Niente di serio

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La stanza di Aleks era perfettamente in ordine.
Il profumo di biancheria pulita era delicato, ma percepibile.
Appoggiati su una sedia vi erano dei pantaloni neri e una camicia bianca ben piegati e stirati.
Eveline aveva deciso di dare retta al russo e seguirlo nella sua camera d'albergo per parlare con tranquillità; la stessa che non era riuscita a mantenere al ristorante.

-Vuoi un bicchiere d'acqua?- domandò educatamente Aleks tirando fuori una bottiglietta dal frigo bar nascosto sotto la scrivania.

-Parliamo e basta.- la ragazza sembrò scocciata.

-D'accordo.- annuì e si sedette ai piedi del letto. -Sei stata bene, stasera?-

-A parte le questioni in sospeso fra di noi? Sì.-

-Siamo qui per risolverle, Eveline.-

-Giusto. E come le risolviamo, grande genio?- fece un gesto plateale con le mani.

-Non con il tuo sarcasmo.- non c'era scherno nel tono di Aleks, solo pacatezza. Una pacatezza a cui Eveline, decisamente, non era abituata.

-Giusto. Due a zero per te.- sorrise.

-Questa non è una gara, Ev. Sto cercando di farti capire che ho avuto la possibilità di scegliere molte altre strade prima di tornare da te.- la guardò dritto negli occhi -Io non ho bisogno di te.-

-Grandioso. Allora posso andare.-

Aleks si alzò, ma non la trattenne.

-Lascia che mi spieghi- Ev alzò lo sguardo e si rese nuovamente conto di quanto la loro differenza di altezza fosse marcata. -Io non ho bisogno di te. Io ho scelto di voler stare accanto a te. Non mi importa quanto tempo ci vorrà per dimostrarti che sono diventato un uomo migliore. Non importa se dovessi metterci tutta la vita per farti capire che sono cresciuto e che sono qui per te.-

-E la tua gelosia? La tua ossessività?-

-Io sarò geloso, Ev, lo sarò sempre di te.- prese un respiro e le sfiorò un braccio con le dita -Potrai essere mia, ma se lo vorrai. Non ti costringerò a scegliere me perché sono l'unico che potrai avere. Tu mi sceglierai perché sarò l'unico che vorrai avere.-

-E se io non ti volessi?- domandò Eveline senza scostarsi dalla carezza dell'uomo.

-Non saresti qui.-

Si chinò verso le sue labbra e aspettò che fosse Ev a regalargli quel bacio.
Passò un lungo istante quando finalmente Ev posò le labbra su quelle di Aleks e gli gettò le braccia attorno al collo.
Aleks le prese i fianchi e la spinse delicatamente contro il muro alle sue spalle.
Sentiva il respiro di lei farsi sempre più concito e le mani che gli afferravano i capelli.
Volevano di più ed Aleks lo sapeva, ma non era certo lo sapesse anche Ev.
Si staccò dalla presa di lei e appoggiò la fronte alla sua, le aggiustò una ciocca di capelli dietro l'orecchio guardandola adorante.

-Come posso sapere che sarà diverso?- Chiese Ev ad occhi chiusi, cercando di calmare il suo desiderio.

-Non puoi,- sospirò Aleks facendo un passo indietro, come a sottolineare che era libera di andarsene quando voleva -ma puoi scoprirlo.-


Eveline si lanciò sul letto e fissò il soffitto alla ricerca di una risposta che non aveva trovato nel tragitto per tornare a casa.
Aleks si era offerto di accompagnarla, ma Ev voleva stare un po' da sola, aveva bisogno di silenzio per pensare.
Le aveva chiuso la portiera del taxi e l'aveva guardata andare via per l'ennesima volta.
Adesso, sul morbido materasso, immaginava l'uomo che aveva desiderato nell'arco della sua adolescenza fare su e giù con la mano fra i capelli, sperando di non aver rovinato tutto con la sua impazienza.
Evy era certa che non avesse rovinato tutto, mai avrebbe potuto.
Non era sicura di volersi fidare di quell'uomo, ma era sicura che avrebbe avuto una scelta questa volta e non aveva intenzione di sprecarla.
Poche cose nella sua vita si erano rivelate certezze.
Il suo diploma, la sua ammissione alla facoltà di psicologia, la patente presa al primo colpo.
C'era una nuova certezza, adesso: qualunque cosa avesse scelto di fare con Aleksei, non sarebbe tornata sui suoi passi.
Sentiva il peso di una responsabilità come mai prima d'ora.
Non riguardava soltanto lei.
Non voleva ferire Aleks, per quanto fosse stato uno stronzo in passato, se avesse deciso di dargli un'altra possibilità non sarebbe potuta tornare indietro come se nulla fosse.
Non voleva dargli false speranze, non voleva essere come lui.
Scacciò quel pensiero in un lampo.
No, se doveva scegliere in quel momento non avrebbe dovuto lasciarsi condizionare dal passato.
Lo stesso passato che non sembrava volesse darle pace.
Perché Aleksei era così convinto di voler provare ad avere una storia con lei?
Eveline mise sul piatto i pro e i contro e soppesò con cura le scelte che aveva preso lui nei suoi confronti.
Aveva scelto di ammettere i suoi errori.
Aveva scelto di accettare il trascorso di Eveline con il chirurgo.
Aveva scelto di lasciarle lo spazio necessario per decidere cosa fare.
Aveva lasciato che per una volta Eveline fosse al comando.
E se fosse solo per questa volta?, pensò Ev.
Non posso saperlo. Posso solo scoprirlo.

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