Capitolo 15 - Sfaccettature

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Sono qui!

Buonnonsocosa a tutti, visto che non so se leggete di pomeriggio o mattina e uguale per notte o sera.

Come va?

Domandina di vita:
Chi credete che sia il Lui di Nigai?

Hihihi secondo me non ve l'aspettate chi è. E soprattutto non so quando farvelo scoprire.
Vi dico solo che si vede nel manga/anime, quindi c'è una scelta vastissima e magari chissà, se qualcuno è convincente farò decidere a voi chi sia🪐

Dopo questo,

Buona lettura~💜

Sugawara's pov:

Inizio a correre per una di quelle tante vie chiuse per poi trovare quella che cercavo, l'unica aperta che è una scorciatoia che fa Daichi per arrivare prima a scuola, infatti è vicina all'istituto.

Ho il fiatone per quanto sto correndo ma finalmente arrivo alla casa di Daichi.

Una casa non molto grande, a due piani e di un colore simile al marrone mischiato a del grigio, ma rovinato dal tempo e dal fatto che non viene riverniciata da parecchi anni, infatti è da quando sono piccolo e passavo per questa strada con mia madre per andare alla mia scuola elementare con mia madre.

Questa casa mi fa ricordare molte cose, come tutte le volte che venivamo qui e in giardino giocavamo a pallavolo e ci allenavamo insieme, oppure quando entravamo in casa perché pioveva e ci arrangiavamo con Monopoli, visto che usare la palla in casa era un pericolo di vita o di morte.
Come quando spaccamo il vaso.
Proprio quello nuovo, in vetro dove c'erano dentro delle bellissime rose bianche che il padre di Daichi portava spesso alla moglie per farla sorridere.

Si amano tanto i suoi genitori.
Ogni giorno che andavo lì e rimanevo anche per la notte, la sera prima di dormire li vedevamo al piano di sotto sul divano, come una volta che particolarmente ricordo:
erano seduti e abbracciati mentre si guardavano un film romantico e qualche volta si scambiavano un bacio.
Mentre salimmo sulle scale di legno bianco, sentii una risata femminile e mi girai.
Ero in prima superiore e quando vidi quella scena, dove si erano alzati a ballare sotto la colonna sonora del film, sotto quelle bellissime e delicate note di un pianoforte, mi venne un colpo al cuore, come una malinconia che si mischiava a un desiderio profondo di volere fare la stessa cosa con la persona che avrei amato per tutta la vita.

Suono al campanello e la porta si apre e da lì sbuca una donna bassina e dal corpo robusto, con i capelli scuri come quelli di Daichi e gli occhi anche.

"Oh, buonasera signora Daichi, suo figlio è in casa?"
"Si certo, entra pure dentro, caro."

Entro nella casa.

"È di sopra, in camera sua."
"Grazie!"

Sto per andare velocemente di sopra da lui, per chiarirci e parlare, ma la donna mi ferma un attimo.

"Ah! Sugawara."
"Si, signora?"
"Ti prego aspetta qualche secondo."
"Si certo, è tutto ok?"
"Si, si ma... si tratta di mio figlio."

In me sale una preoccupazione stabilizzate e che mi fa sentire il corpo pesante.

"Ho saputo che tra voi non va molto bene, che avete litigato."
"Ve lo ha detto lui?"
"No, ma l'ho capito, stranamente era come se avesse sempre un peso addosso, non ci accennava mai di te quando ci raccontava degli allenamenti o della scuola, anche se glielo chiedevamo."
"Oh...si."
"Ora, su, vai da lui."
"Grazie, veramente."

Mi sorride dolcemente di rimando e io vado di sopra, al piano dove si trova la sua camera.
Appena arrivò davanti la sua porta mi sale un'ansia pazzesca, che si fa sentire sempre di più facendomi tremare leggermente le mani e mi fa sudare freddo.
Decido di bussare alla porta bianca scorrevole di quella camera.

Behind the sunset Sugawara x Reader (𝙷𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora