sono seduta accanto a Giorgia sul divano, cercando di consolarla con parole dolci e carezze sui capelli;
io adoro Dam, ma non mi piace che faccia star male lei, è una mia amica ed è una bellissima persona, sia dentro che fuori
"dai Giò, ormai dovresti saperlo Damiano, quando è arrabbiato non sta a di' mai la verità"
il suo sguardo perso nel vuoto finalmente si scontra con il mio
"lo conosco ma non mi è piaciuto per niente"
la sua voce squillante è diventata bassa dopo la crisi di pianto
"ti prendo un bicchiere d'acqua"
vado verso la cucina.
Dam perché fai così? Quando hai i tuoi cinque minuti non ti ferma nessuno, neanche le persone che ami di più
"tranquilla"
mi risiedo sul divano accanto a lei
"io lo amo Vic"
rischia quasi di soffocare con l'acqua pur di buttare fuori quella frase nell'esatto momento in cui le viene in mente
"io lo amo da morire, sono pazza di lui"
alcune lacrime riprendono a scorrerle velocemente
"anche lui ti ama"
le accarezzo la testa, cercando di calmarla di nuovo
"perché mi ha fatto questo allora"
sbuffo, scuotendo la testa, accogliendola tra le braccia per lasciarla sfogare
"Dam è un mistero"
si allontana per potermi guardare di nuovo negli occhi
"ho sempre pensato che per te non lo fosse però, lo conosci quasi meglio dei suoi"
si mordicchia nervosamente l'unghia del pollice
"per un attimo prima ho pensato che mi avrbbe fatto del male fisico"
"... anche io l'ho pensato una volta"
si volta verso di me incuriosita
"avevamo litigato de brutto, però è solo n'impressione perché Dam non alzerebbe un dito su di me o di te"
torna a guardare dritto davanti a se
"mi ha fatto paura però"
è vero Dam sa fare paura quando si incazza
"ha scapocciato Giò, ma Dam non è non sarà mai un violento"
sono seria, il mio migliore amico non metterebbe mai le mani addosso ad una ragazza
"prima ti odiavo lo sai"
mi volto verso di lei
"tu e Dam siete talmente connessi... E so che in passato avete-"
fa un gesto con le mani
"sisi ok! Ci siamo fermati lì però"
fermo le sue dita e ridiamo insieme
"io e te siamo la prova che dall'odio può nascere un'amicizia splendida"
annuisco
"si infatti adesso vado alla ricerca di Dam e vedo di capire cosa gli è preso perché no me piace pe niente che i miei due amici <<coppia perfetta>> si facciano del male... Eh sorridi che sei bellissima"
"senti chi parla"
prima di uscire le mando un bacio con la mano che lei ricambia e mi preparo psicologicamente per affrontare FuriaFrontman.

"Dam dove cazzo sei? Mi rispondi per favore!"
è il quinto messaggio vocale che gli mando e mi sta venendo un botto di ansia: quando finisce nei casini il mio migliore amico è capace di tutto, per fino di andarsi a perdere tra i peggiori quartieri di Roma.
Volevo rimproverarlo per quello che è successo con Giorgia ma adesso ho solo fretta di trovarlo e sapere se sta bene.
Sono al terzo quartiere che giro e di conseguenza l'ultimo dei suoi posti preferiti dove potrebbe essersi andato a ficcare quando vuole stare da solo. Tiro un sospiro di sollievo quando lo vedo seduto sul muretto della nostra vecchia scuola media a fumarsi una sigaretta, girandosela nervosamente tra le dita. Mi avvicino lentamente a lui che però avverte il rumore dei miei passi
"Vic non ci pensare nemmeno per favore"
accellero il passo e mi avvicino a lui
"non ho detto niente Dam"
"si ma stavi per farlo"
butta la sigaretta appena finita e se ne infila tra le labbra un'altra, ma prima che possa accenderla gliela strappo dai denti
"oh che fai?!"
"tu che fai!? Come cazzo ti è uscito di trattarla così Dam, lo sai che sta male"
gli splendidi occhi nocciola del mio migliore amico, resi ancora più belli dalla matita che li contorna, si abbassano velocemente, quasi come a voler nascondere una lucidità che, sono pronta a scommettere, non mi sono sognata
"non lo so nemmeno io Vic, sono stato un cazzo di stronzo"
gli accarezzo i capelli dietro la testa, avvicinandomi ulteriormente a lui
"ti ha mandato lei?"
chiede concedendomi di nuovo il suo sguardo
"no, sono venuta io, per lei e pure per te, perché il MIO migliore amico non è quello stronzo lì"
accenna un lieve sorriso
"dimme che è successo?"
una sbruffata profonda esce dal sua bocca
"ho litigato con mio padre di brutto stamattina e sono andato da lei"
fa una pausa
"non so perché l'ho forzata così... Volevo solo fare sesso, sesso come un cretino, non amore... E Giò mi ha detto che non voleva perché oggi sentiva male"
si gira verso di me con gli occhi praticamente imploranti
"non so che cazzo m'è preso Victò, sono il primo a prendere sul serio la sua malattia, non so che cazzo m'è preso volevo solo fare sesso, ha detto di no e l'ho spinta verso il muro le ho tolto la maglia co la forza mi sono fermato perché si è messa a urlare-"
lo stringo forte a me e faccio smettere quelle parole che stavano diventando ansimanti
"co me puoi piangere lo sai"
gli sussurro all'orecchio.
Sento le sue braccia stringere il mio corpo e nonostante la posizione scomoda, io in piedi lui ancora seduto, starei così per ore
"dimme che non le ho fatto male"
chiede senza allontanarsi dal mio collo
"no, si è solo spaventata"
"sono io che l'ho spaventata. Mi faccio quasi paura da solo"
si allontana da me tornando freddo come un ghiacciolo
"avrei continuato se non avesse gridato"
"no" il mio no è secco e deciso
"non ne sono sicuro Vic"
torna a guardarsi le mani
"Dam mi stai a chiedè se l'avresti violentata? Io ti dico di no, perché sò sicura"
"Vic lo volevo fare contro la sua volontà"
"infatti ora andremo a chiederle scusa e guai a te se farai n'altra volta na cosa del genere, ma oggi t'è capitata na giornata no e sono sicura che se glielo spieghi Giorgia ci arriva, proprio perché sei sempre il primo a preoccuparsi per lei"
finalmente gli occhi di Dam acquistano una luce più positiva
"che farei senza de te?"
stavolta sono io ad abbracciarlo
"semo en due"
stretta a Dam poso il mio sguardo su quello che per lui è un rifugio da anni: il cortile della nostra vecchia scuola, un rudere, cadente e deserto, ma silenzioso e tranquillo, che permette al mio frontman di trovare pace ogni qual volta ne abbia bisogno
"arripijate dai"
sono io a staccarmi da lui e a tirarlo su dal muretto
"ma quanta forza c'hai?"
"sò na camionista"
ecco il suo splendente sorriso che m'illumina d'immenso
"aspetta vieni qua"
tiene gli occhi su di me mentre provo a togliergli le tracce di matita che gli sono rimaste sulle guance
"non serve che t'ammazzi tanto sono figo lo stesso"
"abbassa le ali presuntuoso"
non c'è dubbio frontman.

Ho trascinato Dam fino a casa di Giorgia e sono rimasta a guardare mentre le chiedeva scusa, con la dolcezza che, quando vuole, sa tirar fuori, ma mi sono dileguata quando ho visto che la cosa diventava un po' troppo intima.
E quindi eccoci in sala prove con Giorgia che ci assiste sorridente e ci filma
"wowuhhhhh! Grandi regà!"
"concordo con la mia ragazza, ottima prova"
do il cinque a Thomas e poso il mio basso.
Le cose tra Dam e suo padre sembrano essersi sistemate perché non ha più mostrato nessun segno di frustrazione, ma non ha voluto dire neanche a me perché hanno litigato.
Lui e Giorgia sono tornati ad essere zuccherosi come prima, come se non fosse successo niente e la cosa non mi dispiace.
"Io vado amore"
Damiano annuisce e si fa dare un bacio, poi Giorgia si avvicina a salutare me e fa lo stesso con Thomas
"salutatemi Ethan"
"ok" "sarà fatto"
Edgar è corso via subito dopo le prove per un impegno irrimandabile
"secondo me doveva andà dal parrucchiere"
sia io che Dam ridiamo alle parole di Thomas
"ciao ragazzi"
"ciao Gà"
Gaia è una degli altri artisti che usa la sala in condivisione a cui ci stiamo appoggiando
"mi serve un microfono, permettete?"
"eh no Gozzi, mi devi fare l'imitazione prima"
Damiano adora le imitazioni di Gaia, in particolare quella della segretaria dello studio che sta sempre all'entrata, ogni volta che ne ha la possibilità se la fa fare, come adesso
"mi dica lei com'era?"
"buona, tieni te lo sei guadagnato" e ridendo le porge il microfono.
Stimo tanto Gaia, oltre a sembrarmi un bellissima persona invidio il suo vero è proprio talento nell'esporsi ed esprimere concetti di ogni tipo, quasi come se fosse una poetessa piacevole da ascoltare... Io invece quando aprò bocca sembro solo a più a coatta de Roma.
"ciao ragazzi"
"ciao Gà"
non appena Gaia lascia la stanza tiro un calcio al mio frontman
"aaaahio! Ma che t'è preso"
"un po' meno occhi sulle colleghe bello mio"
un sorriso sbruffone conferma che forse Dam non è attratto solo dalla garbataggine e dalla capacità di esprimersi di Gaia
"aah Damiano sei senza speranza"
"io dico che guardare e basta va sempre bene"
sorrido.
Come darti torto

Fear for... YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora