Capitolo 23

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Bianca aprì lentamente gli occhi sbadigliando. Aveva sonno. Sbadigliò una seconda volta e girò la testa verso destra trovandosi di fronte la schiena nuda di Tom. Il suo cuore prese a martellarle nel petto, come se volesse uscire. Ricordò tutto, le era passato completamente di mente. Come diamine aveva fatto a dimenticarsene? Provò a muovere le gambe e quando lo fece gemette dal dolore, erano tutte indolenzite, sbuffò e guardò sotto le coperte. Ok, era nuda e non c'era da meravigliarsi, ma quello che la spaventò più di tutto fu la macchia di sangue sul lenzuolo. Trattenne il respiro mentre il viso di McCole fece capolinea nella sua mente.

Ricordava ancora quell'espressione meschina fissa sul viso di quel ragazzo e quella macchia di sangue gliel'aveva fatta ricordare. Tutte le paure, la sofferenza che aveva provato le si fermò come un chiodo fisso nella mente... proprio adesso che aveva dimenticato. Tutto troppo velocemente, tutto troppo bruscamente. Avanti, Bianca, calmati, hai perso la verginità, è normale che ci sia una macchia di sangue sul lenzuolo. Si alzò dal letto prendendo dell'intimo pulito e, cercando di non far alcun rumore, uscì dalla stanza, diretta nel bagno. Entrò dentro e chiuse la porta a chiave; miscelò l'acqua della doccia ed entrò beandosi del tocco dell'acqua che l'aiutò a rilassarsi del tutto. Quando uscì fissò la radio per qualche minuto non notando l'ora e quando lo fece, scattò.

Erano le 10.00. Merda. Suo padre aveva detto che sarebbe venuto in mattinata per parlare con il padre di Tom, ma quest'ultimo non c'era. Ma in che cazzo di casini si andava a cacciare? Corse in camera di Tom indossando dei vestiti nuovi.

- Tom, cazzo, svegliati! - urlò Bianca al ragazzo che stava dormendo beatamente nel letto.

- Mh... - mugolò in risposta.

- Sta venendo mio padre, sbrigati. Io chiamo Casey. - continuò ad urlare come un'ossessa saltellando per la camera mentre si metteva i pantaloni. Tom scattò all'in piedi in pochi secondi sentendo la parole "padre". Non voleva ammetterlo, ma quel tizio gli incuteva timore.

- Perché non mi hai svegliato prima? - urlò anche lui preso dall'ansia.

- Sai com'è, il mio primo pensiero dopo aver fatto sesso per la prima volta con il mio ragazzo è mio padre, ma ti pare? - non seppe neanche lei con quale coraggio disse quelle parole, infatti arrossì subito dopo rendendosene conto.

- Oh, beh... - venne bloccato dal suono del campanello. - Cazzo, vado io. - urlò poi correndo verso la porta.

- Dio, mettiti dei boxer e un pantalone, almeno. - strepitò Bianca osservando le chiappe nude del suo ragazzo.

- Giusto. - Tom prese dei boxer a caso e l'indossò seguiti subito dopo da un paio di jeans scuri, prese una canotta qualsiasi e si precipitò giù dalle scale.

- Mamma? Papà? - domandò confuso non appena aprì la porta.

- Alla buon'ora, Tom. - ringhiò sua madre. Ah, quando si dice "amore materno".

- Che diamine stavi facendo, si può sapere? - urlò anche suo padre infuriato. Ecco, amore paterno.

- Stavo giocando a scacchi, che cazzo vuoi che faccia la domenica mattina? Dormivo, no? - rispose a tono.

- Perché c'è una padella in cucina? Perché non l'hai messa a posto? Casey dov'è? - domanda sua madre a raffica. Quella si che era una vera merda.

- Ehm... Casey, dici? Beh, lei... è... è... un'enorme cogliona. - disse alla fine vedendola scendere le scale insieme a Bianca.

- Casey, tesoro. Oh, anche tu qui, Bianca? Come ti sei fatta bella. - sua madre abbracciò entrambe e sorrise radiosa.

- Salve, Trisha. - salutò cordiale Bianca, lanciando un'occhiata d'intesa al suo ragazzo.

The Bet||Tom Holland & The VampsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora