Capitolo 2

94 2 0
                                    

Una volta tornata in sala da pranzo mi sono dovuta rassegnare al fatto che i miei biscotti fossero spariti, ingurgitati da mio fratello, così sono stata costretta a ripiegare su dei cereali che ho trovato nella credenza. Non sono il massimo, ma sicuramente meglio che restare a stomaco vuoto.
Seduto davanti a me, Claudio prende tranquillamente il caffè, mentre risponde a dei messaggi su whatsapp.

«Che programmi avete per oggi ragazzi?»chiede mio padre, pronto per uscire di casa per andare all'ospedale, con il suo completo blu scuro ed i capelli perfettamente sistemati.

Era abbastanza scontato per me scegliere la facoltà di medicina, visto che sia mio padre fa il cardiologo, mentre mia madre era un'oncologa. Che strano senso dell'ironia che ha ogni tanto la vita... mia madre faceva l'oncologa e ci è stata portata via proprio da un maledetto tumore al cervello.
Anche questo mi ha spinto a scegliere quella facoltà, vorrei seguire le sue orme per poter aiutare le persone.

«Io vedo Riccardo più tardi, pensavamo di andare al mare» rispondo prontamente, portandomi poi l'ultima cucchiaiata di cereali alla bocca.

«Io invece devo vedere degli amici» risponde Claudio, alzando solo per il tempo necessario lo sguardo dal telefono.

«Perché, qualcuno deve restare a casa con Luca finché Sara non torna dal lavoro alle 16, visto che la babysitter oggi non può venire... quindi organizzatevi» dice mio padre, dandomi un bacio sulla testa prima di avviarsi verso la porta di ingresso, mentre tra me e Claudio è in corso una guerra di sguardi dopo quella notizia.

Una volta che mio padre è uscito di casa, nè io nè Claudio siamo intenzionati a rinunciare ai nostri programmi, il che ci porta a bisticciare.

«Di a Riccardo di venire a casa» dice Claudio

«Di ai tuoi amici di venire a casa» rispondo in tono seccato

«Siamo in troppi! Tu e Riccardo potete pure rinunciare al mare per oggi!» risponde lui alzandosi, in modo da allontanarmi per non darmi la possibilità di dire la mia.

«Non se ne parla! Io sono già rimasta a casa ieri e l'altro ieri!» rispondo seguendolo verso la sua camera da letto

«Dai che magari è la volta buona che non mandi in bianco Riccardo...» risponde Claudio. ammiccando e facendomi diventare rossa come un peperone

«Questi non sono affari che ti riguardano!» rispondo seccata, soprattutto dal fatto che Riccardo sia andato a parlare di queste cose con Claudio... certo fanno parte dello stesso gruppo di amici, ma non mi sembra il caso di raccontare queste cose proprio al mio fratellastro.
«E poi con chi ti dovresti vedere di così importante da non poter aspettare oggi pomeriggio?» chiedo subito dopo, ancora seccata dalla situazione.

«Non li conosci, venivano a scuola mia» risponde lui facendo il vago, senza aggiungere altro.

«Emma...» sento chiamare dalla vocina di mio fratello dalla sua cameretta.

«Il nano ti chiama» dice Claudio divertito.«Dai, ti giuro che mi farò perdonare per la mattinata a casa» aggiunge subito dopo, con la sua faccia da paraculo.

«Sei proprio uno stronzo» dico sbuffando, prendendo atto della mia sconfitta e dirigendomi verso la camera di mio fratello.

Per fortuna Riccardo non è stato troppo dispiaciuto di mandare a monte i nostri programmi per la giornata per venire a casa mia.
Così, mentre lo aspetto, mi do una sistemata. Dopo aver sudato sette camicie per il caldo del phon e poi della piastra, in modo da far sembrare i miei capelli corti castani un minimo più in ordine, decido di darmi anche una leggera truccata, giusto un filo di blush e del mascara, in modo da far risaltare i miei occhi verdi e non coprire le lentiggini che mi ricoprono il naso, per poi espandersi fino alle guance. Sia il colore dei miei occhi che le lentiggini li ho presi da mia madre, invece per tutto il resto sono la fotocopia di mio padre. Devo ammettere che da bambina non mi piacevano le lentiggini, mi facevano sentire diversa... ma mia madre mi ha sempre detto che sono qualcosa che mi rende unica, e con il tempo sono riuscita ad amarle a tal punto da non volerle mai coprire, visto che mi fa sentire quasi "nuda" il non vederle sul mio viso. Poi non lo so... visto che le aveva anche la mia mamma, è come se mi facessero sentire più vicina a lei... anche se so benissimo che è una cosa stupida da dire...
Prendo dall'armadio una tutina nera leggera, così da non morire di caldo. Nonostante l'aria condizionata a palla, il caldo estivo di Roma è davvero asfissiante.

Quando suona la porta mi dirigo verso l'ingresso per rispondere al citofono. Riccardo è qui.

«Non mi piace Riccardo» dice Luca, seduto sul divano a guardare un cartone animato.

«Non gli hai neanche dato una possibilità, magari potresti scoprire che non è così male» rispondo aprendo la porta dell'ingresso in attesa dell'ascensore che sta arrivando al piano.

Riccardo indossa una maglietta bianca e un paio di jeans, niente di stravagante, ma devo ammettere che è davvero sexy oggi. I suoi capelli ricci castani, l'abbronzatura che gli fa risaltare gli occhi di quell'azzurro ghiaccio...

«Ciao amore» dice, dandomi un bacio a stampo ed entrando in casa.

Con la coda dell'occhio vedo mio fratello fare una smorfia di disgusto per quella dimostrazione d'affetto.

«Ciao Luca» aggiunge subito dopo Riccardo, accorgendosi di mio fratello seduto sul divano.

Ma il nano non lo degna neanche di uno sguardo.

«Luca... non fare il maleducato» rimprovero in tono serio mio fratello.

Non so perché non ha questa gran simpatia per Riccardo, lui piace sempre a tutti, ma con quel nanetto non l'ha mai avuta vinta.
Dopo il mio rimprovero il nano si gira verso di noi ed abbozza un sorriso forzato a Riccardo, giusto per non darmela vinta.

«Mi dispiace per il suo comportamento...» affermo rivolgendomi a Riccardo

«Ma figurati! Ha solo 6 anni» mi risponde lui tranquillizzandomi

«Posso offrirti qualcosa?» gli chiedo, cercando di smorzare l'imbarazzo per la situazione.

«Giusto un bicchiere di acqua, fuori fa un caldo assurdo» risponde lui, sorridente.

Così ci dirigiamo verso la cucina. Prendo un bicchiere dalla credenza e poi mi dirigo verso il frigo per prendere la bottiglia di acqua fresca.
Quando poso il bicchiere sul tavolo per versare l'acqua, sento le mani di Riccardo che si posano sui miei fianchi, per poi posarmi un bacio sul collo. Quando mi fa girare verso di lui con un gesto fulmineo posa le sue labbra sulle mie.

«Ric...» dico mentre lui continua a baciarmi con foga e le sue mani mi stringono forte i fianchi.

«C'è mio fratello di là» continuo, posando le mani sul suo petto, allontanandolo leggermente da me.

«Hai ragione... è solo che... sei così sexy oggi» risponde lui, mordendosi il labbro e facendomi arrossire.

Gli poso un bacio leggero sulle labbra, e poi ritorniamo verso il salone mano nella mano.
Il resto della mattinata procede tranquillo, tra un cartone animato con mio fratello, un gioco da tavolo e la preparazione del pranzo.

CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora