

"Marianne dove stai andando?" urlai per farmi sentire meglio. Mi guardò con i suoi occhi meravigliosamente azzurri

"Matt" disse sollevata

"Devi nasconderti, non puoi stare qui!"

Perché l'avevano lasciata uscire dalle sue stanze? Perché era lì?

"Devo trovare Klan e mia nonna!"

"E' troppo tardi, loro sono stati i primi ad essere avvisati, saranno già arrivati al confine"

"Non posso lasciarli soli" provò a sfuggire dalla mia presa ma io la strinsi più forte 

"Devi invece! Sei l'unica erede, devi restare nascosta!" le ricordai

"No!" ricambiò lei con aria di sfida.

Era sempre la solita. Mi teneva testa e voleva avere sempre ragione. Esitai un momento.

"Marianne ti prego vattene da qui" dissi mostrandole un lato debole di me. La supplicai a restare.

Le presi il viso fra le mani guardandola dritta negli occhi. Poteva sentire il mio amore? Riusciva a percepirlo?

"Non posso" disse piano. Sentivo le sue mani sui miei fianchi. Avrei voluto baciarla ma non era giusto, non era ancora il nostro momento. "Scusami" continuò. Notai il suo sguardo dispiaciuto e in attimo sfuggii dalla mia presa.

Urlai il suo nome, provai a correrle dietro.

"Matt, Matt.." qualcuno mi trattenne abbracciandomi. "Matt, non puoi farci niente. Devi guidarci tu!" Calai gli occhi sul viso arrossato di Adeline mentre Dafne guardava poco distante.

"Porta gli altri al sicuro e dopo raggiungeremo anche Marianne e Klan" mi disse con voce dolce.

Mi voltai verso il villaggio che mi aveva accolto. C'era il caos più totale, non sarebbero sopravvissuti senza una guida forte. Bambini, donne, anziani... pochi erano gli uomini abbastanza forti da combattere, la maggior parte morti anni prima in battaglia.

Giurai di cercare Marianne ma prima avrei nascosto quelle persone.

UN NUOVO MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora