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secondi, minuti, ore... A me sembra un'eternità, che sia io che mia sorella stiamo qui in attesa di vedere papà.
Sulle scomodissime sedie di questo dannato ospedale in cui speravo di rimettere mai piede.
Dam ha insistito per voler tornare da me e anche i ragazzi arriveranno tra poco, per il resto tutti i nostri parenti si sono alternati per farci compagnia fin'adesso.
Io e Nica non abbiamo intenzione di scollarci da qua
"tesoro perché non vai a riposarti un po', ci sto io con Veronica"
cerco di rispondere a mia zia con un sorriso il più sereno possibile
"no grazie zia, al massimo vado un attimo fuori a prendere un po' d'aria"
accarezzo la testa scurissima di mia sorella che è crollata sulle mie gambe e, facendo attenzione a non svegliarla, faccio cambio fulmineo con mia zia nel ruolo di cuscino.

Cammino per circa mezz'ora nel parcheggio non sapendo cos'altro fare, accetto perfino una sigaretta da una sconosciuta; io che non fumo mai,
osservo le mie mani che sembrano testimoniare un morbo di Parkinson, le mie mani che non tremano mai
"Vic! Ohi Vic!"
mi volto subito quando riconosco la voce di Thomas alle mie spalle e voltandomi vedo sia lui che Ethan corrermi incontro.
Mi lascio stringere da entrambi in un abbraccio spaccaossa di quelli che piacciono a me
"Damiano arriva subito, sta parcheggiando"
annuisco e mi allontano da loro solo di poco.
Thomas mi fa subito domande
"come va? Notizie?"
non riuscendo ancora a realizzare la cose nego solo con la testa
"va bene stai tranquilla, andrà tutto bene lo so"
Ethan è sempre stato di poche parole, ma queste sono le classiche situazioni in cui le parole non servono a niente, e tutto l'affetto che il suo sguardo mi sta lasciando in questo momento è più che sufficiente
"l'avete detto a qualcuno?"
"no tranquilla per il momento neanche ai miei; facciamo in modo che i giornali non lo sappiano"
vedo Dam correre verso di noi
"se volete entrare ci sono mia sorella e mia zia dentro, io sto arrivando"
"d'accordo ci vediamo dentro"
Thomas lascia la mia mano ed Ethan mi da un dolce bacio in fronte.
Lentamente avanzo verso il mio frontman, lasciando che le sue braccia protettive mi avvolgano di nuovo.
Riprendo a piangere, silenziosamente ma ininterrottamente, ai livelli che se avesse avuto ancora i capelli lunghi mi sarebbero serviti da asciugamano
"Dam ho paura"
riesco a tirare fuori la rabbia repressa solo con lui, e spingo quasi con forza il cranio contro la sua guancia
"che cazzo faccio se perdo pure lui Dam?"
"ok va bene"
tornato tutto d'un pezzo in un attimo, il mio amico mi allontana da se prendendomi la testa fra le mani
"guardame piccolè"
i suoi occhi magnetici e quasi spaventosi allo stesso tempo sono fissi nei miei
"non succederà niente capito? Lui si rimette e tornate a casa tutt'e tre"
"come lo sai?"
"... Perché è forte come te e se hai bisogno che te lo ripeto fino alla nausea lo faccio"
gli rigetto le braccia al collo e non avrei alcuna intenzione di staccarmi da lui se non fosse per la persona che vedo arrivare di fronte a me
"Dam ci lasci un attimo soli per favore?"
il mio frontman mi lascia andare per poi puntare anche lui gli occhi su Roby
"aspettame dentro con gli altri che mo arrivo"
un ultima carezza, un ultimo bacio da parte anche di Giorgia e si volta verso i gradini

"sai non credevo che sarei mai riuscito a dirtelo"
siamo seduti l'uno accanto all'altra, sui gradini dell'ospedale, a fissare incantati Roma alla prima luce dell'alba
"mi dispiace solo che si sia creata questa tensione in un momento così"
"non è colpa tua...
Credo che avrei dovuto capirlo"
con la coda dell'occhio noto il suo sguardo finire su di me
"come sei bella Vic"
non condivido minimamente la cosa, ritrovandomi alle cinque del mattino senza un'ora di sonno, con il trucco completamente in quel paese per il pianto, i capelli spettinati e sporchi e i vestiti abbinati a caso di ieri,
ma non controbatto perché, nonostante tutto, mi fa stare bene per almeno un secondo e lascio che mi accarezzi con due dita la guancia
"e meglio che con me non ci vediamo per un po' vero?"
mi accingo a ricambiare il suo sguardo
"Ro' io non voglio farti soffrire...
Ma già n'altra volta ho rischiato di rovinare un'amicizia speciale per amore, non lo voglio fare più"
con dolore, assisto impotente allo spegnimento del suo sguardo
"so cosa provi,
anche io ho dato libero sfogo ai sentimenti con chi non avrei dovuto"
"parli di Dam eh?"
sorrido, quasi in maniera beffarda
"no ma sono contento che ridi, vorrà dire che l'hai superata bene"
si unisce alla mia flebile risata, per poi appoggiare la testa sulla mia spalla
"a modo nostro ci amiamo"
"non mi sembri tanto felice"
"mio padre sta là quasi in coma grazie al cazzo"
provo ad essere divertente anche con voce seria, ma la verità è che sdrammatizzare o meno non cambierà la realtà
"scusa non è il momento per parlare di noi-"
"no va bene"
lo interrompo subito
"anzi mi distrae, mi fa bene"
"Vic... "
"ti racconto com'e stata con Dam"

torno con la mente a quando avevo sedici anni, a quando mi ero innamorata di Dam e lui mi aveva spezzato il cuore, procurandomi un attacco di panico
"Vic aspetta!"
la ragazzina arrabbiata aveva provato a sfuggirgli, senza pensarci n'attimo
"fermati"
mi aveva afferrata per un abbraccio
"se non ti va di perdonarmi me ne farò una ragione, aspetterò che ti passi e mi auguro che per quel momento riusciamo almeno a tollerarci"
mi aveva detto queste parole con un sguardo così tagliente che mi avevo messo paura... Allora era una cosa strana per me: non mi ero mai sentita spaventata e allo stesso tempo affascinata da nessuno in quel modo. Non sapevo che con Damiano sarebbe diventata un'abitudine.
Le parole successive mi avrebbero gelato il sangue
"ti avviso ragazzina, io non sono uno che chiede perdono di solito"
mi aveva lasciato il braccio
"quindi non ti ci abituare"

"è stato il primo momento in cui mi sono resa conto che tra noi non avrebbe potuto funzionare,
non sono fatta per qualcuno che mi metterebbe in un attimo i piedi in testa"
il mio amico ha la bocca mezza aperta
"ti entrano le mosche chiudila"

"tu e Dam sembrate così uniti"
"e lo siamo, perché quella ragazzina insicura che s'era invaghita di lui non esiste più...
Non credere, Dam continua a mettermi paura ogni tanto, però è diventato anche quello con cui mi sento più sicura al mondo"

un altro flashback mi investe:
il giorno in cui mi ha consolata perché il lurido vermechemirifiutodinominare mi aveva tradita e aveva anche tentato di mettermi le mani addosso
"ti fanno ancora male?"
mi aveva chiesto Dam mentre mi sfiorava le braccia
"non tanto"
almeno da mezz'ora stavamo sdraiati sul divano, avvinghiati con le gambe l'una all'altro
"Dam"
"si"
dopo un attimo di silenzio i miei pensieri ripartivano con lucidità
"quant'è imbarazzante se ci pensi, quando l'abbiamo fatto in garage anni fa"
ci mettiamo a ridere tutti e due, prendendoci per mano
"già... Meglio riderci sopra"
il mio frontman era tornato serio, con gli occhi sulle nostre mani e io mi ero presa la libertà di sistemargli dietro l'orecchio un ciuffo ribelle
"mi hai spezzato il cuore dopo quella volta"
io suoi occhi magnetici a quel punto erano bingiati sui miei.
Con tutta la dolcezza possibile, senza spostare le nostre gambe mi aveva lasciato un bacio sulle labbra
"tra tutte le persone a cui ho spezzato il cuore sei quella che se l'è meritato meno...
anche perché sei quella che amo de più"
avevo leggermente corrugato le sopracciglia a quel punto, ma mi era bastato un suo sguardo per capire cosa stesse dicendo
"perché io e te c'amiamo Vic; un modo tutto nostro d'amarci, però ci amiamo"

"capisci ora"
Roby era stato ad ascoltarmi in silenzio
"io e Dam magari possiamo anche dirci anime gemelle, ma non staremo mai insieme in quel senso... Per spiegarti che per te provo un'altra cosa ancora"
lo sguardo leggermente ferito del mio amico era sulle mie labbra
"come fai a reggerla questa situazione"
una mezza sbruffata era uscita dalla mia bocca
"... Quando Dam sta con Giorgia, e sento come un nodo alla bocca dello stomaco mi ripeto sempre le parole che mi ha detto lui stesso:<<nessuno ci separerà mai, perché io e te abbiamo un rapporto unico, che non ho con nessun'altro>>.
Non sono gelosa di lei, sono gelosa di chiunque possa, ai miei occhi, prendere il posto che nella sua vita è solo mio"

"io però credo che il mio per te sia amore, che non abbia nulla a che fare con quello che stai dicendo tu"
"io ci sono sempre per te... Ma non in quel senso.
Ero innamorata seriamente di Dam anch'io, però tutto quello che mi da giorno dopo giorno mi ha ripagata completamente, anche se non si tratta di quel sentimento... Ti prometto che proverò a fare la stessa cosa io con te"
Roby annuisce

"VIIIC!"
mi alzo immediatamente quando sento mia sorella urlare alle mie spalle
"oh!"
"papà s'è svegliato"
non so nemmeno spiegare il sollievo che queste parole mi suscitano.
Afferro mia sorella per la mano e come una furia mi fiondo dentro, seguita da Roby.
Dopo aver anche rischiato di cadere sulle scale raggiungiamo zia e il dottore con cui sta parlando fuori dalla porta di papà.
Sento la presenza dei miei amici che si avvicinano subito a me e mia sorella
"ragazze"
mia sorella parla prima di me
"lo possiamo vedere zia"
"si tesoro, lo zio sta arrivando, andate prima voi"
io e mia sorella abbiamo trentadue denti di fuori
"io entro non ce la faccio più"
"vai patata ti raggiungo"
mia sorella quasi spacca la maniglia e nel mentre io mi sento abbracciare da dietro dalla mia seconda famiglia,
i miei Måneskin che sono sempre con me
"vai da lui piccolè"
un'ultimo sguardo scambiato con il mio frontman e mi appresto a seguire mia sorella

vedere il mio papà sorridere con Nica stesa accanto a lui è la cosa più bella del mondo
"amore"
la sua voce non è come al solito ma è l'ultima cosa di cui mi preoccupo.
Mi unisco velocemente all'abbraccio familiare
"non mi fare più una cosa del genere"
sentire una sua, anche se breve, risata mi scioglie il cuore, per non parlare del bacio sulla fronte che attendevo da un tempo che mi è sembrato infinità

Fear for... YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora