Fatto sta che Giorgia mi ha fatto subito una bellissima impressione e mi sono rimangiata tutto.
Nessuno merita malattie, di qualsiasi genere, specie persone come lei.
Lo riconosco ogni qual volta che siamo insieme e lui deve andar via per correre da Giorgia,
mi fa male perché non è più tutto per me... Ma lui è felice e questo è l'importante.
"Allora che fate restate a cena‽"
chiede Dam che finalmente ha messo giù mia sorella
"si! Dai Vic"
mia sorella mi implora subito
e sia Giò che Dam si girano sorridendo verso di me
"oh magari preferiscono stare soli Veronica"
alzo entrambe le sopracciglie
"ma per favore! Pensa se sono di troppo le mie migliori amicheeeee"
"ahhh! Che cazzo faiii!"
il mio frontman mi solleva dalla vita e mi porta in casa come fossi un sacco di patate

"grandi regà"
Damiano mi batte il cinque e così fa con Ethan e Thomas
"anche oggi prove della Madonna"
ed ecco puntuali i complimenti di Leo,
amico di Dam fin da sempre e da qualche anno anche mio.
La nostra amicizia non è iniziata nel migliore dei modi, anzi;
lui era il bulletto della scuola, ai tempi delle medie, quando frequentavamo lo stesso istituto e io ancora mi vestivo come una trasandata skater di strada. Ma è stato proprio grazie allo stronzissimo Leo di allora che ho parlato per la prima volta con Dam.
Ero nel cortile nel primo pomeriggio dopo la fine del pon di arte a girare in tondo come un ebete sul mio vecchio skate, il mio primo amore, antecedente al basso e alla chitarra. Tutto a un tratto un'apposita spinta di Leo mi aveva fatto perdere lo skate e scivolare a terra
"guarda dove vai deficiente"
a quelle parole, dalla mia posizione non esattamente comoda a terra, avevo alzato la testa e guardato storto l'artefice della mia caduta, un Leo tredicenne dal ghigno malefico.
Non mi ha mai chiesto scusa per quello; sarà che si vergogna della persona che era e che fortunatamente non esiste più, da quando è maturato
"oh Lello! Ma che fai!"
una voce alle mie spalle aveva coperto l'imbarazzante silenzio dovuto alla mia incapacità di difendermi, da ragazzina timida e insicura qual'ero
"oh Damià dai stavo a giocà, 'nnamo su!"
"no sentime n'attimo, davanti a me non lo fai più"
"che fai ti metti a difendere i maschiacci addesso"
con un gesto che sembrava tradursi <<lascia che me ne vado va>> Leo si era dileguato dal cancello secondario, lasciandomi sola con lo splendido ragazzino dal ciuffo di lato all'insù che frequentava il mio stesso pon di arte, per cui avevo una cotta tremenda; lo stesso ragazzino che avrei perso di vista e ritrovato anni dopo, riscoprendo quella cotta prima di formare la band
"me dispiace per lui Victoria, stai bene?"
appena mi aveva vista a terra era corso vicino a me
"credo di si, grazie"
si era alzato tendendomi la mano per aiutarmi a fare lo stesso. Ero diventata rossa come un peperone, per me all'epoca era già difficile spicciccare parola in generale, figuriamoci in quel momento con quello che mi piaceva che mi aveva appena difesa dal suo amico bullo
"tu sei al mio stesso pon di arte giusto? Spero di non aver sbagliato il tuo nome"
avevo annuito cercando di sorridergli, ma ero ancora scossa da quello che mi era appena successo
"ti giuro che Lello non è così male come sembra"
"certo come no"
avevo borbottato a bassa voce, beccandomi una risatina da parte sua che mi aveva resa più rossa di prima
"ehm... Questo e tuo"
mi aveva passato tra le mani lo skate e in un attimo era riuscito a farsi amare da me più di quanto non lo amassi già
"hai fatto una brutta caduta ho visto, ti fa male niente?"
dovevo essere sembrata una deficiente per il modo in cui gli ho risposto dopo, con lo sguardo di una stralunata totale
"no, tutto apposto, davvero grazie"
"bene, se vedemo allora"
mi aveva lasciata così, con lo sguardo perso nel suo sorriso meraviglioso e lo skate in mano, a seguirlo fino alla sua uscita dal mio campo visivo.
Ancora mezza intontita dall'idea che si ricordasse il mio nome semplicemente per il pon condiviso.

"spacchiamo sempre di più eh? Maschiaccio del mi corazon"
ignoro le parole di Leo, come faccio nella maggior parte dei casi, fatta eccezzione per quelli in cui si merita il mio dito medio
"grazie per ENTRAMBI i complimenti"
sono sempre un po' maschiaccio e ne vado fiera
"vieni qua"
"no!"
inizia a inseguirmi non dandomi neanche il tempo di posare il basso
"Lello non fare lo scemo lasciala stare"
ecco il mio eroe che corre in mio aiuto e che acchiappa ridendo quel disgraziato per i pantaloni, mentre Ethan e Thomas sono già usciti a fare una pausa
"eh nnamo non rompere, la tua bassista si saprà difendere da sola oramai"
"non mi dire quello che devo fare"
"è vero Dam mi so difendere da sola"
mollo il basso e mi unisco alla lotta amichevole del mio frontman per cercare di buttare a terra Leo
"ok! ok! Mi arrendo! Mi arrendo!!"
batto il cinque a Dam per la riuscita del tentativo
"oh mamma, m'avete distrutto"
"quanto è vero che Dam vuole più bene a me che a te"
"cooosaaa?!"
Leo si alza <<minaccioso>> verso di me che rido e mi nascondo dietro Damiano
"va bene ok, basta fare i bambini dai! Aspettami giù che arrivo"
si rivolge a Leo che torna serio
"vado, che palle che sei, ciao Vic"
"se vedemo"
Leo se ne esce dallo studio e Dam afferra la sua giacca per fare lo stesso
"sicura che non avete problemi a continuare senza di me oggi"
"no"
solleva un sopracciglio
"si. Ma tu salti le prove ogni mille anni quindi per una volta faremo a meno della tua inarrivabile e graffiante voce"
ricorro ad un tono teatrale e porto le mani al petto per le ultime parole
"ah-ah-ah che ridere"

non te ne andare rimani con me, è quello che penso in momenti come questo, quando al di là delle prove ci vediamo pochissimo
"Dam"
lo fermo un attimo prima che varchi la porta già aperta
"si?"
"stavo pensando a quando mi hai difeso da Lello ti ricordi"
annuisce, rivolgendomi un'espressione dolce
"certo"
"stavo a pensà che non t'ho mai ringraziato"
"ma va Vic, c'avevi 12 anni"
mi leva qualcosa dai capelli, avvicinandosi a me
"ho avuto anni per farlo però"
prima di dire altro lascia passare qualche secondo
"non c'è di che old buddy"
sorrido e chiudo gli occhi al dolce bacio che mi lascia sulla guancia
"ciao Vic"
ciao Dam;
ti guarderò allontanarti da me per correrre da Giorgia, come va avanti da ormai quattro anni.

"Era bello vero?"
la piccola Emma si gira verso me e Roby;
sia io che suo fratello abbiamo ben poco apprezzato il film che abbiamo appena visto, il seguito fatto male di un film per ragazzini sui supereroi,
tuttavia non sono mica insensibile da riuscire a spegnere quel bel sorrisone con la crudele verità
"certo, davvero bello"
Roby si lascia sfuggire un "uahh"
"oh!"
gli tiro un cuscino in faccia
"tesoro mi vai a prendere un bicchiere d'acqua per favore"
"si"
"grazie"
la bambina si muove subito verso la cucina e io mi prendo tutto quel tempo per dedicare sguardi di rimprovero al mio vicino preferito
"che c'è?"
"è una bambina, grazie che il film PER BAMBINI le è piaciuto"
"bhe perdonami cara se trovo inopportuno mentire a mia sorella"
"è una bugia innocente per non farla stare male"
"e invece io preferisco prepararla alla vita, le peggiori verità sono sempre meglio della bugia più minuscola"
"che fai il saggio? Non sei capace"
mi accascio sul divano continuando a guardarlo dal mio angolino
"sicuramente tu lo sei ancora meno"
un altro cuscino non glielo toglie nessuno
"oh! Ma che m'hai preso pe na pignatta"
"si sei nato per fare questo"
mi butto a cavallo sopra di lui e continuo imperterrita con le cuscinate; nessuna malizia, come del resto è sempre stato tra di noi
"uuuh pure iiio!!
"vieni Emmina, soffochiamo tuo fratello"
la bambina mi raggiunge sull'addome di Roby
"ho capito mi volete morto, mamma aiuto!!"
"hai il diritto di restare in silenzio"
"ok Vic lo hai voluto tu"
e sia io che Emma ci ritroviamo per terra sotto di lui
"adesso va meglio"
mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio,
il nostro affanno dovuto alle
troppe risate si placa e per un attimo rimaniamo a fissarci negli occhi, occhi fidati, nei quali ci sentiremo sempre al sicuro
"che cosa fate?"
è la vocetta di Emma ad interromperci
"facile"
Roby si gira verso di lei
"ci prepariamo a massacrarti"
afferra la sorella per i fianchi e la scaraventa a terra accanto a me, facendole il solletico ovunque
"Vic aiuto!"
"ok"
attacco anch'io con il solletico a Roby e non serve dire che lo soffra tanto quanto la piccola di casa.
Ad interromperci è il mio cellulare
"scusatemi"
mi alzo da terra per raggiungerlo sul ripiano del camino
"Giò dimmi?"
"ciao Vic"
la sua voce è strana
"hey che c'è?"
"scusa il disturbo"
singhiozza come se avesse appena finito di piangere
"Giò figurati dimmi"
dall'altra parte segue un mega sospiro
"ho litigato di brutto con Dam, non è che puoi venire qui?"

Fear for... YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora