Si può provare

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Il giorno dopo, Aleks chiamò l'unico amico di cui avesse memoria.

-Grandissimo figlio di puttana!- Luca rise al telefono.
-Lo so, lo so. Mi sposo la tua ex!- Aleks sbottò a ridere a sua volta.

Gli raccontò dell'incidente, di Eveline che gli era rimasta accanto giorno e notte, del rancore che aveva provato e della forza che dal dolore era nata per riconquistarla.

-Letizia non sa nulla di questa storia. Me l'avrebbe detto.- sospirò Luca -Eppure ultimamente sembravano essere più unite.-

Aleks si sistemò i capelli e si guardò distrattamente allo specchio sistemandosi la camicia nera.

-È cambiata, Luca.-

-Anche tu, da quel che sembra.- Aleks lo sentiva sorridere.

-Sì. Credo di sì.-

Aleks sentì un applauso dall'altro capo del telefono: -Ce l'hai fatta, amico! Sei cresciuto.-

Sono qui.

Il messaggio di Eveline fece sobbalzare il cuore di Aleks.

-Devo andare. Ci vediamo alle nozze?-

-Dove spedisco l'invito?-

-Verrò con Ev.-

-Sei sempre il solito sbruffone.- buttò giù.

Eveline era splendida nell'abito lilla che Lorenzo aveva scelto per lei.
-Stai una favola!- applaudì entusiasta l'amico.

-Non è un po' scollato sulla schiena?- domandò Ev girandosi verso lo specchio. Il vestito le copriva il seno e le gambe; sulla schiena, però, lasciava intravedere gran parte della candida pelle.

-Devi farlo pentire di averti persa.- disse Lorenzo con tono solenne.

Ora, Eveline era davanti ad Aleksei e lui si chiese se fosse sempre stata così bella.
I capelli scuri legati in una coda morbida le scovolavano su una spalla, le palpebre colorate di un viola pastello celavano i suoi grandi occhi castani. L'abito lungo le nascondeva le gambe, ma rivelava gli eleganti sandali beige attentamente abbinati alla pochette e ai pendenti.
L'uomo che aveva scelto di essere per lei, non le sembrò abbastanza. Nessuno sarebbe stato abbastanza. Scacciò quella convinzione dalla sua mente come fosse del fumo che riempiva la stanza col suo odore acre.

-Ciao.- disse Ev, abbozzando un sorriso.

-Ciao.- ricambiò il ragazzo, visibilmente nervoso.

-Teso?- domandò Eveline mentre Aleks si passava una mano fra i capelli.

Lei non ricordava di averlo mai visto tanto agitato. Non sembrava più l'uomo sicuro di sé pronto a cambiare il destino di chiunque avesse attorno; sembrava a malapena poter gestire il proprio cammino.

-Emozionato.- confessò Aleks.

-Anche io.- ammise a sua volta la ragazza.

-Ti andrebbe di fare due passi? Il ristorante non è molto lontano da qui.-

-Certo.- si voltò per dargli le spalle e svelò la schiena nuda.

Aleks trattenne il respiro per un secondo ed Eveline lo sentì pronunciare qualche parola in russo. Non sapeva cosa avesse detto, ma era certa fosse un'imprecazione.

-Coraggio.- canzonò Eveline -Dimmi di andare a cambiarmi.-

-No. Sei bellissima. Sono felice tu sia consapevole di questa cosa.- l'uomo camminava al suo fianco.

-Che?- rise Ev -Vuoi dirmi che non mi intimerai di coprirmi e stronzate simili?-

L'uomo le afferrò una mano ed Ev si stupì di quanto fosse delicata la sua presa.

Destino CriminaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora